Tra le varie opportunità di business, una delle più interessanti di questi ultimi tempi è quella rappresentata dall’aprire un negozio di canapa light. Vediamo come fare.
Dopo anni di proibizionismo contro una pianta, qualcosa sembra smuoversi anche nel lento panorama italiano circa la legalizzazione della Cannabis.
Certo, c’è chi la chiama droga, stupefacente, ma questa non è la mia opinione e pertanto ho deciso di scrivere questa guida per guidarti nell’apertura di un punto vendita che rispetti appieno le leggi italiane.
La pianta della canapa è un miracolo della natura e fu proprio per questa caratteristica che venne lanciata una delle campagne proibizionistiche più vergognose della storia.
Certo, il lavaggio del cervello compiuto ancora porta i segni in molte persone, ma è giunto il momento di risvegliare le coscienze e capire che la cannabis è una risorsa incredibile per la società umana e pertanto va incentivata la crescita e gli utilizzi.
La canapa dava e ancora da fastidio alle lobby petrolifere che vedeva e vede i suoi profitti minacciati dai tanti prodotti ricavati dalla canapa.
Dalla canapa si ricavano diversi prodotti capaci di competere con i ricavati del petrolio e da altre colture.
A seguito della legge 242 del Dicembre 2016 , il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della canapa (Cannabis sativa L.) ha fatto un grande passo avanti verso la direzione di un mercato libero e regolamentato.
Un’apertura che ha ovviamente aperto delle nuove opportunità di business per imprenditori agricoli, rivenditori e commercianti. Un vero e proprio boom dove alcune alcune aziende si sono inserite in maniera rapida ed efficace che tuttavia offre ancora interessanti opportunità di guadagno.
L’importanza di questa legge è molto forte perché la canapa è una coltura versatile e potenzialmente molto redditizia che finalmente apre la società ad uno sviluppo sostenibile.
La canapa infatti, oltre che aprire a nuovi guadagni economici, è una coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità.
Cosa dice la legge sulla coltivazione della canapa
Come sopra citato, il quadro normativo sulla coltivazione e commercializzazione della canapa industriale è definita dalla legge del Dicembre 2016 che stabilisce delle regole chiare.
Il primo punto da tenere in considerazione per chi vuole investire su questo progetto è il rispetto delle concentrazioni massime di delta-9-tetraidrocannabinolo (detto comunemente THC), la sostanza cannabinoide contenuta nella Cannabis che ha effetti psicoattivi sulla mente umana e come tale è normata seguendo le linee guida ministeriali sul consumo e commercio delle sostanze stupefacenti.
Il limite imposto per legge è dello 0,2%.
Questo limite impone al coltivatore di coltivare canapa solo da semi certificati europei che garantiscono delle concentrazioni inferiori ai limiti imposti per legge.
Sempre la legge include una tolleranza massima fino allo 0,6 di THC vista comunque la difficoltà per il produttore di controllare questi parametri. Se la coltivazione dovesse superare lo 0.6, la legge dispone la distruzione del raccolto senza conseguenze per l’imprenditore agricolo.
Una volta in commercio, la canapa industriale può essere liberamente commerciata dai negozianti senza nessuna licenza particolare.
Certamente la legge nel futuro potrà venire modificata e tutta la filiera riorganizzata, ma ad oggi queste sono i limiti principali da tenere in considerazione se si vuole investire in un mercato in piena espansione.
Cosa si produce dalla pianta della canapa
La canapa è una pianta dal fusto alto e sottile, con la parte sommitale ricoperta di foglie, e può superare i 4 metri d’altezza. La parte fibrosa del fusto si chiama “tiglio” e la parte legnosa “canapolo”.
La canapa può essere coltivata per tre scopi principali: per la fibra tessile, per i semi e per i fiori.
Una caratteristica importante che rende la canapa amica dell’ambiente è la sua produttività.
E’ infatti una delle specie vegetali più produttive in massa vegetale di tutto il clima temperato che produce una biomassa quattro volte maggiore di quella prodotta dalla stessa superficie di bosco in un anno e che contribuisce alla lotta contro il cambiamento climatico sequestrando importanti quantità di anidride carbonica dall’atmosfera.
Dalla pianta si ricavano:
- Fibra tessile per vestiti: essendo la canapa più produttiva del cotone, e utilizzando pochi pesticidi e fertilizzanti, rende la fibra di canapa una prima scelta per la sostenibilità. Attualmente può essere lavorata in modo da renderla sottile quanto si vuole, e viene proposta in sostituzione del cotone e delle fibre sintetiche che anch’esse inquinano l’ambiente sotto forma di micro plastiche. Alcune caratteristiche della fibra come la maggiore brillantezza del bianco, la robustezza, l’assorbenza e la durata rendono i vestiti di canapa una scelta ottima per il consumatore.
- Semi, farina e olio: dalla pianta si ricavano i semi di canapa che sono un prodotto dalle mille proprietà. I semi contengono proteine di elevato valore biologico nella misura del 24 %, ed un olio nella percentuale dal 30 al 40 %. .
Le qualità dell’olio di canapa sono eccezionali sia dal punto di vista alimentare, sia dal punto di vista industriale. Dall’olio infatti si possono ricavare molti derivati come saponi, cere, cosmetici, detersivi, lubrificanti di precisione, eccetera. Sempre dai semi si ricava la farina di canapa, un alimento completo dal punto di vista del contenuto di aminoacidi e particolarmente ricco di vitamine e di minerali oltre che di grassi buoni. Dalla farina si producono moltissimi derivati come pasta, dolci, pane, eccetera. - Carta: tolti semi e fiori, dalla parte più legnosa della pianta si ricava carta di alta qualità, sottile e resistente utilizzata per la produzione di giornali, cartoni, eccetera. Questa caratteristica rende la canapa una produzione eccezionale in quanto si riesce a sfruttare tutte le componenti.
- Materiali di bioedilizia: con i fusti interi della canapa, pressati con un collante, si possono fabbricare tavole per l’edilizia e la falegnameria al posto del legno. Le tavole di canapa sono robuste, flessibili e leggere. La canapa può essere inoltre utilizzata come materiale coibentante nelle pareti delle case.
- Bioplastica: attraverso un processo di polimerizzazione della cellulosa della canapa si ottengono materiali plastici biodegradabili in grado di competere con le materie plastiche che ad oggi stanno contaminando il pianeta.
- Biocombustibili: data l’alta resa in massa vegetale, la canapa è considerata anche la pianta ideale per la produzione di combustibili da biomassa in sostituzione dei prodotti petroliferi.
- Infiorescenze: i fiori femminili della cannabis sono l’elemento più ricercato al momento dal mercato italiano perché rappresenta il prodotto di punta del mercato della canapa light. La legge italiana ad oggi non è chiara al riguardo l’utilizzo dei fiori per il consumo umano e ad oggi viene venduto dai negozi come prodotto tecnico da collezione. Alcune aziende utilizzano fiori con ridotto contenuto di THC per la produzione di tisane.
Permessi per aprire un negozio di canapa Light
Ad oggi non hai bisogno di particolari permessi per aprire un negozio di canapa light. La situazione attuale permette il libero commercio dei prodotti derivanti dalla canapa visti in precedenza.
Ecco quindi che aprire il negozio significa fare i stessi passi di una qualsiasi attività commerciale fatta di affitto negozio, apertura della società, conto bancario, approvvigionamento della merce, competenze di marketing e il resto lo farà la tua professionalità e competenza.
Il mercato c’è ed è in crescita, questo non significa che tutti possono improvvisarsi commercianti di canapa.
Come per ogni attività, ti serviranno delle competenze specifiche che nel caso della canapa light saranno quelli di profondono conoscitore dei prodotti che vendi e del mercato di riferimento.
Ricorda, aprire un negozio di canapa oggi significa sfidare il bigottismo di una società incapace di cercare la realtà a fondo, ma che quasi sempre si ferma alla superficie dei fatti.
La canapa ha subito una campagna di demonizzazione da parte delle lobby petrolifere, è stata chiamata marijuana, è stata associata alle droghe pesanti, ma la cannabis non è tutto questo.
Aprire un negozio di canapa light significa affermare la propria appartenenza al gruppo di persone che hanno aperto gli occhi e la mente e hanno deciso di investire in un mercato che aiuta l’Italia e il mondo intero.
Tipi di negozio di canapa
Navigando sul web ci sono diverse diciture per chiamare un negozio di canapa industriale.
Il primo dei termini è grow shop.
Per grow shop si intende un negozio specializzato in coltivazione della canapa dove troverai prodotti come concimi, piante, semi, fertilizzanti, manuali e tutto quello che comporta la coltivazione appunto.
Un altro termine utilizzato è l’hemp shop.
Per hemp shop si intende un negozio specializzato alla vendita di articoli e prodotti riguardanti la canapa o derivati-realizzati con la stessa come abbigliamento, cosmetica, alimenti, libri, riviste, dvd, ecc.
Altre tipologie, meno frequenti sul mercato italiano sono i smart shop specializzati nella vendita di sostanze psicoattive legali come integratori o composti di origine naturale e sintetica e i seed shop specializzati nella vendita di semi di cannabis.
La scelta su quale negozio aprire dipende da te e dalle tue inclinazioni, nulla ti vieta di creare una tua formula unica.
Migliori Franchising per aprire negozio di canapa
Hai essenzialmente due vie per aprire un negozio di canapa light, la prima è quella di fare tutto da solo dalle fondamenta, dalle ricerche legali, a quella dei fornitori e delle migliori strategie di marketing, oppure la seconda di affidarti ad un’azienda madre che metterà a tua disposizione il suo sapere in cambio di un contratto di lavoro.
Entrambe le situazioni hanno ovviamente vantaggi e svantaggi e la strategia migliore dipenderà dal tuo caso specifico.
Nel caso della cannabis light, la scelta di affidarsi ad un franchisor può rivelarsi vincente in quanto il mercato è ancora giovane e la legislazione poco chiara.
Ovviamente la scelta della casa madre dovrà essere fatta in maniera oculata e attenta. Leggi bene l’offerta commerciale che ti offrono e valuta di conseguenza.
Rivoluzione canapa light: considerazioni finali
Aprire un negozio di canapa light significa condividere degli ideali e di sfidare il sistema di potere attuale. Potrebbe sembrare un piccolo gesto, ma tanti piccoli passi verso una stessa direzione può finalmente cambiare la direzione della società.
La canapa o cannabis è una pianta dai mille usi che ci aiuterà a mitigare il cambiamento climatico, ridurre l’utilizzo di plastica, petrolio e soprattutto toglierà fondi alle organizzazioni criminali che fondano le loro origini del successo anche e soprattutto sullo spaccio illegale di marijuana.
Nonostante dobbiamo ancora attendere una legalizzazione totale della cannabis a prescindere dal livello di THC, grazie agli imprenditori della cannabis light si è fatto un grande passo avanti verso l’accettazione di una pianta ingiustamente criminalizzata.
Partecipa anche tu alla rivoluzione culturale della cannabis.