Sono molti gli aspiranti imprenditori agricoli che si domandano se è possibile aprire un’azienda agricola come secondo lavoro e pertanto cercherò di offrire una risposta completa.
Sicuramente non ci sono leggi specifiche che vieti l’apertura di un’azienda agricola come attività secondaria, tuttavia vanno presi in considerazione diversi aspetti prima di investire il capitale.
Se sei un lavoratore dipendente e vuoi diventare un imprenditore agricolo, puoi farlo rispettando alcune condizioni.
La situazione varia a seconda che tu sia un dipendente privato o un dipendente della pubblica amministrazione.
Coloro che lavorano presso un privato non riscontreranno nessun problema, in generale non è nemmeno necessario comunicare l’inizio di attività al proprio datore di lavoro, specialmente se si tratta di un settore diverso.
Il vantaggio di aprire un’azienda agricola come secondo lavoro ha inoltre il vantaggio di non dover pagare i temuti contributi fissi in quanto verranno versati dal proprio datore di lavoro.
Coloro che invece hanno un impiego pubblico si vedranno costretti a rinunciare ad intestarsi un’azienda agricola perché i contratti nazionali non prevedono questa possibilità.
Il divieto, sancito dalla legge , trova conferma anche nelle sentenze della magistratura contabile (quella che effettua un controllo sull’operato della pubblica amministrazione) .
Ovviamente questo divieto non implica l’abbandono dell’idea imprenditoriale, si può sempre intestare la società ad un proprio familiare e aiutarlo nel tempo libero dal lavoro pubblico.
Tuttavia, chi ha un impiego pubblico part time, può invece chiedere l’autorizzazione per aprire un’azienda.
Limiti dell’apertura di un’azienda agricola come secondo lavoro
Nonostante sia possibile aprire un’azienda come secondo lavoro, per vedersi riconosciuto lo status di imprenditore agricolo professionale e quindi tutti i vantaggi che se ne consegue, si deve rispettare la prevalenza del proprio reddito agricolo su altre attività.
In zone normali, il reddito agricolo deve superare il 50% del reddito complessivo, mentre per le zone svantaggiate il reddito scende al 25% rendendo di fatto molto più semplice ottenere i requisiti per diventare imprenditore agricolo.
Per zone svantaggiate si intendono quelle aree che per motivi geografici hanno delle difficoltà logistiche come ad esempio le aree montane.
Qui trovi la lista
Coloro che non si trovano in aree svantaggiate e che non ottengono il 50% del proprio reddito dall’attività agricola (cosa molto probabile visto che le attività all’inizio difficilmente generano reddito) possono comunque dedicarsi all’attività agricola senza ottenere i vantaggi esclusivi per imprenditori agricoli professionali.
Vantaggi nell’aprire un’azienda agricola come seconda attività
Nonostante i limiti, aprire un’azienda (agricola o meno) come secondo lavoro conviene data la difficoltà iniziale di generare reddito immediato.
Chi non dispone di grossi capitali dovrà necessariamente affidarsi ad un’entrata primaria come quella del lavoro dipendente.
Idealmente, in questa fase transitoria tra lavoro dipendente e impresa agricola si rimane sotto i 7000 euro annui da attività agricola che comporta alcune esenzioni burocratiche.
Per ulteriori informazioni circa l’apertura di un’azienda agricola, leggi la guida Azienda Agricola 2.0 dove troverai tutte le necessarie informazioni per aprire un’attività agricola di successo.