Vuoi aprire un blog di viaggi?
Ti piacerebbe volare con il primo aereo destinazione ignota mentre stai facendo il lavoro più bello del mondo?
Sei disposto a lottare con le unghie e con i denti per il tuo sogno?
Se sì, io ti posso aiutare.
Dopo 3 anni di blog, di cui l’ultimo diciamo di successo perché la mia professione attuale è quella del blogger a tempo pieno, qualcosina posso dirtela.
Però attento, se cerchi l’articolo accondiscendente che ti dice quello che vuoi sentirti dire, allora cambia canale.
Qui si dice la verità sempre e comunque, o perlomeno quella che io credo tale.
Ritornando a noi, tu vuoi aprire un blog di viaggi, benissimo si può fare, ma poi cosa ci vuoi fare con il blog?
Raccontare agli amici le tue ultime vacanze, o come immagino io costruirci uno stipendio che ti permetta di viaggiare ovunque tu voglia a tempo indeterminato?
Se ti accontenti della prima opzione, vai su blogger, crea un blog gratuito e invita famiglia e amici a leggere il tuo diario di bordo.
Se invece non te ne frega niente di raccontare le tue storie agli amici ma vuoi creare una vera e propria attività online, allora mettiti comodo e leggi l’articolo.
Cosa fare prima di aprire un blog di viaggi: fase consapevolezza
Aprire un blog di viaggi fa figo, ti immagini immediatamente di diventare esattamente come i vari travel blogger che viaggiano felici e contenti intorno al mondo postando foto e post su Facebook delle loro avventure.
Quello che vedi è solamente la punta dell’iceberg.
Viaggiare è difficile, ancora più difficile è viaggiare in modo tale di poter creare contenuti interessanti per gli altri.
Se tutti possiamo prendere un biglietto aereo e postare foto sui social, pochi riescono a capire qual è la vera essenza di un blog di viaggi capace di generare interesse e quindi guadagni.
Un blog di viaggio è un lavoro professionale che come tale va creato e gestito da persone con professionalità.
Questo ovviamente se vuoi ottenere dei risultati economici degni di nota.
Diciamocelo pure, il boom dei blog di viaggio è finito da un po’, coloro che hanno iniziato 8-10 anni fa ora hanno il loro discreto gruppo di seguaci e riescono a vivere con i proventi del blog.
Loro sono stati i pionieri del settore, pubblicavano articoli e foto sui loro blog quando non si sapeva ancora cosa era un blog.
Devi essere consapevole che questa fase d’oro è finita da circa 3 anni.
Nell’epoca d’oro dei blog di viaggio bastava pubblicare quello che passava per la testa e subito il post veniva letto e condiviso da migliaia di persone.
Ora non più perché c’è una ridondanza di contenuti.
Siamo bombardati da milioni di articoli e notizie ogni giorno che non sappiamo più cosa leggere con il risultato che scorriamo i vari titoli senza mai leggere veramente.
Succede a tutti, sia ai piccoli blog sia alle grandi testate giornalistiche.
Nell’epoca d’oro era anche possibile parlare del più o del meno, vista la carenza di contenuti la gente non era poi così selettiva.
Se al tempo c’erano due blog di viaggio in tutto, i lettori non avevano molta scelta.
Ora la situazione è cambiata, milioni di post al giorno soddisfano ampiamente il desiderio e la curiosità dei lettori.
Come fare quindi?
Arrendersi ai problemi e quindi decidere di non aprire un blog di viaggi?
Assolutamente no, questo è Aprire Azienda il blog di chi non si arrende, non ti dirò ma una cosa del genere, abbandonare senza provarci non fa parte del mio DNA.
Quello che ti sto dicendo è di farlo con le dovute tecniche e precauzioni per evitare di fare un buco nell’acqua.
Come?
Con la consapevolezza che quello che funzionava in passato ora non non funziona più e chi vuole sopravvivere in un mercato che cambia deve adattarsi.
Un blog di viaggi all’estero capace di generare interesse e quindi profitti deve:
- dare informazioni utili e dettagliate introvabili altrove, frutto di esperienza diretta;
- rivolgersi ad una nicchia specifica;
- essere utile e rispondere alle domande pratiche;
- seguire le regole Seo di posizionamento;
- avere un branding.
Per creare un blog di viaggio che possa diventare un’attività commerciale non basta infatti postare i propri pensieri e le foto dell’ultima vacanza, deve rispondere e soprattutto risolvere i problemi dei lettori.
In tre parole, deve essere utile.
Aprire un blog di viaggi: fase studio
Ora sei finalmente consapevole che per aprire un blog di viaggi le buone intenzioni non bastano, servono competenze specifiche.
Tu le hai?
Io come te non avevo in progetto di aprire un blog ma non sapevo da dove iniziare.
Come per tutto nella vita, l’inizio sono i libri.
Io infatti ho iniziato con lo studiare blog e libri di settore. Ho impiegato circa tre mesi per metabolizzare tutto e quello era solo l’inizio.
Se la teoria serve, la pratica farà la differenza.
Devi studiare, questo articolo è un inizio, il mio blog è un inizio, ho scritto decine e decine di articoli su come aprire un blog sia lato tecnico sia lato strategico.
Te ne linko alcuni:
Ma non soffermarti sul lato tecnico come ad esempio acquistare un hosting e scegliere il nome dominio, quello avviene in una seconda fase, la parte più importante è la pianificazione strategica del blog:
- chi sono i miei lettori target?
- che stile devo adottare;
- che nicchia di viaggio ricoprirò?
- l’argomento scelto è di mio interesse?
Il blog infatti deve avere un motivo di esistere, non deve essere generalista perché altrimenti non avrai nessun seguito di persone, devi essere specifico.
Devi saper scegliere la nicchia e valutarla sia quantitativamente sia qualitativamente.
Sei in grado di quantificare l’entità di una nicchia di mercato online?
Sai calcolare il potenziale economico?
Sai riconoscere una nicchia remunerativa o meno?
Queste sono le domande alle quali dovrai rispondere.
Se ti serve un aiuto pratico, ti consiglio di leggere ITS Idea Traffico Soldi, il mio libro digitale dove spiego tutte le nozioni per scegliere e analizzare la nicchia.
ITS è il resoconto dei miei tre anni, a differenza di altri libri non parla di teoria ma di pratica, ti dice passo passo quello che devi fare per aprire un blog capace di generare profitti.
Ti voglio fare un piccolo esempio di blog di viaggio che possa funzionare. Questo è un piccolissimo anticipo di quello che puoi trovare all’interno di ITS.
Un blog oggi deve essere di nicchia, prima considerazione definisci una nicchia.
La nicchia può essere una nazione, un interesse.
Esempio: blog per soli ciclisti.
Ora arriva il momento di quantificare la nicchia.
Quanti sono in ciclisti potenzialmente interessati?
Come raggiungerli?
Vuoi le risposte?
Leggi ITS Idea Traffico Soldi
Aprire un blog di viaggi: lavorare
La fase iniziale, quella della pianificazione, è la parte più importante perché mette le basi del progetto.
Una strategia sbagliata infatti ti direzionerà nella direzione sbagliata, un vicolo cieco. Non è facile né immediato individuare la corretta strategia, se sbagli, non aver paura a reindirizzare la mira con le lezioni apprese.
Definiti passi da compiere, si inizia a lavorare.
Un buon blog di viaggi che ha l’ambizione del guadagno deve avere molti contenuti interessanti e utili, contenuti che vanno prodotti o con il tempo o con il denaro.
Hai soldi da investire?
Puoi delegare.
Non hai soldi?
Devi lavorare.
Il processo che porta un blog al guadagno è fatto di step più o meno lunghi, una lunga fase durante la quale il 99% dei blogger lascia.
Questo succede perché molti aspiranti travel blogger credono che sia facile portare un blog di viaggi al successo.
Purtroppo o per fortuna è vero il contrario.
Aprire un blog di viaggi oggi significa inserirsi in un mercato giù consolidato, non saturo, ma già strutturato con i giocatori più esperti.
E’ impossibile inserirsi nel mercato dei blog di viaggio?
Secondo me no perché sarà sempre possibile ritagliarsi il proprio spazio, ma serve molto molto più lavoro che in passato.
Sei disposto a lavorare e studiare in continuazione per raggiungere i tuoi obiettivi?
Il lavoro e lo studio porterà il tuo blog in cima ai risultati di ricerca, il tuo blog sarà visitato da migliaia di visitatori ogni giorno e finalmente inizierai a guadagnare.
Non esistono scorciatoie, esiste il lavoro, quello vero.
Un esempio di lavoro?
Oggi Aprire Azienda ha migliaia di visitatori ogni giorno, ho scritto 400 articoli e 4 ebook, se conto il numero di parole digitate credi di aver superato il milione, e ho fatto tutto da solo.
E questa è solo una parte del lavoro, se considero le ore spese a formarmi e studiare probabilmente ho superato la fatidica ora delle 10.000 ore, la quota di ore definita necessaria per diventare esperti.
Vuoi aprire un blog di viaggi di successo senza lavorare?
Non farlo.
Mi è piaciuta particolarmente la frase di Marco Monty Montemagno, un noto marketer italiano:
Sei pronto a dedicare i prossimi 3 anni della tua vita nel progetto? Se la risposta è no, non dedicargli nemmeno i prossimi 3 minuti.
Aprire un blog di viaggi: investire
E’ possibile aprire un blog di viaggi graficamente carino con poche decine di euro, qualche plugin e un buon hosting e non superi le 300 Euro.
Ma quella è la punta dell’iceberg.
Aprire un blog di viaggi ha un costo perché devi investire del denaro nei viaggi.
L’esperienza diretta è infatti necessaria per la produzione di contenuti utili per chi ti segue, copiare qua e là altri blogger non è una strategia vincente.
Un buon blog di viaggio è frutto dell’esperienza diretta del blogger, puoi ospitare interventi esterni, ma lo sforzo devi farlo comunque.
Hai pochi soldi per viaggiare?
Apri il miglior blog turistico della tua zona in diverse lingue.
Non conosci l’inglese?
Studia inglese.
Leggi anche: come aprire un blog di cucina
Le tre C del successo: costanza, capacità, culo
Aprire un blog di viaggi è piuttosto semplice, nulla di impossibile.
Pianifichi la strategia, definisci la nicchia, studi il mercato, compri un dominio e lo spazio hosting, carichi un template, scrivi i contenuti, posti le immagini, fai qualche viaggio, apri i social, condividi i tuoi video e così via.
Niente di impossibile, un paio di mesi di studio e lavoro e tutto va al suo posto.
E poi?
Poi nulla, solo amici e parenti leggono il tuo blog, magari qualche amico di amico, posti sui gruppi, ricevi critiche, alcuni complimenti ma tutto sommato nulla di eccezionale.
Il tuo blog sparisce tra le migliaia di blog presenti.
Benvenuto nel periodo dove tutti mollano, la calma piatta.
La calma piatta può durare mesi o anni, nessuno conosce la risposta (tranne i guru dei soldi facili ma quelli sono venditori di fumo).
Ed è qui, in questo periodo, che vengono fuori i fuoriclasse.
Quelli che conoscono le regole del gioco, quelli che non si arrendono mai.
Non importa quante condivisioni riceve l’articolo, non importa i commenti che non arrivano, non importa, il fuoriclasse va avanti perché crede nel progetto e mette tutto se stesso a prescindere dai risultati.
Il fuoriclasse sopporta la calma piatta con tranquillità, sa bene che il successo è una maratona, non la gara dei 100 metri contro Bolt.
Il fuoriclasse mette costanza in quello che fa perché è sicuro di avere una qualità in cui ha investito molto: la competenza.
Il fuoriclasse sconfigge la calma piatta con lo studio, lui legge, testa le tecniche, fa esperimenti, lui non molla perché sa di aver studiato, sa come funziona il gioco, conosce le regole e lavora a testa bassa sicuro del suo bagaglio tecnico.
Costanza e competenza alla lunga pagano, ma non prendiamoci in giro, ogni tanto un po’ di culo serve.
Ma il colpo di fortuna non arriva a caso, il treno passa solo per chi aspetta in stazione.
Leggi anche: lavorare viaggiando
Aprire un blog di viaggi: considerazioni finali
Vuoi aprire un blog di viaggi?
Dopo questo articolo spero che le tue idee siano leggermente più chiare. Non ho parlato degli aspetti prettamente tecnici perché è impossibile sintetizzare tutto in un articolo di blog.
Qui ho voluto concentrarmi nel lato umano e sociale, quello che a mio avviso fa la differenza tra un blog di successo e uno destinato al fallimento.
Ti faccio i miei più sinceri auguri di successo, se lavori e studi a sufficienza, sono certo che potrai realizzare il tuo sogno.
Se ci sono riuscito io, non vedo il perché non dovresti farlo anche tu.
Se ti piace l’articolo, per favore condividi.
Grazie, Alessandro