Produrre marmellate: come avviare una produzione di marmellate artigianali

Un articolo di Aprire Azienda sulle possibilità di sviluppo di un’azienda agricola. Tra le varie idee imprenditoriali, oggi trattiamo la produzione di marmellate come attività collaterale per un imprenditore agricolo. Buona lettura!!!

Produrre marmellate è certamente una delle tante opportunità disponibili all’imprenditore agricolo italiano.

Sono ormai passati 15 anni dall’importante Decreto Legislativo 228 del 2001 – Orientamento e modernizzazione del settore agricolo –  che ha rivoluzionato il modo di vedere un’azienda agricola in Italia.

Grazie al decreto infatti, è stata inserita la multifunzionalità all’interno del settore agricolo permettendo all’imprenditore agricolo di aprirsi a tutta una serie di nuove attività legate alla produzione agricola come ad esempio l’accoglienza turistica (agriturismo), l’educazione (fattoria didattica) e la trasformazione delle materie prime (produzione prodotti secondari quali pasta, marmellate, salse, sughi, eccetera).

La rivoluzione apportata è infatti racchiusa nella definizione di imprenditore agricolo (E’ imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse) che comprende anche le attività connesse alla produzione agricola e la vendita diretta dei prodotti.

Queste nuove attività hanno permesso agli imprenditori di diversificare ed amplificare la propria offerta commerciale aprendo di fatto nuovi canali e mercati.

Tra le varie opportunità di crescita per un’azienda agricola, una delle più interessanti è certamente quella di produrre marmellate da vendere direttamente alla clientela finale.

Possibilità di crescita per aziende agricole

come produrre marmellateParliamoci chiaro, con i prezzi della grande distribuzione e la concorrenza sleale proveniente dall’estero, le aziende agricole tradizionali sono in crisi.

Certo, ora il prezzo del petrolio è in calo, la manodopera abbondante e il made in Italy sempre più richiesto, ma tutto questo non conta nulla all’imprenditore agricolo che non ha sbocchi diretti sul mercato.

Tutte le aziende costrette a rivolgersi alla grande distribuzione soffrono e soffriranno ancora per molto.

Il mercato di massa è spietato, il consumatore che compra al discount in cerca della migliore offerta è la fetta più grande e i rivenditori non possono far altro che inseguire la necessità del risparmio.

E’ovvio che un piccolo o medio imprenditore agricolo che insegue questo trend al ribasso è destinato alla chiusura.

Non c’è via d’uscita a chi vuole competere sul prezzo con i pomodori cinesi o le nocciole della Romania, quella non è una strada percorribile per le aziende italiane.

La cronaca parla chiaro, i casi di prodotti agricoli lasciati sul campo perché non conviene raccoglierli sono numerosi, dalle arance ai pomodorini, molte aziende non hanno nemmeno la convenienza di raccogliere e vendere il proprio prodotto perché i prezzi sul mercato sono troppo bassi.

Cosa fare allora?

Dalla consapevolezza che il mercato di massa è ormai qualcosa da evitare, ho iniziato a studiare ed indagare i mercati alternativi, quelli di nicchia e specifici ideali per il piccolo imprenditore agricolo.

Se ti riconosci in questa definizione, ti interesserà certamente il mio libro digitale Azienda Agricola 2.0 dove vado ad elaborare un piano d’azione concreto per chi cerca lo sbocco proprio in questi mercati.

Grazie a questa strategia, l’imprenditore agricolo salta completamente la schiavitù della grande distribuzione e va a posizionarsi in un chiaro segmento di mercato che lo distingue immediatamente dalla massa.

Se da una parte c’è un mercato di persone che cercano il prezzo basso e poco più, dall’altra esiste un gruppo sempre più numeroso di consumatori attenti principalmente alla qualità rispetto al prezzo.

Sono certo di questo perché io stesso faccio parte di questo gruppo di persone.

La medicina parla chiaro, in occidente mangiamo troppo e male, se vogliamo vivere in salute dobbiamo modificare il nostro stile di vita, specialmente la dieta.

E’certo che comprare prodotti biologici a chilometro zero ha un costo maggiore rispetto alla spazzatura da supermercato, ma altrettanto certo è che guadagneremo in salute, gusto e qualità.

Questo è il mio modo di pensare e sicuramente non sono solo a farlo, io preferisco mangiare meno e mangiare meglio, preferisco comprare direttamente nell’azienda agricola locale dove posso avere una certa fiducia che quello che compro sia buono e salutare.

Ed è proprio questo il mercato che un piccolo imprenditore agricolo deve intercettare, deve creare un rapporto di fiducia con il cliente finale, saltare la grande distribuzione e massimizzare i profitti.

L’azienda agricola perfetta che produce marmellate di qualità

Prendiamo due scenari possibili, un’azienda agricola che vende frutti alla grande distribuzione con diverse centinaia di ettari di produzione e una piccola azienda con pochi ettari di frutti.

Secondo te, quale attività ad oggi conviene aprire?

Per me non ci sono dubbi, certamente la seconda.

Ovviamente è solo un mio modesto parere, ma basta guardare il mercato odierno per capire quale sarà la strada del futuro: un pubblico sempre più attento a quello che compra.

Ed ecco quindi che si può stabilire l’esempio dell’azienda agricola perfetta che dagli alberi da frutta produce i suoi prodotti ecologici che vende direttamente al cliente finale.

Tra le varie tipologie di azienda, quelle produttrici di frutta sono quelle che più di tutti hanno sofferto la crisi dei prezzi. All’ingrosso infatti, i prezzi pagati per la frutta sono insufficienti per garantire la redditività dell’azienda.

Per competere infatti, le aziende di frutta hanno meccanizzato centinaia di ettari per abbassare i costi di produzione, una vasta produzione su scala industriale che ovviamente non può essere nemmeno presa in considerazione dal piccolo o medio imprenditore agricolo.

Se stai pensando si avviare un frutteto e produrre marmellate, devi assolutamente stare lontano da questo mercato che ti schiaccerà velocemente.

Quali frutti scegliere

Generalizzare in un articolo per definire una strategia comune e valida per tutti è un’impresa probabilmente impossibile.

L’azienda agricola infatti è strettamente legata al territorio, al clima, alla tradizione, al mercato di riferimento e pertanto quello che può valere per alcuni, può non valere per altri.

Quello che è certo è l’importanza dello studio di mercato, dell’analisi e della pianificazione associate con la professionalità e qualità della produzione.

Fondamentale è la crescita per passi e l’analisi finanziaria per ridurre al minimo l’esposizione bancaria. Si possono seguire due strategie per produrre marmellate, ma probabilmente la migliore è l’unione di entrambe.

Si può iniziare con la produzione acquistando la frutta da coltivatori esterni mentre si entra a regime con i propri terreni che via via andranno a sostituire gli acquisti di frutta altrui.

Per avviare un frutteto capace di sostenere una produzione artigianale di marmellate serve tempo e capitale, risorse purtroppo non sempre disponibili.

Quindi, il consiglio è quello di guardarsi intorno, avviare diverse colture, ma nel frattempo costruire il proprio marchio di marmellate comprando frutta da agricoltori selezionati per ridurre i tempi di avvio.

Spesso e volentieri sono gli stessi produttori di frutta ad avviare una propria produzione di marmellate riducendo i rischi avendo il terreno già produttivo.

In Italia, le marmellate più diffuse e vendute sono quelle all’albicocca, all’arancia, alla fragola e ai frutti di bosco, questo non significa che devi limitare la tua offerta ai gusti principali.

Anzi, è vero il contrario, più ti specializzi in un prodotto unico e di valore, più facile sarà la diffusione del tuo marchio.

Non dimenticare l’importanza dei mercati esteri, un’azienda italiana non può e non deve limitarsi al mercato nostrano.

Anche se le storie raccontate dai principali quotidiani sono spesso enfatizzate a dismisura, mi piacerebbe leggere insieme a te la storia di questa ragazza di nome Giorgia che ha mollato il suo lavoro e ha lanciato il suo marchio di marmellate negli Stati Uniti.

Come puoi vedere, i sogni non sono impossibili da realizzare, l’importante è pianificare i passi in maniera organica. Se vuoi un aiuto, il mio libro Azienda agricola 2.0 è quello di cui hai bisogno.

Come produrre marmellate artigianali e biologiche

Sia che tu decida di acquistare la frutta o di produrla all’interno dell’azienda agricola, dovrai trasformare le materie prime in prodotti vendibili sul mercato.

In Italia e nel mondo c’è ovviamente tutta una serie di regole da rispettare per poter vendere prodotti destinati al consumo umano.

Il primo passo è cercare e trovare un’azienda che fornisce degli impianti composti da tutta una serie di macchinari necessari per la produzione di marmellate.

Alcune aziende trovate in rete che purtroppo non conosco direttamente sono Fenco, Tecmon e Firex, i prezzi per un impianto completo partono dai 15.000 euro fino ad arrivare ai 50.000 euro a seconda della capacità di produzione.

L’investimento può essere affrontato anche grazie ai finanziamenti in agricoltura, ovviamente se si rientra nella figura di imprenditore agricolo.

Ti propongo questo video sulla produzione di marmellate, buona visione:

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Produrre marmellate: considerazioni finali

Qualsiasi siano i tuoi obiettivi e progetti, quello che devi tenere bene a mente che nulla al mondo può sostituire l’esperienza diretta sul campo associata con la passione per il proprio lavoro.

Ecco perché consiglio a tutti gli aspiranti imprenditori agricoli che ambiscono ad avviare una propria attività di fare esperienza sul campo lavorando per altre aziende, imparare i segreti del lavoro, conoscere il settore, le difficoltà e molto altro, cose che si ignorano agli inizi, specialmente quando siamo stressati dalla vita precedente e non desideriamo altro che staccare e cambiare vita.

E’ fin troppo facile trasformare l’entusiasmo iniziale in un fallimento se prima non ci sporchiamo le mani lavorando insieme ad altri professionisti.

Non dimenticare che lavorare in agricoltura è faticoso, ci sono miliardi di fattori da tenere in considerazione, la sola passione non basta per dar vita ad un progetto redditizio e sostenibile.

Studia, applica, sporcati le mani, ma tutto questo nella giusta ottica, non farti assalire dalla fretta, la peggiore consigliera che puoi avere.

Per formarti, leggi anche e soprattutto Azienda Agricola 2.0, non te ne pentirai, apprenderai molti trucchi del settore.

All’interno della guida trovi alcune strategie determinanti per il successo della tua attività imprenditoriale.

Alessandro

2 Comments

  1. Carmelo Pangaro 2019-09-16
  2. antonio 2020-12-21

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