Sei stanco dell’Italia e della sua burocrazia e stai cercando un’idea imprenditoriale da mettere in pratica?
Allora perché non pensare di aprire una pizzeria in Spagna?
L’idea non è sbagliata perché i spagnoli apprezzano ogni anno di più la nostra cucina.
Considera inoltre che in Spagna molte tipologie di pizzeria non esistono ancora.
In questo articolo vedremo i passi necessari per avviare la tua pizzeria in Spagna riducendo al minimo il rischio imprenditoriale.
Certo, la Spagna non è un paradiso fiscale, ma le tasse sull’impresa sono più basse rispetto alle nostre e il mercato è certamente meno saturo.
Questo non significa che il successo sia assicurato perché imprenditori non ci si improvvisa.
Devi prima compiere una serie di azioni atte ad acquisire le competenze necessarie.
Vediamo quali.
Azioni da compiere prima di investire
Molte persone sono troppo impazienti e molte volte si ritrovano in una situazione di emergenza e si fanno prendere dalla fretta e dai facili entusiasmi.
Il risultato si traduce spesso e volentieri in un’amara ed ennesima delusione.
Il primo passo per avere successo in qualsiasi cosa è ritrovare la stabilità personale e la serenità.
Questo si può ottenere attraverso un lavoro di riflessione personale e di un processo fatto a step piccoli ma costanti.
Nel caso specifico di una pizzeria in Spagna, questo significa effettuare diversi viaggi esplorativi nelle varie città e capire come la società spagnola funziona.
Un importante aspetto da considerare è quello delle convinzioni personali, bisogna lasciarle a casa.
Il “secondo me” nel business non funziona.
Altra cosa da tenere bene in mente è la conoscenza della lingua spagnola, bisogna conoscerla molto bene prima di decidere di investire.
Dopo questa prima fase di analisi, si può passare all’azione vera e propria.
Io consiglio sempre di cercare un lavoro nel settore ristorativo e lavorare per almeno sei mesi in terra iberica così da studiare e capire le dinamiche del mercato.
Avere un lavoro, conoscere la lingua e creare un giro di conoscenze in loco è essenziale per porre le giuste fondamenta al proprio progetto.
Io sono convinto di poter paragonare l’avvio di un’attività in terra straniera come la costruzione di una casa, inizieresti a costruirla dal tetto dimenticando le fondamenta?
Serve diventare pizzaiolo?
Se vuoi aprire una pizzeria in Spagna puoi anche non avere la qualifica di pizzaiolo, ma poi dovrai assumerne uno qualificato che lavori per te.
In alternativa, puoi frequentare un corso professionale per poi rivenderti questa competenza in Spagna.
Sicuramente questa via è la migliore in quanto non è affatto difficile trovare lavoro come pizzaiolo in Spagna.
La richiesta c’è come il turn over, specialmente nelle principali località turistiche.
Come scegliere la zona giusta per la tua pizzeria
Questa domanda non ha risposta univoca per tutti.
Come già detto sopra, i secondo me nel business non hanno nessun valore.
Per capire la giusta località, si deve conoscere a fondo le dinamiche del territorio, analizzare la domanda e l’offerta del mercato per poi valutare sia l’entità dell’investimento sia la tipologia di attività.
Molti aspiranti imprenditori quando pensano alla Spagna si limitano alle sole Isole Canarie per via del clima splendido.
Se è vero come è vero che le Isole Canarie sono un piccolo paradiso fatto di clima perfetto e agevolazioni fiscali, dall’altra parte sono una delle zone con la più alta concentrazione di pizzerie e ristoranti italiane trasformando di fatto le Canarie una zona poco appetibile per questo tipo di attività.
Quello che molti non sanno è che esistono delle zone in Spagna assolutamente perfette per aprire una pizzeria perché esiste molta domanda e poca o nulla offerta.
Se vuoi approfondire le varie zone in Spagna dove aprire una pizzeria, ti consiglio di leggere Spagna Facile, l’ebook scritto da me dove svelo alcune delle zone migliori per aprire questo tipo di attività.
Leggi Spagna Facile, la guida per trasferirti in Spagna con successo
Aprire una pizzeria in Spagna: che tipologia aprire?
In Italia come in Spagna esistono diversi tipi di pizzerie: dal piccolo punto vendita di pizze d’asporto, a quelle più strutturate che aggiungono un prodotto in più alla classica attività di ristorante.
Su quale puntare?
Ovviamente la risposta dipende innanzitutto dal budget disponibile.
In questo articolo vorrei soffermarmi soprattutto sul piccolo punto vendita dove il target principale sono i clienti di passaggio e gli ordini a domicilio.
Voglio analizzare questa formula per diversi motivi, il primo è senza dubbio il minor capitale necessario.
Altro motivo è la mia convinzione che prima di investire grosse somme bisogna sempre testare il mercato con un piccolo investimento per poi crescere lentamente.
Una grande pizzeria infatti ha molte spese fisse che non possono essere sostenute da una nuova attività appena nata.
Un giusto compromesso potrebbe essere quello di una pizzeria al taglio e d’asporto con un numero limitato di posti a sedere.
Un suggerimento potrebbe essere quello di associare la pizza alla tradizione spagnola delle tapas.
Se conosci la Spagna, allora saprai quanto in alcune regioni spagnole la tradizione della tapas sia forte.
Una strategia potrebbe essere quella di unire queste due tradizioni creando una taperia di pizza 🙂
Quanto costa aprire una pizzeria?
Rispondere con precisazione a questa domanda è difficile se non possibile visto il numero di variabili coinvolte.
Aprire una pizzeria nel centro di Barcellona non ha lo stesso costo di una pizzeria nelle colline andaluse.
Se vogliamo dare una guida generale, l’investimento potrebbe variare dai 20.000 Euro in su per una piccola pizzeria da asporto con meno di 10 posti a sedere.
I costi potrebbero calare se si prende in gestione una pizzeria già avviata.
Il primo passo è la scelta del locale.
Dopo la crisi economica, decine di migliaia di attività si sono ritrovate costrette a chiudere lasciando molti locali liberi.
Ora il peggio sembra essere passato, infatti la Spagna sta piano piano ritrovando l’uscita dalla crisi aiutata anche dal costante e sempre maggiore afflusso di turisti.
La Spagna infatti è una località molto popolare tra i turisti perché insieme alla sua bellezza offre un costo piuttosto contenuto.
Per trovare il locale giusto serve pazienza e tanta dedizione, ma una pizzeria da asporto potrebbe basare il suo successo anche con la qualità della pizza.
Non so te, ma io sono disposto a perdermi per i vicoli se sono alla ricerca della mia pizza preferita.
Per dare un’occhiata ai prezzi e alle posizioni, puoi cercare alcuni annunci su Idealista.
Dopo il locale, devi pensare all’allestimento dello stesso.
La spesa maggiore per una pizzeria al taglio è il forno per cuocere le pizze e il bancone vendita.
Purtroppo o per fortuna, dopo la crisi c’è una grande disponibilità di apparecchiature usate.
Considera che in Italia c’è un buon mercato dell’usato e pertanto potrebbe convenire acquistarlo in Italia per poi trasportarlo in Spagna.
In questa fase di analisi dei costi, reputo fondamentale la redazione di un Business Plan dove inserire tutte le spese fisse e variabili così da definire non solo il budget d’avvio ma anche il fatturato necessario per raggiungere il punto di pareggio o break point.
Considera inoltre tutte le spese burocratiche per avviare la pizzeria.
Burocrazia per avviare la pizzeria in Spagna
La burocrazia spagnola è molto simile all’Italia, le direttive europee sono ormai standard pressoché ovunque in Europa.
Il primo passo è quello di regolarizzare la tua posizione come cittadino italiano residente in Spagna.
Ho già scritto sui vari documenti sulla guida vivere in Spagna e ancora in più dettaglio sull’ebook Spagna Facile.
Una volta regolarizzata la tua posizione personale, dovrai attivarti per la creazione della società.
Il punto di riferimento per l’imprenditore in Spagna è la Ventanilla Unica, il servizio al pubblico dove avviare tutte le attività burocratiche.
Se cerchi un approfondimento, leggi Spagna Facile dove spiego le varie forme giuridiche e il dettaglio delle pratiche burocratiche e dei permessi da prendere.
La burocrazia spagnola non è snella come quella britannica, ma negli ultimi anni si è intrapresa una strada verso la semplificazione e la riduzione delle pratiche.
Nulla di insuperabile.
In Spagna è pratica comune avvalersi di un Asesor fiscal, il commercialista. I prezzi sono inferiori rispetto all’Italia, costi che comunque vanno considerati durante la stesura del Business Plan.
Strategie di marketing per una pizzeria di successo
Ammetto che la burocrazia è assai noiosa, la parte che preferisco nel mondo del business è la parte creativa e di marketing.
Tuttavia, quando si parla di pizza e pizzerie, il vero segreto del successo è piuttosto semplice da trovare: la qualità della pizza.
Puoi ideare il miglior logo del mondo, creare la miglior campagna marketing del secolo, avere i prezzi stracciati e il negozio situato nell’angolo migliore della città, ma se la pizza non è buona i clienti scappano.
Questa deve essere la tua prima preoccupazione, molto prima di avviare la pizzeria.
Trova la tua ricetta, trova la massa perfetta, falla assaggiare in giro, chiedi la verità dai tuoi amici e non falsi complimenti.
Se trovare la massa perfetta è la parte più difficile, molto più facile è la selezione delle farciture.
Perché dovrei comprare la pizza da te se invece di una melanzana fresca appena grigliata mi offri uno scarso sottaceto?
Perché dovrei amare la tua pizza con la mozzarella industriale e smettere di frequentare la mia pizzeria preferita?
A volte il segreto del successo si nasconde nei dettagli delle piccole azioni.
Gli spagnoli non sono americani, gli spagnoli amano il buon cibo, sono abituati a mangiare bene con prodotti freschi di qualità.
Anche se per la pizza non hanno palati delicati come l’italiano medio, non sono nemmeno da fast food, specialmente le persone meno giovani con più capacità di acquisto.
Se la pizza farà parlare di te in città, altrettanta attenzione devi porre all’immagine della tua azienda.
E’ facile cadere in tentazione e cercare di risparmiare qualche spicciolo per poi assomigliare al pizzaiolo straniero con la massa della pizza tirata fuori dal congelatore.
Se non sei un esperto, fatti aiutare, visita altre pizzerie, consulta i professionisti del settore, devi distinguerti dalla massa.
Con la giusta pizza e il giusto aspetto, la voce correrà e il passaparola farà il resto.
Apri i canali social, crea un sito, iscriviti alla piattaforme di servizio online di vendita, spargi la voce in città, partecipa agli eventi della città, fatti conoscere.
Non è difficile immettersi nel mercato delle pizzerie in Spagna se usi gli strumenti giusti, te lo garantisco. Ci sono città da medie dimensioni che non hanno una vera pizzeria italiana con queste caratteristiche.
Aprire una pizzeria in Spagna: considerazioni finali
Spero che l’articolo per aprire la tua pizzeria in Spagna ti sia piaciuto.
Questo articolo termina qui altrimenti rischio di scrivere troppo e di annoiarti, spero di averti trasmesso le giuste conoscenze di base per dare avvio al tuo progetto.
Ricorda, più improvvisi e più fallisci, non lasciare nulla al caso, formati, leggi, studia e lavora nel settore, analizza le attività che funzionano e quelle che invece stentano a decollare, trova le cause del successo/insuccesso e usa solo quelle che andranno a tuo vantaggio.
Diffida chi ti dice che avviare una nuova attività sia facile e alla portata di tutti, non è vero, solo chi è umile e determinato abbastanza avrà successo in questo mondo sempre più competitivo.
Detto ciò rimani in contatto con il blog Aprire Azienda, iscriviti alla newsletter e presentati sul gruppo Facebook del blog MAI ARRENDERSI.
Se vuoi approfondire il tema dell’imprenditoria in Spagna con informazioni introvabili altrove, leggi Spagna Facile andando alla pagina di presentazione qui sotto.
semplicemente vero avvolte partiamo che la nostra idea è la migliore ma ci dobbiamo far aiutare da chi sta vicino a noi per vedere se effettivamente va bene ma non solo da quegli amici che ci incoraggiano ma dobbiamo sentire anche quelli che la pensano all’opposto per capire se quei punti a sfavore si possono modellare o meno io penso che la maggior parte di noi pensa sempre troppo e soprattutto troppo in negativo io sono dell’idea che bisogna pensare di meno e agire di più