Come avviare una coltivazione di kiwi in Italia di successo

avviare una coltivazione di kiwi

Se ad un primo sguardo superficiale si potrebbe pensare che il kiwi sia una produzione agricola tropicale, in realtà la coltivazione di questo frutto in Italia è un’attività consolidata da molti anni.

Pochi sanno infatti che nella storia della nostra frutticoltura nessuna coltivazione ha avuto, in così breve tempo, un incremento di superfici e di produzione paragonabili a quelle del kiwi: non a caso, l’Italia è tra i maggiori produttori al mondo di questo frutto.

Il Kiwi è una bacca che cresce su alcune specie di liane, ed è uno dei frutti maggiormente consumati in tutto il mondo.

Questo frutto è ritenuto originario della Cina meridionale, ed ancora oggi la Cina è tra i maggiori Paesi produttori in tutto il mondo, insieme all’Italia e alla Nuova Zelanda.

In particolare, in Italia la coltivazione del kiwi è iniziata negli anni settanta, e si è via via diffusa dal centro – nord a tutte le zone del Paese.

Oggi è principalmente coltivata nel Lazio, in Veneto ed in Piemonte, ma tra le regioni più produttive ci sono anche l’Emilia Romagna ed il Trentino Alto Adige.

In Italia il successo della coltura è testimoniato dal rapido aumento delle superfici investite e delle produzioni negli ultimi quindici anni: dagli 8.968 ettari e dalle 50.000 tonnellate del 1986, ai 21.000 ettari e alle 322.000 tonnellate di frutti che si stima siano stati prodotti nel 2000.

Nella coltivazione del kiwi è necessario tenere presente primariamente che si tratta di una pianta dioica, quindi per ottenere una fruttificazione abbondante ci sarà bisogno di una pianta di kiwi femmina (che produce frutti) e di una maschile (che svolge la funzione di impollinatore).

L’impollinazione è generalmente favorita dal vento e dagli insetti che si nutrono del nettare di queste piante (come le api ad esempio). Ma esistono anche specie di piante di kiwi che sono autofertili, dunque sono produttive anche in assenza di una pianta impollinatore.

I kiwi sono principalmente di due varietà, la gialla e la verde, e si presentano come frutti dalla forma ovale, ricoperti da una buccia marrone sulla cui superfice sono presenti dei pelucchi, e all’interno hanno una polpa di colore verde, con semi neri posti a cerchio intorno al centro di questi frutti.

La polpa dei kiwi ha un sapore acidulo, ma frescante e gustoso da assaporare.

Questa bacca generalmente si consuma fresca, e viene spesso anche usata in alcune ricette soprattutto di pasticceria, per la guarnizione di torte o nelle macedonie ad esempio.

Le proprietà nutrienti dei kiwi

I kiwi sono frutti molto consumati dalle popolazioni di tutto il mondo, soprattutto in considerazione del loro altissimo valore nutrizionale.

Infatti i kiwi, oltre ad avere un bassissimo contenuto calorico (in genere 44 Kcal per 100 g) ed un alto contenuto di fibre, contengono diverse proprietà nutritive che rendono questi frutti molto salutari, come: la vitamina C, la vitamina E, il magnesio, il potassio, il ferro e il rame.

Tali caratteristiche rendono i kiwi un ottimo alimento per gli sportivi (infatti il potassio diminuisce il rischio di crampi), ma anche un frutto in grado di contrastare i radicali liberi, diminuire i trigliceridi nel sangue, aiutare chi ha problemi di digestione o proteggere denti e gengive.

Le diverse varietà di Kiwi prodotte in Italia

In Italia i Kiwi sono prodotti da Nord a Sud, e diverse sono le varietà maggiormente coltivate. La varietà principalmente prodotta è, in particolare, la Hayward soprattutto per via della sua resistenza al freddo, nonché per le sue proprietà che ne permettono la lunga conservazione.

Ma ci sono numerose altre varietà coltivate nel nostro Paese, come ad esempio: la Abbott che produce frutti molto grandi e polposi, sebbene i frutti di questo tipo non si possano conservare a lungo; la Elmwood che è una varietà molto produttiva; oppure la Tomuri, che dà i frutti generalmente nel periodo che va dal mese di maggio all’inizio di giugno.

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La coltivazione del kiwi

Chi vuole avviare una coltivazione di Kiwi deve prima di tutto tenere conto delle esigenze ambientali e climatiche di questo frutto.

La pianta del kiwi necessita infatti di molta luce per crescere e non sopporta il freddo (muore quando ci sono temperature che superano i – 12° C). Per queste ragioni, in Italia, sebbene le coltivazioni di kiwi sono facilmente realizzabili in tutto il Paese, sono particolarmente favorite nelle regioni del centro – sud, che hanno un clima più mite e con inverni che difficilmente raggiungono temperature che vanno sotto lo 0° C, rispetto al nord del Paese, dove il rischio di gelate in inverno è sempre molto alto.

Altro elemento di cui tenere conto è poi il fatto che la pianta di questo tipo di frutto appartenendo alle specie delle liane, necessita di una struttura che le consenta di stare in piedi, nonché di produrre una alta quantità di frutti.

Per quanto riguarda poi il periodo migliore per impiantare i kiwi, questo dipende dalla zona (e dal clima) in cui si procede all’operazione.

Ad esempio in Italia se si abita nelle zone del centro sud, si potrà procedere in autunno, nei mesi di ottobre o novembre; se invece si coltiva il kiwi in una zona del centro nord, è consigliabile procedere alle operazioni di impianto in primavera, quando non è più possibile che il terreno geli causando la morte della pianta.

Il terreno ideale su cui l’impianto del Kiwi deve essere eseguito è fresco, con un ph neutro o acido. Anche la concimazione della pianta è fondamentale per la buona riuscita della produzione, che è favorita da sostanze come l’azoto, il potassio ed il magnesio.

È importante inoltre al momento dell’innesto e nelle fasi successive mantenere sempre l’erba non troppo alta (10 – 15 cm al massimo) sia per evitare infestazioni da parte di animali, sia per mettere al terreno di assorbire adeguatamente le sostanze di cui ha bisogno.

Il kiwi è un tipo di pianta che ha bisogno di molta acqua, soprattutto dal periodo della fioritura in poi. L’irrigazione dovrà essere però diminuita dal periodo di agosto in poi, ossia da quando i frutti si sono già formati definitivamente e si avviano al momento della maturazione.

Per quanto riguarda infine la raccolta dei kiwi, questa dovrà essere fatta nei periodi di metà ottobre o metà novembre a seconda della zona e del clima in cui si è proceduto ala coltivazione.

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Agevolazioni finanziarie per chi inizia a coltivare kiwi in Italia

I kiwi rappresentano una vera e propria risorsa alimentare in virtù delle proprietà nutritive che posseggono, ma possono essere anche una grande risorsa economica, per le imprese agricole e per i coltivatori privati.

Chi vuole avviare una coltivazione di Kiwi ma non ha la possibilità di sostenere da solo i costi di investimento iniziale, può fare ricorso alle agevolazioni statali.

Ad esempio ci si può rivolgere alla Regione in cui si vuole avviare la produzione, facendo ricorso ai diversi strumenti di agevolazione finanziaria e sussidi per chi vuole avviare una coltivazione; oppure è possibile partecipare ad appalti e bandi, essendone pubblicati molti ogni anno, soprattutto per i giovani imprenditori agricoli.

Ma è possibile anche chiedere dei finanziamenti a tassi convenienti, rivolgendosi a istituti di credito legati alle associazioni di categoria ad esempio.

Se sei un’azienda agricola avviata, la coltivazione del kiwi è un’ottima idea di diversificazione per ampliare il catalogo dei prodotti offerti.

Un’ottima strategia imprenditoriale è inoltre quella di trasformare direttamente in azienda il prodotto così da incrementare i guadagni.

Se cerchi un metodo per aprire un’azienda agricola di successo, leggi Azienda Agricola 2.0, il manuale per imprenditori agricoli vincenti.