Intraprendere un’attività in qualità di giardinieri richiede una meticolosa valutazione dei pro e dei contro, ma soprattutto una riflessione sugli aspetti burocratici di cui ci si dovrà preoccupare. Il lavoro è di tipo stagionale, e nel corso dell’inverno si può andare incontro a periodi di inattività: molto dipende, ovviamente, dal clima e dalla zona geografica in cui si vive. Nella maggior parte dei casi i lavori cominciano a marzo e durano fino a ottobre: è fondamentale che nel corso di questo arco di tempo si sia in grado di commercializzare in maniera continuativa i propri servizi, sia per conquistare nuovi clienti sia per fidelizzarli sul lungo periodo.
Il lavoro del giardiniere nel corso dell’anno
Con l’arrivo dell’autunno ci si deve preoccupare di preparare il terreno, con l’aiuto delle macchine da giardino più appropriate, in vista della stagione invernale: il che vuol dire, tra l’altro, rimuovere le erbe infestanti, togliere le foglie e arare il terreno. Se non si vuole restare del tutto inattivi in inverno si può lavorare arando la neve. Inoltre ci si può dedicare alla manutenzione di tutte le attrezzature, che devono essere tenute in buono stato in modo che possano durare a lungo. Le lame vanno affilate con attenzione e le falciatrici devono essere pulite; lo stesso discorso vale per il filtro dell’aria e quello dell’olio.
L’evoluzione della figura del giardiniere
Con il trascorrere del tempo la figura del giardiniere ha subìto una notevole evoluzione. Oggi la clientela può comprendere non solo i privati, ma anche le pubbliche amministrazioni, le associazioni e i commerciali. Ma come si fa a raggiungere il rango e la nomea di professionisti in questo settore? Per prima cosa ci si deve preoccupare della formazione, seguendo un corso professionale che fornisca le fondamenta del caso. Il costo di solito si aggira attorno ai 600 euro, per un impegno di un paio di anni. Può essere consigliabile contattare il centro per l’impiego della città in cui si vive per sapere se sono previsti corsi organizzati a livello regionale, che potrebbero essere gratuite.
Come aprire l’impresa
A livello burocratico, occorre capire se sia preferibile aprire una società o operare come ditta individuale. In linea di massima la prima ipotesi si lascia preferire sotto il profilo della convenienza: infatti il capitale che dovrà essere investito potrà essere ripartito tra i vari soci, e così le spese da affrontare per gli oneri amministrativi e di carattere burocratico. L’iter che si deve seguire per avviare un’attività prevede prima di tutto di aprire la partita Iva: lo si può fare presso l’Agenzia delle Entrate del proprio territorio. Lo step successivo è quello dell’iscrizione presso il Registro delle Imprese, dopodiché si può regolarizzare la propria posizione presso l’Inail e l’Inps.
Perché lavorare come giardinieri
Con il giusto atteggiamento e una formazione adeguata, un’impresa di giardinaggio è in grado di garantire entrate più che soddisfacenti. Il settore è in costante crescita, anche perché nel corso degli ultimi tempi si è modificata la concezione del verde. Gli elementi naturali sono decorativi e hanno una funzione estetica: proprio per questo motivo i fiori e le piante devono essere modificati a seconda dei trend del momento. La progettazione di paesaggi richiede una formazione adeguata, e lo stesso dicasi per i vivaisti, cioè coloro che producono fiori e piante, sia all’aria aperta che in serre.
Quanto si spende
Il costo iniziale da affrontare per l’avvio di un’impresa in questo settore si aggira intorno ai 20mila euro. Si potrebbe cominciare, in effetti, con delle normali operazioni di potatura di siepi e alberi, oppure con la pulizia di parchi, giardini e campi. Sono tutte attività che non presuppongono il ricorso a macchinari di grandi dimensioni: tutto ciò che serve è un frullino per il taglio dell’erba, insieme con una pala per la pulizia dei campi, un rastrello, una zappa e delle forbici per potare. Quello del giardiniere è un mestiere non privo di rischi, per prevenire i quali è essenziale l’uso di capi di abbigliamento adeguati, dai guanti alle scarpe antinfortunistiche.
Quanto si guadagna
Per decidere se valga o meno la pena di cimentarsi in un’attività da giardiniere può essere utile anche sapere più o meno quanto si potrebbe guadagnare. Ovviamente gli introiti dipendono da un gran numero di variabili, ma in linea di massima si parla di entrate attorno ai 35mila euro all’anno, se si applica una tariffa pari a 18 euro all’ora. Tra i fattori da prendere in considerazione ci sono l’area di lavoro, i costi per gli attrezzi e le competenze che si è in grado di mettere a disposizione della clientela. Tuttavia, chi ritiene di avere il pollice verde non dovrebbe rinunciare all’opportunità di provare a lavorare come giardiniere, tenendo presente che le conoscenze acquisite devono essere sempre aggiornate e consolidate con il tempo.