Chi ambisce a trovare lavoro come artigiano falegname o addirittura ad avviare un’attività in proprio in questo settore deve prima di tutto maturare una specifica esperienza, in modo da sviluppare la propria manualità e al tempo stesso acquisire le competenze che occorrono per svolgere il mestiere nel migliore dei modi. Infatti, stiamo parlando di una professione che presuppone vari livelli di specializzazione e di conseguenza un percorso di formazione completo.
La formazione
Esistono delle vere e proprie scuole del legno che garantiscono una formazione completa, ma in alternativa ci si può iscrivere a un istituto professionale per l’artigianato e per l’industria con indirizzo legno e arredo. In questo modo si può seguire un percorso di formazione grazie a cui si impara a lavorare il legno con tecniche diverse, a organizzare gli spazi, a rifinire i manufatti e a mettere in pratica le norme di salvaguardia ambientale, di igiene e di sicurezza necessarie per lo svolgimento delle mansioni in questione. In genere la durata di tali scuole è di 5 anni, ma già dopo il terzo anno si ottiene la qualifica di operatore del legno; dopo l’esame del quinto anno, invece, si diventa tecnici del legno. È chiaro che volendo un ragazzo potrebbe anche andare ad apprendere il lavoro direttamente in bottega, ma una formazione riconosciuta è senza dubbio utile anche per moltiplicare le opportunità di carriera e gli sbocchi professionali. A seconda della specializzazione, per altro, un artigiano falegname può acquisire dimestichezza con le tecniche di restauro, con l’uso di programmi di modellazione virtuale o con la decorazione dei mobili.
Fare esperienza con i corsi post-diploma
Conseguito il diploma, si può già iniziare a cercare lavoro: la richiesta nel settore è consistente, quindi non dovrebbero esserci difficoltà nel riuscire a trovare una proposta in linea con i propri bisogni. Volendo, però, si può anche decidere di seguire un corso post-diploma, magari in una scuola di restauro. L’ingresso nel mondo del lavoro, in ogni caso, non può prescindere dall’affiancamento a un professionista, attraverso la cosiddetta formazione on the job o un periodo di tirocinio. Con il passare del tempo, poi, si può essere assunti come falegnami dipendenti, fino a scegliere se aprire una propria attività, con tanto di partita Iva, e quindi iniziare a lavorare in proprio. Anche in questo caso si deve maturare una specifica esperienza, per poi decidere in cosa specializzarsi: nell’esecuzione di riparazioni, nella creazione di manufatti artistici, nel restauro degli infissi, e così via.
La sicurezza sul lavoro
Quello della sicurezza sul lavoro è un tema molto delicato per gli artigiani falegnami, che proprio per questo motivo devono prendere una serie di precauzioni utili per evitare il rischio di infortuni pericolosi. Stiamo parlando di un mestiere che prevede, tra l’altro, il taglio e l’intarsio, due operazioni molto pericolose se non eseguite con la dovuta perizia. Ecco perché il falegname deve sempre indossare un abbigliamento appropriato, incluse scarpe antinfortunistiche leggere che evitino danni causati da urti o oggetti in caduta. Le scarpe di sicurezza possono essere dotate di suola antiscivolo, di puntale e di soletta antiperforazione; per i falegnami che stanno in laboratorio non servono, in genere, delle calzature idrorepellenti.
I dispositivi di protezione individuali
Il contatto con polveri o schegge può essere problematico per il falegname, che di conseguenza si deve munire di dispositivi di protezione adeguati: per esempio gli occhiali di protezione, fondamentali per tenere al sicuro gli occhi. Ma è altresì indispensabile badare all’udito, ed è per questo che occorrono delle cuffie o degli auricolari antirumore. Per quel che riguarda il resto dell’abbigliamento, i pantaloni dovrebbero essere multitasche e rinforzati sulle ginocchia; anche il gilet dovrebbe essere multitasche, in modo da garantire di avere a portata di mano una parte degli utensili che potrebbero servire per lavorare. Nel caso di lavori da svolgere all’aperto in inverno serve un giubbotto imbottito dotato di maniche staccabili, affinché in caso di necessità possa diventare un gilet in grado di assicurare la massima comodità e libertà dei movimenti. Ovviamente, il falegname deve poi potersi spogliare agilmente e agevolmente nel momento in cui entra in un ambiente chiuso e caldo. Completano la dotazione invernale i calzini e un berretto in maglia.