Avviare una coltivazione di aglio come idea di business

coltivazione di aglioUn’azienda agricola di successo è un’azienda agricola che investe in varietà, qualità e innovazione. Il segreto è sicuramente diversificare e tra le varie opportunità per l’imprenditore agricolo, quello di avviare una coltivazione di aglio made in Italy è certamente un’ottima idea.

I consumatori italiani sono sempre più attenti alla salubrità dei prodotti che metta a tavola, mentre oggi moltissimo aglio che consumiamo arriva dalla Cina, non è certo un problema ricavare una nicchia di mercato per i propri prodotti, aglio compreso.

L’aglio è una pianta erbacea perenne bulbosa, probabilmente appartenente alla famiglia delle liliacee, oggi coltivata in molti Paesi di tutto il mondo.

Questa pianta è originaria dell’Asia, si pensa più precisamente della Siberia sud-occidentale, e si è diffusa già diversi secoli fa nel bacino del mediterraneo (era conosciuta e utilizzata con certezza anche nell’antico Egitto).

Una caratteristica dell’aglio è l’odore, che è dovuto ai numerosi composti organici di zolfo che lo compongono, tra cui soprattutto c’è l’allicina.

Questa sostanza, in particolare, viene liberata quando l’aglio viene tagliato, spezzato o masticato, insieme al caratteristico odore pungente, forma di difesa della pianta nei confronti dei parassiti.

L’allicina, oltre a contribuire a conferire l’odore tipico all’aglio, è un principio attivo molto importante, che dà a questa spezia proprietà antibiotiche e antibatteriche.

Ma l’allicina non è l’unica proprietà benefica di questa spezia, che ne è veramente ricca (tanto che i suoi benefici erano conosciuti già nel passato).

L’aglio contiene infatti al suo interno: calcio, potassio, magnesio, folati, vitamina C, provitamina A, vitamine B1 e B2, nonché vitamina PP.

Tutte queste proprietà nutrienti fanno si che l’aglio venga utilizzato nei campi più disparati, che vanno dalla cucina all’ambito medico.

In cucina è ad esempio possibile aggiungerlo ai sughi, strofinarlo sulle fette di pane, ma anche utilizzarlo per condire la pasta.

Inoltre l’aglio ha proprietà benefiche per tutto l’organismo, ed ha un potere terapeutico conosciuto già da millenni. Soprattutto questa spezia ha rinomatamente un effetto depurativo; antibiotico (è un potente battericida); antisettico; nonché antiossidante.

Varietà di aglio

Esistono diverse varietà di aglio, ma è necessario primariamente distinguere tra: l’aglio bianco, che è la qualità più coltivata e conosciuta in Italia; l’aglio rosa, che si differenzia da quello bianco per Il sapore; l’aglio rosso, che si presta bene per la conservazione sott’olio o in agrodolce, ed ha un sapore deciso; infine c’è l’aglio nero, che non è una varietà vera e propria ma è ottenuto mediante processi fermentativi dell’aglio bianco.

Ci sono poi numerose varietà di aglio ornamentale, caratterizzate da colori vivaci e dimensioni che possono essere diverse.

In Italia l’aglio viene coltivato principalmente in Veneto, Emilia Romagna, Campania e Sicilia. Tra le varietà più note, ci sono ad esempio: l’aglio di Caraglio; l’aglio bianco polesano (prodotto a DOP); l’aglio rosso di Sulmona; l’aglio di Vessalico; l’aglio rosso di Nubia; l’aglio di Voghiera (prodotto a DOP); l’aglio di Resia (dotato di odore e sapore più accentuato degli altri tipi di aglio normalmente diffusi in commercio); l’aglio rosso di Proceno; e merita anche di essere ricordato l’aglione della Chiana.

Coltivare l’aglio

L’aglio è un ortaggio ideale per chi si appresta per la prima volta ad avviare una coltivazione. Coltivare l’aglio è infatti un’operazione molto semplice e poco costosa, ma anche soddisfacente, perché in una sola stagione è possibile coltivare un enorme quantità di aglio.

Inoltre, per iniziare a coltivare questa spezia, è sufficiente uno spicchio d’aglio, anche di quelli che si hanno già in casa, sebbene la scelta migliore sarebbe quella di procurarsi dell’aglio fresco, magari proveniente da agricoltura biologica (anche perché l’aglio trattato, a differenza di quello fresco e naturale, potrebbe non germogliare).

Ad ogni modo, per iniziare a coltivare l’aglio sarà necessario scegliere gli spicchi più grossi dalla testa e scartare quelli molli.

In questa fase bisogna soprattutto fare attenzione a non danneggiare la base degli spicchi e la pellicola che avvolge ogni bulbillo.

La pianta dell’aglio è resistente alle basse temperature, dunque, chi vive in zone con un clima mite, può piantare questa spezia prima dell’inverno, nei mesi di ottobre o novembre.

Chi vive in zone in cui gli inverni sono più rigidi invece, può piantare l’aglio passato il picco invernale, quindi nei mesi di febbraio o marzo.

La differenza principale nell’avviare la piantagione in autunno o meno, sta nel fatto che nel primo caso sarà possibile piantare l’aglio rosa o rosso, per averlo fresco in primavera; nel secondo caso, ossia se si pianta in primavera, è meglio coltivare l’aglio bianco, per raccoglierlo in estate e conservarlo secco.

Un altro elemento di cui si tiene conto nella coltivazione dell’aglio, è la luna.

Infatti i coltivatori più esperti sono soliti piantare i bulbi tra il quinto giorno prima della luna piena, e il primo giorno dopo il plenilunio (durante la primissima fase della luna crescente).

Per avviare bene la coltivazione dell’aglio, il bulbo deve essere piantato in un terreno fertile, soffice e ben drenato, in una zona in pieno sole.

Inoltre, prima della semina è bene fertilizzare il terreno con del compost o del letame maturo.

L’aglio coltivato in pieno campo non necessita di molta irrigazione.

In genere sono sufficienti le piogge, e, se nei mesi primaverili ed estivi non piove molto, può essere utile procedere ad irrigare per avere bulbi di buone dimensioni. Tuttavia, quando i bulbi si sviluppano, è consigliabile smettere di annaffiare la pianta per non favorire muffe e malattie che possono portare i bulbi a marcire.

Per quanto riguarda il momento della raccolta, questo avviene a 5 o 6 mesi dalla semina dei bulbi, e deve essere fatta quando l’aglio inizia a seccare, terminando il suo ciclo di vita.

Dunque la pianta va estirpata e lasciata a seccare così da perdere l’umidità residua, e, quando è definitivamente secca, va pulita e si devono tagliare le radici.

Non bisogna dimenticare poi che il periodo di raccolta dell’aglio varia a seconda della specie che si è coltivata.

E così la varietà di aglio rosa, si potrà iniziare a raccogliere da marzo in poi; l’aglio bianco invece, deve essere raccolto in estate, a giugno – luglio se si è avviata la coltivazione a febbraio; a luglio o agosto, se la coltivazione è stata avviata nei mesi di marzo – aprile.

Una caratteristica dell’aglio è che si può conservare per lunghi periodi. Infatti se l’ambiente di conservazione è abbastanza secco, l’aglio si può conservare anche per circa 6 o 7 mesi.

Durante il periodo di allevamento dell’aglio è necessario poi fare molta attenzione alle malattie e ai parassiti che possono colpire la pianta.

Tra questi ci sono ad esempio: il marciume dei bulbi; la muffa bianca; la mosca dell’aglio. Queste avversità sono facilmente superabili utilizzando le comuni tecniche agricole conosciute, magari ricordandosi di prediligere i rimedi naturali per non danneggiare la pianta.

Un’impresa agricola di successo può pensare anche alla creazione di tutta una serie di prodotti dedicati al cliente finale come delle confezioni di aglio sott’olio e salse per bruschette per aumentare il margine di profitto.