Aprire un’azienda di import-export è facile se sai come farlo

Sei pronto a buttarti nel magnifico settore dell’import-export?

Nonostante aprire un’azienda di import-export non è sempre facile e veloce, importare prodotti in Italia, o viceversa esportare prodotti italiani all’estero potrebbe rivelarsi un’attività molto redditizia e stimolante.

Portare nuovi prodotti sul mercato è una tra le attività commerciali più antiche della storia dell’uomo, un’occasione di scambio e crescita reciproca che porta innovazione, novità e quindi opportunità.

Il movimento merci da un paese all’altro infatti trae beneficio reciproco, sia per il paese che esporta sia per il paese che riceve.

Uno dei motivi per cui si importa un prodotto è la differenza di prezzo di produzione e quindi di guadagno, oppure perché tale prodotto viene prodotto esclusivamente in una determinata area del pianeta.

L’avvio del processo di internazionalizzazione della propria azienda rappresenta per l’imprenditore una fase molto delicata che porta a numerose domande.

In questo articolo vedremo insieme alcune delle principali opportunità che si possono cogliere aprendo un’impresa di import-export in Italia e all’estero.

Perché aprire un’azienda di import-export

aprire un'azienda di import-exportQualsiasi siano gli obiettivi che si vogliono raggiungere e le modalità per farlo, si deve sempre partire dal perché si fanno certe scelte piuttosto che altre.

Prima di informarti sui permessi, sulle licenze, su qualsiasi cosa comporti aprire un’azienda di import-export, devi domandarti perché lo vuoi fare.

Perché voglio fare i soldi non è una risposta utile, chi insegue solo i soldi spesso si ritrova con un biglietto verso la strada del fallimento.

Ci devono essere altre ragioni oltre al denaro e una di queste potrebbe essere l’entusiasmo di lavorare per un progetto proprio che garantisce un certo livello di libertà e possibilità di viaggiare.

Un business di import-export infatti porta ad una vita fatta anche di viaggi, telefonate, contatti personali, soddisfazioni e delusioni, di certo una vita con diversi alti e bassi non adatta a tutti.

Credi di essere una persona capace di sopportare lo stress e di non mollare mai di fronte alle difficoltà?

Muovere prodotti da un paese all’altro, forse anche da un continente all’altro, non è un’attività adatta ai deboli di cuore.

Se cerchi un’attività tranquilla, forse forse non ti conviene investire in un business di import-export.

Chiediti sempre il perché, rifletti e se trovi una risposta che non sia solo i soldi, allora sei sulla strada giusta.

Come pianificare un’azienda di import-export

Dopo aver risposto al perché, tocca al come aprire un’azienda di import-export.

La risposta non è univoca, ma composta da diverse parti.

Primo aspetto da considerare è il mercato a cui vuoi puntare.

Secondo punto è quale prodotto vendere.

Terzo quesito è a che tipo di cliente rivolgersi.

Per avere successo devi trovare un delicato equilibrio tra i tre fattori appena elencati.

Ti faccio un esempio immediato:

  • Mercato di riferimento: Cina
  • Prodotto: abiti di alta sartoria
  • Tipologia di clienti: giovani della classe medio alta con buone capacità di spesa.

Boom: abbiamo appena creato lo scheletro di un business di import-export potenzialmente esplosivo.

Determinata l’idea di business, si passa all’attuazione vera e propria anch’essa composta da altre domande alle quali trovare risposte concrete.

Continuando con il nostro esempio:

  • Dove compro gli stock di abiti di alta sartoria?
  • Quali spese devo affrontare per il trasporto?
  • Come promuovo i miei prodotti?
  • Quali canali di comunicazione uso per promuovere il mio business?
  • Quanto incidono i trasporti nel prezzo finale?
  • Dove tenere la sede legale del business?
  • ……… e tante altre domande ancora……

La pianificazione di qualsiasi azienda comporta un certo grado di immaginazione, determinazione e capacità di risoluzione dei problemi.

Scegliere il mercato

Quando dobbiamo scegliere un mercato estero per sviluppare il proprio business, l’imprenditore deve essere ben conscio dei pericoli che questo comporta.

Prima di iniziare un qualsiasi tentativo, si deve acquisire il maggior numero di informazioni possibile per prevenire eventuali rischi connessi al mercato di interesse e ai potenziali partner commerciali con con si intende collaborare.

Non tutti i paesi sono sicuri sotto il profilo sociale, bancario ed economico e le truffe sono dietro l’angolo. Spesso i paesi che presentano più opportunità sono anche quelli meno stabili politicamente e potrebbero chiudere agli investimenti stranieri in poco tempo.

Non è sempre possibile prevedere il futuro, e spesso la fortuna gioca un ruolo fondamentale, tuttavia si devono conoscere quante più variabili possibili per ridurre il rischio d’impresa.

Possiamo raggruppare i paesi del mondo in tre grandi gruppi d’interesse ognuno dei quali offre vantaggi e svantaggi:

  • Paesi sviluppati: in questo gruppo troviamo tutte le nazioni europee, gli Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Russia, paesi dove i mercati sono consolidati. Se da una parte questi paesi offrono stabilità politica, dall’altra offrono meno opportunità di guadagno per via della concorrenza.
  • Paesi emergenti: sono paesi stabili dal punto di vista politico e che stanno vivendo un vero e proprio boom economico. In questo elenco troviamo paesi come Filippine, Vietnam, Costarica e molti altri ancora dove ci sono ancora possibilità di commercio, tuttavia come per i paesi sviluppati la concorrenza è agguerrita.
  • Paesi del Terzo Mondo: sono questi i paesi con le maggiori occasioni, tuttavia l’instabilità politica potrebbe far fallire il business.

Una strategia ottimale potrebbe essere quella di differenziare la propria attività e aprirsi a diversi mercati differenti.

Esistono diversi enti a cui rivolgersi per raccogliere le informazioni necessarie a definire la propria strategia commerciale.

Qui di seguito ti riporto tre soggetti istituzionali dove reperire la documentazione relativa al quadro macroeconomico delle nazioni di interesse, più alcune ricerche di mercato specifiche per approfondire la conoscenza delle opportunità commerciali riferite al settore commerciale di riferimento:

  • Unioncamere Nazionale;
  • Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero;
  • ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese).

Che tipo di prodotti si possono esportare dall’Italia

Nonostante noi siamo i primi a dimenticarcene, l’Italia ha moltissimi prodotti da esportare in tutto il mondo.

I 5 settori commerciali che storicamente offrono le più alte occasioni di export sono:

  • abbigliamento e accessori;
  • automazione;
  • arredamento;
  • agroalimentare;
  • benessere e cura del corpo.

Il settore della moda Made in Italy è un classico punto di riferimento a livello mondiale. Le alte case di moda italiane sono conosciute a livello planetario, i negozi del Made in Italy occupano i centri commerciali più prestigiosi al mondo.

Non solo Armani, Valentino, Gucci, Prada, Dolce&Gabbana, Fendi, Versace, eccetera, eccetera, sono infatti moltissimi i brand di moda che hanno conquistato il mondo.

Molto apprezzati inoltre sono i produttori artigianali di accessori come orologi, occhiali, gioielli, bigiotteria. Ovviamente in un contesto strutturato come quello dell’alta moda è difficile inserirsi per il nuovo imprenditore, tuttavia posso suggerirti alcune strategie per farlo.

Ti sto parlando degli acquisti degli stock delle stagioni passate, degli abiti con piccoli difetti che sono scartati e della promozione dei brand emergenti.

Grazie al web puoi infatti proporti sul mercato estero con prodotti che vanno fuori dal classico circuito delle boutique.

Il secondo settore di cui voglio parlarti è quello dell’automazione.

Le case automobilistiche, motociclistiche e ciclistiche italiane producono prodotti molto richiesti dai mercati esteri.

Alcuni brand sono storici e rappresentano appieno il Made in Italy, basta pensare a Ferrari, Lamborghini, o anche alla Piaggio e alla Ducati per le moto, la Bianchi per le biciclette.

Certamente questo è un settore molto difficile in cui entrare se pensiamo ai mercati europei consolidati, mentre potrebbe essere molto più fattibile rivolgersi a mercati emergenti dove certi prodotti non sono ancora giunti. Pensiamo ad esempio alla classe media cinese che ha come modello quello occidentale con tutte le variabili del caso.

Qui ci possiamo agganciare ad un altro settore molto importante, cioè quello del benessere e cura della persona.

Il Made in Italy settore cosmetica e cura del corpo è destinato a crescere enormemente. I clienti che sono attenti alla qualità dei prodotti sono sempre più numerosi in tutto il mondo, e certamente i prodotti italiani a diritto giocheranno un ruolo fondamentale in questo campo.

Il settore arredamento italiano sarebbe ormai scomparso se fosse stato relegato all’interno dei confini nazionali. Il nostro paese è purtroppo un mercato ormai poco vivace e le aziende italiane sono ovviamente costrette a guardare fuori dai confini nazionali.

Il design dei nostri componenti per l’edilizia sono apprezzati in tutto il mondo, aziende come Guzzini e Alessi non a caso sono presenti in quasi tutto il mondo.

Per inserirsi all’interno di questo settore è importante associarsi a brand emergenti poco conosciuti, ma con obiettivi ambiziosi.

Concludiamo questa rassegna dei prodotti italiani adatti all’export con il settore più caratteristico e simbolico del nostro paese, l’agroalimentare.

La pasta, l’olio extravergine d’oliva, il vino, la mozzarella, la pizza, il Parmigiano, eccetera, eccetera, non hanno bisogno di presentazioni.

La cucina italiana è la più famosa al mondo, ci dispiace per i cugini francesi, ma non abbiamo rivali. Il patrimonio gastronomico italiano è un patrimonio dell’Umanità capace di prendersi tutti i mercati del mondo.

Quando decidi di aprire un business di import-export di prodotti gastronomici, presta molta attenzione alla deperibilità dei prodotti.

Che prodotti importare in Italia

Nonostante gli italiani stanno riducendo i consumi per la mancanza cronica di lavoro e di opportunità, con la giusta idea è possibile creare un’azienda di importazione redditizia.

Ci sono due strategie principali che si possono intraprendere:

  • import di prodotti economici;
  • import di prodotti innovativi.

Nel primo caso, molti imprenditori importano grandi quantità di prodotti a basso costo dalla Cina per poi rivenderli online.

La seconda strategia invece prevede la ricerca attiva di prodotti innovativi non presenti sul mercato italiano. Una buona fonte di ispirazione è certamente il mercato americano da sempre proiettato verso il futuro.

Questo è vero non solo con i prodotti, ma anche e soprattutto con i servizi.

Iter per aprire un’azienda di import-export

Oltre al classico iter per aprire un’azienda come la definizione dei soci, dei ruoli e la scelta della tipologia di società, un business di import-export necessita di un’attenta analisi della burocrazia e uno studio sulle regole dei paesi esteri.

Per la commercializzazione dei prodotti sui mercati esteri devi infatti tenere in considerazione i seguenti aspetti:

  • l’etichettatura dei prodotti;
  • le regole sulla sicurezza del prodotto, per esempio la marcatura CE;
  • il pagamento delle accise;
  • la richiesta delle licenze.

Ci sono settori meno restrittivi come ad esempio l’abbigliamento e altri più regolamentati come quello degli alcolici. Un iter informativo che ti occuperà diversi mesi del tuo tempo.

Aprire un business import-export: considerazioni finali

In questa guida con estremo piacere ti ho presentato le variabili da tenere in mente se vuoi investire nel settore delle importazioni e delle esportazioni.

Se pensi che questo sia un business adatto alla tua persona, se sei pronto ad affrontare i numerosi alti e bassi che questa impresa comporta, preparati anche alle soddisfazioni personali di quando si raggiungono obiettivi importanti.

Buon business a tutti.