Solo chi innova e diversifica riesce a crescere sul mercato del business agricolo italiano.
Da ormai 6 anni su Aprire Azienda pubblico idee di business agricolo innovativo e oggi voglio parlarvi della coltivazione del bergamotto.
Il bergamotto è un albero da frutto della famiglia delle rutaceae. Questa pianta si presenta con un tronco dalla corteccia grigiastra, la chioma sempreverde e può raggiungere un’altezza che va dai 3 o 4 metri.
L’origine dell’albero di bergamotto è sconosciuta. Infatti questo frutto non venne individuato allo stato spontaneo, e perciò si ritiene che sia una specie sorta in coltura e probabilmente ibrida.
In Italia la coltivazione di questa pianta è diffusa principalmente nella Locride, in una zona che si estende da Villa San Giovanni a Siderno (in provincia di Reggio Calabria). In questo luogo, un fazzoletto di terra di circa 1.500 ettari, si producono più di 200 mila chili di bergamotto all’anno, ossia il 90% della produzione mondiale di questo agrume pregiato.
Fino a non molto tempo fa, il bergamotto era utilizzato prevalentemente in campo cosmetico e per la produzione di the e tisane.
Successivamente però è stato rilevato come questo frutto ha anche delle proprietà benefiche sulla salute dell’uomo e curative, in particolare, aiuta a tenere lontani problemi di pelle e malattie cardiovascolari.
Infatti il bergamotto è ricco di vitamine del gruppo A, C e di quelle del gruppo B; inoltre è una fonte importante di flavonoidi, contiene acido citrico, zuccheri, proteine, fibre alimentari, pectine e fosfati; è ricco anche di minerali, quali il sodio, il potassio, il magnesio e il calcio.
Questa composizione del frutto fa sì che il bergamotto sia un valido aiuto nella prevenzione delle malattie cardiovascolari (come ictus, arteriosclerosi e infarto), sia utile per tenere sotto controllo il colesterolo in eccesso, nonché sia un valido rimedio naturale dalle proprietà disinfettanti e antivirali. È stato rilevato che l’essenza di bergamotto ha effetti benefici anche nel trattamento di stati ansiosi ed è un antidepressivo.
Il bergamotto è molto utilizzato anche in cucina, soprattutto per la preparazione di dolci, come aromatizzante per caramelle, canditi, torroni, gelati, liquori e bibite.
Varietà di bergamotto in Italia
La coltivazione del bergamotto in Italia è diffusa soprattutto nel circondario di Reggio Calabria, alla punta estrema della Calabria, in un’area collinare posta a ridosso della costa.
Il motivo per cui questo frutto è prodotto prevalentemente in questa zona, dipende dal fatto che la pianta per crescere e fruttificare necessita di uno specifico microclima, quello che appunto caratterizza l’area attigua a Reggio Calabria. Infatti in quest’area c’è un clima tropicale temperato e umido, venti annuali di intensità medio-forte, inverni miti che non scendono mai sotto i dieci gradi ed estati calde e secche, a cui seguono periodi di intense precipitazioni nei mesi autunnali e all’inizio della primavera.
Altro elemento molto importante che permette la coltivazione del bergamotto nell’area calabrese è poi il suolo, alluvionale o argilloso-calcareo, e che permette al bergamotto la produzione di agrumi di qualità eccelsa, con una buccia ricca di essenza.
In particolare, si coltivano principalmente tre varietà di bergamotto in Italia: il “femminello”, i cui frutti sono di medie – piccole dimensioni, e la cui buccia è ricca di oli essenziali con un aroma molto spiccato e caratteristico; il “castagnaro”, che è una pianta che assomiglia al limone, con fiori bianchi e molto profumati, ed i cui frutti vengono usati generalmente per la produzione di profumi (nonché, in considerazione delle sue proprietà benefiche, per combattere il colesterolo e aiutare a prevenire i tumori); il “fantastico”, una pianta che presenta i tipici fiori bianchi e molto profumati, ed i cui frutti vengono usati in profumeria, ma sono anche ottimi per produrre tisane, the ed essenze di qualità.
Come coltivare il bergamotto
In Italia, principalmente per questioni climatiche, il frutto del bergamotto si coltiva soprattutto nel Sud Italia, e, in particolare, in Calabria. Tuttavia, chi vuole coltivare questa pianta per farne un ornamento in casa ad esempio, può farlo perché il bergamotto resiste con alcune accortezze in tutta Italia.
Il bergamotto dunque, può essere coltivato in vaso o in terra, innestando una pianta già acquistata (ad esempio presso un vivaio) o piantando un seme (in questo caso portare a frutto la pianta sarà un’operazione lunga, difficile e non è detto che riesca, tuttavia sarà possibile fare un’esperienza completa di coltivazione).
In qualsiasi modo si proceda, il bergamotto è una pianta impegnativa dal punto di vista delle tecniche di coltivazione. Soprattutto se si vogliono ottenere i frutti, i tempi sono molto lunghi: l’albero può essere interrato dopo un anno di crescita e comincia in genere a produrre frutti solo a partire dal terzo anno di età.
Il bergamotto deve essere impiantato in un terreno profondo, fertile e ben drenato. È molto importante che sul terreno di coltivazione non si formino ristagni idrici, che possono portare alla morte della pianta.
Dal punto di vista climatico, l’esposizione alla luce del sole è una condizione essenziale per la coltivazione del bergamotto: i raggi del sole devono arrivare direttamente alla pianta, in modo da favorirne lo sviluppo e la produzione dei frutti. Oltre alla luce, il bergamotto necessita di temperature miti e sopporta bene quelle calde. È necessario invece non esporre mai la pianta a temperature fredde, che scendono sotto i 10 gradi.
Per quanto riguarda l’irrigazione, il bergamotto necessita di acqua durante il momento dell’impianto, in primavera e in autunno. In caso di estati molto aride è necessario irrigarlo, mentre in inverno le irritazioni vanno completamente sospese.
Il bergamotto fiorisce due volte l’anno, tra marzo e aprile o in autunno, con bellissimi fiori bianchi che spuntano sui rami dell’albero, dal profumo intenso ed estremamente gradevole.
Per quanto concerne la raccolta dei frutti invece, il bergamotto si raccoglie in inverno nel periodo che va da novembre a marzo.
È importante anche la tecnica utilizzata nella raccolta: il bergamotto infatti deve essere raccolto a mano, e si devono evitare gli interventi tramite macchinari. Questo perché la buccia del frutto è così preziosa per il suo olio essenziale, che non può essere trattata diversamente (si pensi che dall’olio essenziale di bergamotto si produce circa il 70% dei profumi al mondo, tanto che, già nel mese successivo di fine raccolta di questo frutto, è generalmente tutto venduto, soprattutto all’estero).