Avviare una coltivazione di pistacchi in Italia è oggi una buona opportunità di crescita.
I dati parlano chiaro, in questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di consumi di frutta secca.
Noci, pistacchi, mandorle, pinoli, nessuno escluso, nelle famiglie italiane è cresciuto il consumo di questo tipo di alimenti con il conseguente incremento di campi coltivati.
Questo interesse crescente ha creato nuove opportunità di business per gli imprenditori agricoli italiani.
L’incremento dei consumi è stato veicolato certamente dai nuovi dati scientifici che dimostrano le importanti proprietà nutritive benefiche della frutta secca.
Oggi la domanda è soddisfatta dall’estero che copre la maggior parte del fabbisogno, fatto che apre nuovi scenari interessanti per gli imprenditori agricoli italiani che vogliono diversificare le loro attività.
Conosciamo il pistacchio
Il pistacchio è un albero da frutto non auto – fertile, e dunque per fruttificare, necessita che vi siano una pianta maschio e una femmina.
Il pistacchio è noto soprattutto per il sapore dei suoi frutti, che vengono usualmente utilizzati in cucina per preparare creme e dolci, o per arricchire insalate e antipasti di vario genere.
D’altra parte il pistacchio è un alimento ricco di proprietà nutritive, come il ferro, il calcio, il fosforo, il potassio, il manganese, lo zinco, il rame e il selenio. È inoltre una fonte di proteine vegetali di buona qualità.
Il pistacchio ha la fama di essere un frutto piuttosto difficile da coltivare.
Infatti, sebbene la coltivazione non richieda tecnicamente un impegno particolare, l’albero del pistacchio può crescere fino ai 10 mt di altezza, dunque necessita di un discreto spazio; inoltre, è una pianta molto longeva, potendo arrivare anche ai 350 anni di vita, e ciò comporta che la raccolta dei frutti può arrivare anche anni dopo rispetto all’inizio della coltivazione.
Queste caratteristiche hanno reso il pistacchio un alimento molto prezioso (i pistacchi vengono generalmente venduti ad un prezzo 4 o 5 volte superiore a quello di nocciole e mandorle ad esempio).
Dove coltivare il pistacchio in Italia
Il pistacchio è un albero di clima desertico, ma esistono alcune varietà che hanno una grande tolleranza al freddo, arrivando perfino a sopportare i – 20° C.
Per questa ragione coltivare il pistacchio in Italia sarebbe possibile in tutte le zone del Paese. Infatti le varietà più resistenti al freddo potrebbero sopravvivere anche al nord, ma qui non viene coltivato, poiché difficilmente le piante riuscirebbero a fruttificare. Nella zona centrale del Paese invece, il pistacchio cresce bene e produce frutti a patto che sia coltivato in luoghi riparati.
Dunque le regioni italiane ideali per coltivare il pistacchio, si trovano soprattutto al sud (ad esempio in Calabria, Campania, Puglia e bassa Basilicata). In particolare, la coltivazione di questo frutto a guscio molto resistente alla siccità, è diffusa in Sicilia, dove viene coltivato su terreni calcarei e su substrati di origine vulcanica. Nella regione siciliana, d’altra parte, esiste ancora oggi una coltivazione di nicchia molto rinomata, ossia quella dei pistacchi di Bronte e Adrano (due paesi che si trovano in provincia di Catania), tutelati dal marchio DOP (denominazione di origine controllata). Questi pistacchi dalla forma allungata sono caratterizzati dalla particolare colorazione, che all’esterno è viola e all’interno verde, ma soprattutto dal gusto prelibato, che lo rende l’ingrediente perfetto per l’alta pasticceria.
Varietà di pistacchio coltivabili in Italia
Ci sono numerose varietà di pistacchio diffuse in Italia. Una delle più celebri è la “bianca”, caratterizzata dal suo seme di colore verde. Altre varietà piuttosto diffuse sono poi, ad esempio, la “cappuccia”, la “cerasola”, la “silvana”, la “femminella”.
Coltivazione di pistacchio in Italia
Il pistacchio, essendo una pianta molto resistente alla siccità, si adatta a diversi tipi di terreno, anche a quelli calcarei o poveri di calcio. Tuttavia, non tollera bene i ristagni idrici e l’elevata umidità del terreno, e, per avere un buon raccolto, è necessario che il tipo di terreno sia drenante, nonché eseguire delle abbondanti irrigazioni, in caso di aridità del terreno.
La coltivazione del pistacchio può essere avviata sia comprando le piante già innestate (che hanno un prezzo che va dai 30 euro in su), ad esempio presso un vivaio specializzato (in questo caso è consigliabile acquistare piante già di uno o due anni di età, in considerazione del fatto che il pistacchio ci mette un lungo periodo di tempo per dare i frutti); oppure piantando direttamente il seme (hanno un costo che va dai 5 ai 9 euro), anche se, i questo caso, i tempi di crescita e di fruttificazione sono molto lunghi.
Infatti la pianta di pistacchio non presenta particolari difficoltà di coltivazione, ma necessita di un po’ di pazienza perché si tratta di una “pianta tardiva”, che inizia a fruttificare dopo 5 o 6 anni dall’impianto, e che può metterci anche 15 anni per entrare in piena produttività (la produzione di frutti può andare dai 20 ai 30 chili per albero).
Considerata la difficoltà e la cura necessaria a far fruttare una pianta di pistacchio, la coltivazione industriale è la più diffusa, soprattutto perché permette tramite impianti altamente specializzati di rendere più facili, rapide e redditizie le operazioni.
Anche coltivare il pistacchio in ambito domestico è tuttavia possibile, però, ovviamente, in questo caso la fruttificazione della pianta è molto più difficoltosa, e non è certa. D’altra parte, una piantagione di pistacchi richiede uno spazio pari ad almeno mezzo ettaro di terreno per realizzare un piccolo reddito.
Altro elemento importante è poi il clima della zona in cui si vive. In Italia, ad esempio, il pistacchio può essere coltivato con successo in ambito domestico nel meridione e nel centro-sud Italia. Chi abita al nord Italia non potrà avere non potrà avere grandi ambizioni di raccolto.
La tecnica di coltivazione più diffusa della pianta di pistacchio è il vaso libero, posto a circa un metro da terra. La pianta di pistacchio, una volta innestata, richiede un tipo di concimazione volta a correggere le eventuali carenze del suolo, arricchendo ad esempio il terreno con nutrienti per le piante (soprattutto con concimi a base di fosforo e potassio). In terreni di media fertilità, ad esempio, è opportuno interrare letame ben maturo, solfato di potassio e perfosfato semplice. Ad ogni modo, la concimazione annuale del pistacchio è differente in base al periodo di sviluppo della pianta.
Per quanto riguarda la potatura, questa pianta non richiede una particolare manutenzione, ma è bene trattarla per uno sviluppo armonioso della chioma.
Infine, il periodo della fioritura coincide generalmente con quello della primavera, quindi con i mesi di marzo/aprile (anche se tale periodo può variare in base al tipo di pistacchio coltivato e all’altitudine dell’impianto), e dura circa una settimana.
La raccolta dei frutti della pianta di pistacchio va in genere invece dalla fine del mese di agosto fino alla fine del mese di settembre.
Se vuoi aprire un’azienda agricola che coltiva pistacchi e non solo, ti consiglio di leggere attentamente Azienda Agricola 2.0, il libro fondamentale per imprenditori agricoli di successo.