Idee imprenditoriali: come aprire una scuola di cucina

aprire una scuola di cucinaNegli ultimi anni l’interesse nei confronti del settore culinario è cresciuto moltissimo sia dal punto di vista dei consumatori, che dal punto di vista professionale.

Il motivo è da rinvenire, in primo luogo, senza dubbio nel fatto che il settore risente molto meno di altri della crisi economica (difficilmente le persone rinunciano al buon cibo!). Ma anche al risalto che il settore culinario ha avuto negli ultimi anni grazie a campagne pubblicitarie, programmi TV, ecc., che hanno incoraggiato un numero sempre più crescente di persone ad aprire ristoranti, intraprendere il percorso per diventare cuochi, o progettare di aprire una scuola di cucina.

Aprire una scuola di cucina non è facile, è richiesta una grande professionalità per avere successo, oltre che un’ottima organizzazione e un gruppo di docenti esperti e qualificati.  Tuttavia, oggi avviare una scuola di questo tipo assicura buoni margini di guadagno e grandi soddisfazioni professionali, essendo un business in crescita costante.

Requisiti necessari per aprire una scuola di cucina

Chi vuole aprire una scuola di cucina, deve affrontare un complesso iter burocratico. Per questo motivo, per essere certi di svolgere gli adempimenti nella maniera corretta e più celere possibile, è sempre consigliabile chiedere tutte le informazioni del caso alle istituzioni territoriali preposte (soprattutto per la documentazione necessaria secondo la normativa igienico – sanitaria vigente); oppure ricorrere alla consulenza di un esperto professionista (ad esempio un commercialista con una piena competenza in materia e capace di procurare agevolmente tutta la documentazione).

In linea generale, gli adempimenti che si devono eseguire sono: apertura della partita IVA (tramite commercialista appunto, o rivolgendosi gratuitamente all’Agenzia delle entrate); effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio; aprire la pratica e regolare la posizione presso INPS e INAIL (in particolare, l’iscrizione all’INPS è necessaria per effettuare i versamenti previdenziali; aprire la posizione INAIL è invece indispensabile per la tutela contro eventuali infortuni sul lavoro); comunicare l’inizio dell’attività all’ASL, e ottenere la dichiarazione di agibilità e di idoneità igienico sanitaria dei locali.

Inoltre, le scuole di cucina che prevedono la somministrazione di cibi e bevande, devono richiedere anche l’iscrizione al R.E.C.

I costi da affrontare per avviare una scuola di cucina

Aprire una scuola di cucina comporta un impegno economico rilevante. Dunque per farlo è necessaria una somma di denaro sufficiente a sostenere i costi necessari per avviare la nuova attività.

Questi costi, sono principalmente rappresentati: dal prezzo dell’eventuale affitto del locale che ospiterà la scuola (a meno che non se ne possegga già uno di proprietà), che deve essere dotato senza dubbio di un ambiente spazioso e in grado di accogliere tutti i corsisti; dai costi relativi al pagamento delle bollette periodiche di gas, luce e acqua; dall’acquisto degli strumenti necessari per effettuare i corsi in totale efficienza (elettrodomestici, materie prime e arredamento); e ancora, dagli stipendi del personale (ogni scuola di cucina ha infatti bisogno di personale addetto alle pulizie e, in base alla grandezza della scuola e del numero di corsi attivati, di una segretaria che ne gestisca l’organizzazione).

Essendo così alti i costi, è sempre possibile però ricorrere ai finanziamenti agevolati, c’è ne sono sempre molti proposti a condizioni vantaggiose per tassi di interesse e piano di rimborso (anche se ad alcuni è possibile accedere solo a determinate condizioni); oppure richiedendo un prestito ad un istituto di credito.

Cosa serve per avere successo dopo l’apertura di una scuola di cucina

Data la concorrenza dovuta alla diffusione negli ultimi anni di scuole e corsi in cui apprendere l’arte culinaria, oggi è più difficile avere realmente successo con tale tipo di attività.

La differenza tra le scuole di cucina è data soprattutto dalla qualità dell’organizzazione, che è imprescindibile per arrivare ad ottenere un buon numero di iscritti.

Dunque, uno dei primi aspetti che si devono considerare, è quello di organizzare dei corsi che favoriscano la più ampia partecipazione di persone di ogni età e con qualunque livello di esperienza. Si potranno ad esempio organizzare dei corsi sia per cuochi alle prime armi (sono sempre più diffusi i corsi culinari per bambini ad esempio), che per gente più esperta che ha voglia di perfezionare le proprie abilità; ma anche proporre corsi in cui si insegnano tecniche di cucina diverse, magari facendo attenzione alle tendenze culinarie del momento, o a specifiche diete (si potranno proporre ad esempio corsi di cucina tradizionale, vegana, locale, finger food, giapponese, ecc.). Una tipologia di corsi molto richiesta dalle aziende oggi è ad esempio il “team cooking”, generalmente con il fine di migliorare l’affiatamento e la capacità di collaborazione tra i colleghi.

È in ogni caso molto importante la flessibilità. Dunque la scelta dell’elenco dei corsi, come il tempo da destinare a ciascuno, devono essere decisi facendo attenzione al tipo e alle esigenze dei corsisti.

Un altro elemento importante nell’organizzazione dei corsi di una scuola di cucina è poi il numero di partecipanti di ogni corso, che non deve essere né troppo elevato, perché può compromettere il livello di attenzione sia degli alunni, che dei docenti; né troppo basso, ovviamente per ragioni legate al buon andamento della scuola, ma anche in considerazione del fatto che i corsi di cucina sono spesso per molti partecipanti un momento di socialità e divertimento, oltre che un mezzo per imparare a cucinare. 

Un altro ruolo determinante ai fini del successo di una scuola di cucina è poi quello dei docenti, che devono essere esperti e professionali, ma devono anche saper coinvolgere i partecipanti; nonché il ruolo della pubblicità, che deve essere fatta attraverso ogni mezzo di comunicazione possibile, quindi dai siti web, tv, radio locali, fino alle riviste di settore.

Un buon metodo di fare pubblicità alla propria scuola di cucina è quello, ad esempio, di organizzare delle competizioni (anche amatoriali) tra i partecipanti ai corsi; oppure di prendere parte ad eventi, manifestazioni e fiere organizzate dalle istituzioni locali

Infine, per avere successo è conveniente aprire la scuola di cucina in luoghi facilmente raggiungibili sia con i mezzi privati, che pubblici, nonché in luoghi dotati di ampi parcheggi.