Questa guida ti spiega come avviare un orto a Km zero. Grazie alla maggiore richiesta di prodotti sani e genuini, questo è uno dei settori agricoli con interessanti opportunità di crescita. Buona lettura!!!
Spinto da una crescente domanda di prodotti agricoli di provenienza e qualità certa, il boom del settore agricolo italiano è innegabile.
Sempre più italiani infatti hanno avviato la propria azienda agricola anche grazie ai consigli che da anni dispenso qui sul blog Aprire Azienda.
Boom agricolo di nuove attività che però si scontra con una crisi profonda con una parte del mondo agricolo tradizionale.
Alcuni settori infatti stanno pagando politiche agricole italiane ed europee miopi che permettono ad aziende estere di esportare prodotti scadenti spacciati per prodotti nostrani.
Parlo dei pomodori cinesi venduti per italiani, del finto parmigiano americano e così via.
La concorrenza spesso sleale ha portato alla crisi molte aziende agricole che in passato hanno prosperato con il modello tradizionale rivolto alla grande distribuzione.
La stessa grande distribuzione poco attenta alla qualità, ma molto ai profitti propri.
Profitti che hanno inevitabilmente portato sulla tavola degli italiani prodotti scadenti.
Ma all’italiano puoi toccare tutto tranne il proprio cibo.
Ed è così che è nato tutto un mondo fatto di piccole aziende agricole locali che hanno investito sul biologico, sulla stagionalità, la freschezza e la tracciabilità.
I numeri non mentono, nonostante la crisi economica mondiale, le aziende agricole italiane crescono.
Ma attenzione, non tutte riescono a competere perché adottano un modello di business sbagliato.
Sono ormai 4 anni che scrivo su questo blog dell’importanza di puntare la propria strategia verso la vendita e il contatto diretto con la clientela finale.
E’inutile inseguire i prezzi all’ingrosso, devi costruire un brand aziendale, un rapporto di fiducia con il cliente, devi trasformare la tua azienda in un punto di riferimento per tutti coloro che sono attenti alla qualità del cibo che mangiano.
Le potenzialità sono enormi, ma devi sapere come sfruttarle.
Tra le varie attività agricole, l’orto a Km zero è una di quelle che si presta maggiormente a questo modello di business basato sul contatto diretto.
Vendere direttamente ortaggi e frutta del proprio orto ai consumatori infatti è un metodo incredibile per aumentare profitti e gratificazioni personali.
Avviare un orto a Km zero: primi passi
L’idea di realizzare un orto parte dalla scelta del terreno agricolo adatto.
Oltre ad avere caratteristiche fisico chimiche adatte, deve anche essere facilmente raggiungibile dai clienti.
Come si fa per i negozi commerciali, dovrai fare una ricerca di mercato che vada a valutare il bacino di utenza, la strategia di marketing e l’analisi della concorrenza.
Questo ovviamente se hai mire imprenditoriali precise, altrimenti puoi avviare l’orto a Km zero come seconda attività senza investire su difficili ricerche di mercato.
Animato di passione, puoi buttarti nell’attività agricola senza pensieri in quanto non deve per forza rappresentare la tua prima entrata economica.
Da sempre consiglio agli aspiranti imprenditori di avviare un’attività come secondo lavoro così da ridurre stress e preoccupazioni.
Ovviamente non tutte le attività si prestano a questa formula, ma nel caso dell’orto è sicuramente possibile se realizzato su piccola scala.
Scelto il terreno adatto, dovrai decidere quali colture mettere a regime sul tuo orto.
Per approfondire, leggi la mia guida Azienda agricola 2.0
Cosa coltivare
Un business basato sull’orto a Km zero è un business legato alle stagioni.
Il calendario e la tradizione saranno i tuoi fari nella notte per la scelta delle colture.
Per essere sostenibile, dovrai ottimizzare al massimo i tuoi spazi e i cicli produttivi per non disperdere tempo e spazio.
Seguire il ciclo della natura è da sempre la norma, solo negli ultimi anni la gente si è abituata a mangiare fragole d’inverno e broccoli d’estate, tutto ciò a spese di qualità e salute.
Un orto a Km zero deve intraprendere la direzione diametralmente opposta.
Insegna ai tuoi clienti a mangiare solo frutta e verdura di stagione, anche se impieghi le serre non utilizzare per stravolgere i cicli stagionali delle colture italiane.
Queste le colture principali in Italia:
- GENNAIO– ortaggi: bietole, broccoli, broccoletti, cardi, cavolfiori, finocchi, indivia, lattuga, rape, scarola, spinaci; – frutta: arance, limoni, mandarini, mele, pere.
- FEBBRAIO – ortaggi: bietole, broccoletti, carciofi, cardi, cavolfiori, cavoli, finocchi, indivia, lattuga, rape, scarola, spinaci; – frutta: arance, limoni, mandarini, mele, pere.
- MARZO – ortaggi: asparagi, bietole, broccoletti, carciofi, carote, cavolfiori, cavoli, finocchi, indivia, lattuga, piselli, ravanelli, scarola, spinaci; – frutta: arance, limoni, mele.
- APRILE – ortaggi: carciofi, carote, finocchi, lattuga, patate novelli, piselli, ravanelli; – frutta: arance, limoni, fragole.
- MAGGIO – ortaggi: asparagi, carciofi, carote, fave, patate, piselli, zucchine; – frutta: ciliegie, fragole, limoni.
- GIUGNO – ortaggi: carote, cetrioli, fagiolini, melanzane, patate, peperoni, piselli, pomodori, zucchine; – frutta: albicocche, ciliegie, fragole.
- LUGLIO – ortaggi: cetrioli, fagiolini, melanzane, patate, peperoni, pomodori, zucchine; – frutta: albicocche, anguria, fichi, melone, pesche, susine.
- AGOSTO – ortaggi: fagiolini, melanzane, peperoni, pomodori, zucchine; – frutta: anguria, fichi, melone, pesche, susine.
- SETTEMBRE – ortaggi: fagiolini, melanzane, peperoni, pomodori, zucchine; – frutta: anguria, fichi, pere, uva.
- OTTOBRE – ortaggi: cipolle, zucchine; – frutta: mele, meloni, pere, uva.
- NOVEMBRE– ortaggi: bietole, broccoletti, cardi, cavolfiori, cavoli, finocchi, rape; – frutta: cachi, castagne, clementine, limoni, mele, pere.
- DICEMBRE – ortaggi: bietole, broccoletti, cardi, cavolfiori, finocchi, lattuga, rape, spinaci. – frutta: arance, cachi, castagne, clementine, limoni, mandarini, mele, pere.
Come vendere i prodotti del mio orto
Molti si preoccupano della burocrazia italiana e per questo rimandano a data indefinita la propria iniziativa.
In realtà, la legislazione italiana permette al piccolo imprenditore agricolo di iniziare senza particolari difficoltà.
Ovviamente, con limitazioni.
Il punto di riferimento è la tabella A.
Chi vuole vendere i prodotti del proprio orto deve dichiarare l’apertura dell’attività all’agenzia delle entrate, tuttavia se il fatturato annuo non supera i 7000 euro, l’imprenditore è esonerato a:
- emettere fattura di vendita;
- tenere la contabilità;
- presentare la dichiarazione di Iva e Irap;
- iscrizione al registro delle imprese.
Gli unici adempimenti cui sono tenuti i coltivatori in regime di esonero consistono nella numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e delle copie delle autofatture.
Dal punto di vista legislativo, la nuova PAC ha regolamentato il settore della filiera corta in maniera da supportare lo sviluppo del comparto.
Per approfondire, leggi la mia guida Azienda agricola 2.0
Diventare coltivatore diretto
Superati i 7000 euro annui, inizia tutta una serie di adempimenti che dipenderanno in parte anche dalla scelta dell’imprenditore.
Registrarsi come Imprenditore Agricolo Professionale IAP o coltivatore diretto dipende essenzialmente dagli obiettivi del produttore.
Ogni categoria professionale ha vantaggi e svantaggi e ogni caso va valutato a se.
Ho già scritto ampiamente sul discorso nell’articolo: come diventare coltivatore diretto e imprenditore agricolo.
Quanto costa realizzare un orto km zero
Escludendo il costo del terreno, possiamo quantificare i costi generali di un’attività del genere analizzando gli strumenti necessari alla realizzazione.
La prima fonte di spesa sono certamente i macchinari da utilizzare, anche se è romantica l’idea di produrre ortaggi con la sola forza delle mani, è umanamente impossibile creare un’attività imprenditoriale senza mezzi.
Come consiglio spesso, l’unione fa la forza.
L’ideale è dividere le spese dei mezzi agricoli con altri piccoli imprenditori della zona condividendo le spese.
Il nostro territorio è disseminato di cooperative agricole dove i soci si aiutano a vicenda.
Un’idea dei mezzi da utilizzare:
- piccolo trattore;
- aratro;
- moto zappa;
- impianto di irrigazione
Altra spesa da considerare sono le sementi e i fertilizzanti.
Meglio l’orto biologico
Perché un normale cittadino dovrebbe venire da te piuttosto che andare al supermercato dove troverebbe tutti i prodotti di cui ha bisogno?
Semplice, per qualità, freschezza, affidabilità e gusto.
Questi devono essere i tuoi mantra se vuoi vedere la tua attività crescere.
Per ottenerla, devi impegnarti perché servono anni per creare fiducia, bastano secondi per distruggerla.
Un orto a Km zero vive principalmente di passaparola, non dimenticarlo.
E per generarlo devi puntare sul cavallo vincente, in questo caso il biologico.
L’agricoltura biologica è un metodo agricolo che ammette solo sostanze naturali, cioè escludendo tutti i prodotti di origine chimica ampiamente utilizzati nell’agricoltura industriale.
Vendere ortaggi e frutta a domicilio e online
In una società che va di fretta, servono mezzi per contrastarla.
Uno dei più grossi limiti per gli orti a Km zero è la poca disponibilità delle persone a recarsi nei luoghi di acquisto per mancanza di tempo.
Purtroppo una larga fetta di italiani, seppur consapevoli dell’importanza di cibo locale di qualità, rinuncia proprio per motivi pratici di tempo.
Ed è proprio per intercettare questo grande gruppo di potenziali clienti che devi adoperarti per offrire un servizio di pronta consegna a domicilio.
Molto popolari sono le cassette settimanali di frutta e verdura di stagione.
E poi ci sono i mercati settimanali, gli eventi dedicati alla natura, i festival, e soprattutto il web.
Grazie ad internet puoi raggiungere un’ampia fetta di utenti che attraverso il tuo sito può selezionare i prodotti disponibili e confezionare la propria casetta personalizzata.
Aumentare i profitti aziendali
Un’azienda agricola competitiva è un’azienda che sa come diversificare le entrate mensili.
Se dovessi creare un orto a Km zero punterei sulla voglia di socialità e contatti umani delle persone organizzando eventi e corsi formativi che, oltre ad aumentare l’offerta commerciale dell’azienda, faranno da strumento di marketing per promuovere il messaggio aziendale.
Un’idea interessante è quella di affittare dei piccoli appezzamenti a coloro che vogliono crescere il proprio orto personalmente.
Di fianco alla coltivazione di frutta e ortaggi, puoi aggiungere attività collaterali come la produzione di miele, di marmellate ecologiche, tisane e creme per il corpo.
Coltivare ortaggi e venderli: considerazioni finali
Spero che questo articolo ti abbiamo motivato a realizzare il tuo progetto.
Voglio salutarti dicendoti che se vuoi avviare un orto a Km zero ti consiglio vivamente di leggere la mia guida Azienda Agricola 2.0 perché è piena di consigli utilissimi che ti aiuteranno a progettare non solo un’orto, ma una vera e propria azienda agricola profittevole e moderna.
Senza innovazione e creatività infatti è difficile competere sul mercato perché la concorrenza è molto preparata e competitiva.
L’imprenditore agricolo moderno non è più l’uomo di campagna, ma un professionista capace di muoversi nei più svariati campi, dalla terra ad internet, deve essere una figura dalle tante professionalità.
Se il tuo sogno è avviare un orto a Km zero, leggi la guida e metti in pratica i consigli che troverai.
Buona lettura, Alessandro.
Grazie, articolo molto interessante.-
Grazie mille per le utilissime informazioni che da tempo dispensi….Io e mio marito abbiamo seguito i tuoi consigli e a breve avremo un incontro con la Coldiretti per immergerci nel mondo dell’agricoltura biologica!
Caterina e Alessio
Buongiorno,
Vorrei chiedervi un consiglio, mi hanno chiesto di dare in affitto un campo di mia proprietà per coltivare ortaggi bio. Il campo è in collina e misura circa 1.500 metri quadrati. Posso fornire anche l’acqua raccolta dal tetto di casa mia che sta vicina al campo. La mia domanda è: quale può essere il prezzo dell’affitto di questo campo che posso chiedere? Non voglio speculare sull’affitto ma vorrei avere un’idea di quello che potrebbe essere in via indicativa un prezzo equo sia per me sia per l’affittuario.
Ringrazio anticipatamente.
Giuseppe
Salve Caterina, vorrei fare un orto bio e sé è possibile vorrei avere più info riguardo Coldiretti. Sarebbe possibile contattarti? Grazie mille