Coltivare frutta è sicuramente una buona idea, specialmente se si opta per una coltivazione biologica e quindi priva di residui chimici: può risultare molto vantaggioso perché il mercato va incontro alla sempre più crescente domanda di prodotti sani e biologici.
Del resto, per frutta si intende in modo generico tutta una serie di prodotti naturali ricchi di preziose proprietà nutrizionali, come vitamine e sali minerali.
Non a caso, mangiare regolarmente frutta (pere, mele, banane, ciliegie, anguria, fragole, pesche, ecc.) fa molto bene all’organismo e le nuove ricerche scientifiche ha avvicinato un sempre maggiore gruppo di potenziali clienti per aziende agricole.
Gli alberi della frutta hanno esigenze diverse tra loro, ma alcuni tra questi possono essere coltivati in maniera ottimale e profittevole in azienda agricola.
Tuttavia, qui sul blog di Aprire Azienda voglio inoltre proporre una nuova idea di business per gli imprenditori agricoli e una serie di consigli per la coltivazione di frutta in casa.
L’idea commerciale è quella di proporre ai clienti dei kit per la coltivazione di frutta e spezie in casa, un’idea che non è ancora stata promossa in maniera massiva in Italia.
L’imprenditore agricolo dovrà fornire dei kit completi di semi oppure piantine e un manuale di coltivazione.
Di seguito, spieghiamo come effettuare la coltivazione di alcuni alberi da frutto all’interno di un contenitore capiente, da tenere dentro casa o nella parte esterna dell’abitazione.
Coltivare frutta a partire dal seme
Se si decide di coltivare in vaso a cominciare dal seme, è bene sapere che l’estate rappresenta il miglior periodo per prendere i noccioli della frutta e metterli da parte.
I noccioli devono provenire solo da piante con impollinazione libera. I frutti comprati in negozio spesso sono il risultato di incroci, e dunque potrebbero avere semi non adatti a fruttificare senza innesti.
L’autunno e l’inverno sono le stagioni migliori per iniziare la coltivazione, interrando i noccioli raccolti. Così facendo, le piantine inizieranno a spuntare nel periodo primaverile, se tutto procederà per il meglio.
Tra gli alberi da frutto che crescono facilmente all’interno di vasi e contenitori, ci sono anche i peschi, i susini, i nespoli e gli albicocchi. Per ottenere i frutti con tali piante, non è obbligatorio procedere con gli innesti: pur non facendolo, la frutta crescerà lo stesso, anche se in misura più ridotta.
Prima di cominciare la coltivazione, i semi devono essere puliti, in modo delicato, rimuovendo eventuali residui di frutta.
Successivamente, occorre riporli in un luogo fresco, asciutto e abbastanza ventilato, e al riparo dalla luce solare diretta.
È possibile piantarli in contenitori piccoli, per poi utilizzare vasi più grandi a mano a mano che le piantine cresceranno.
Oppure, si possono anche evitare eccessivi spostamenti, utilizzando fin da subito dei vasi profondi almeno 30 centimetri, e con un diametro di almeno 20 centimetri. Sono da riempire con 50 litri di terriccio universale, e volendo anche con 50 litri di concime ammendante arricchito di materiale drenante, come ad esempio i lapilli vulcanici. Meglio piantare un solo seme per ogni vaso.
Ciascun seme deve essere interrato a soli pochi centimetri di profondità. Per farlo germogliare più facilmente, in alcuni casi conviene scalfirlo (scheggiarlo) leggermente.
Appena interrato un seme, bisogna bagnare la terra ma senza esagerare: l’importante è che si mantenga umida.
Una volta spuntate dai rispettivi vasi, le piantine devono essere irrigate frequentemente, evitando i ristagni d’acqua. Inoltre, devono essere tenute al riparo dal freddo e dagli sbalzi di temperatura.
Coltivare in vaso a cominciare dal nocciolo può risultare molto soddisfacente, e per diverse tipologie di piante è un’attività che non richiede moltissimo impegno. Tuttavia, è bene sapere che con tale sistema i frutti inizieranno a formarsi soltanto dopo alcuni anni.
Molto importante è anche sottoporre gli alberi coltivati in vaso a potature regolari, in modo che abbiano dimensioni sempre abbastanza contenute.
Coltivare il pesco in vaso
Per coltivare il pesco in casa o sul balcone a partire dal seme, è meglio scegliere la varietà nana, la quale non supera i due metri di altezza.
Il seme va interrato a una profondità di 2 centimetri, e innaffiato ogni volta che il substrato non è più umido.
Per far crescere la pianta, conviene esporla alla luce diretta del sole, ma allo stesso tempo deve essere riparata dagli sbalzi di temperatura e dal vento.
Se coltivata a partire da un recipiente molto piccolo, una volta diventata sufficientemente grande potrà essere spostata in un vaso di dimensioni maggiori.
Le pesche sono frutti nutrienti, ma anche poveri di calorie, e quindi consigliabili anche per le diete dimagranti. Contengono molta vitamina C, e parecchi sali minerali, primo tra tutti il potassio.
Coltivare il nespolo in vaso
Per piantare il nespolo in casa, in vaso, a partire dal seme, si può interrare un seme fresco, oppure si può lasciarlo seccare e quindi usarlo nel periodo autunnale.
Il vaso non va esposto alla luce diretta del sole, fino a quando non spunterà la piantina.
Di solito, i nespoli fruttificano dopo 5-6 anni.
In genere i frutti si raccolgono quando non sono ancora maturi del tutto, per poi aspettare la loro completa maturazione. Le nespole si caratterizzano in positivo per le loro proprietà antinfiammatorie e diuretiche. Inoltre, aiutano a ottimizzare le funzioni intestinali.
Albicocco
Per coltivare l’albicocco in vaso, bisogna interrare il seme a una profondità di 5 centimetri circa. Il nocciolo da utilizzare può essere lasciato intero, ma può anche essere leggermente scalfito, per facilitare la nascita della piantina.
Se inizialmente si utilizza un contenitore piccolo, una volta che la piantina sarà abbastanza grande, si potrà trasferire in un contenitore di dimensioni più ampie.
Questo vegetale dovrebbe iniziare a fruttificare dopo 4 anni circa: trascorso questo periodo, dovrebbero infatti spuntare i fiori in primavera assieme alle primissime albicocche, che matureranno in estate.
Le albicocche rappresentano un valido aiuto per la salute della pelle e degli occhi, dato che contengono molta vitamina A e vitamina C. Tra le altre sostanze di cui sono ricche, rientrano i sali minerali e le fibre.
Susino
L’albero di susine può essere ottenuto scalfendo leggermente il seme, in modo da facilitare la nascita della piantina.
L’interramento va fatto nel periodo compreso tra l’inizio dell’autunno e l’inizio dell’inverno.
Una volta preparato il vaso, occorre piantare il seme a circa 5 centimetri di profondità rispetto alla superficie, e attendere la nascita della piantina irrigando il terreno ogni volta che non è umido.
Degno di nota è il fatto che il susino europeo può resistere con maggiore facilità alle temperature basse, rispetto a molte altre piante. È bene, però, evidenziare anche che soffre nei luoghi troppo umidi.
Questo vegetale necessita di irrigazioni frequenti, ma senza esagerare: troppa acqua potrebbe far marcire le radici, a causa della formazione di ristagni d’acqua.
Le susine sono una preziosa fonte di vitamina A, fibre, e anche difenilisatina (sostanza che stimola le funzioni intestinali). Hanno anche un buon livello di potassio, e offrono un apporto calorico moderato.
Coltivare spezie
Con la parola spezie si indicano molti prodotti di origine vegetale che vengono adoperati per vari usi, tra cui allo scopo di insaporire i cibi, e in alcuni casi anche le bevande.
Nei prossimi paragrafi spiegheremo come procedere nella coltivazione di alcune piante con cui si possono ricavare le spezie, ovvero quelle che consentono di ottenere pepe nero, cannella e peperoncino.
Come coltivare il pepe
Il pepe nero si ricava da una pianta che viene coltivata specialmente nel sud-est asiatico. Affinché possa crescere, ha bisogno di un clima di circa 20-25 gradi.
Per poter coltivare la pianta in casa, è necessario utilizzare un grow box: si tratta di una specie di serra in miniatura, che permette la coltivazione di tutte quelle piante che hanno bisogno di molto calore. Rende possibile coltivare la pianta di pepe in qualsiasi stagione dell’anno.
Il calore interno a questa sorta di piccole serre, è reso possibile da alcune lampade, che consentono alla temperatura di rimanere costantemente alta.
Ciò detto, per procedere alla coltivazione della pianta di pepe, bisogna prima far germogliare i semi. Affinché ciò si verifichi, si può procedere nel modo seguente:
- Posizionare i semi su un po’ di ovatta, da sistemare in un contenitore.
- Versare dell’acqua sull’ovatta all’interno del contenitore.
- Coprire il contenitore con altra ovatta, e sistemare il tutto in un luogo la cui temperatura è di 15-20 gradi.
- Ogni volta che l’ovatta si asciugherà, bisognerà bagnarla con un po’ d’acqua.
- Attendere due settimane circa, e i semi inizieranno a germogliare.
- Una volta che i germogli avranno raggiunto i 6 centimetri, sarà giunto il momento di trapiantarli all’interno di un vaso.
Per piantare i germogli in vaso, è necessario un terreno con un pH compreso tra 5,5 e 6,5, arricchito con delle sostanze organiche.
Occorre anche ricordarsi di irrigare i germogli e le successive piantine che si svilupperanno, ogni volta che il terreno risulterà asciutto, specialmente per i primi tempi.
Per quanto riguarda la possibilità di fruire del pepe, ci vorranno alcuni anni prima che ciò diventi possibile.
A tale riguardo, va anche evidenziato che la raccolta di solito è possibile per circa 5 volte l’anno, e che per ottenere il pepe nero, le bacche vanno prese quando sono ancora acerbe.
In seguito, andranno lasciate essiccare al sole per qualche giorno. Trascorso il tempo necessario, potranno essere aperte per estrarre i grani, che nel frattempo avranno assunto un colore nero, diventando appunto pepe nero.
Come coltivare la cannella
La cannella è una spezia che proviene dalla corteccia dell’omonimo albero, originario dello Sri Lanka. Si tratta di una pianta molto bella da vedere, che produce fiori bianchi e anche delle piccole bacche.
Può essere coltivata anche in Italia, pure in vaso, senza la necessità di avere un grow box.
Questo vegetale ama i climi caldi e umidi, e può essere coltivata a partire dal seme, acquistabile in un vivaio, o magari anche online.
I semi vanno inseriti in un contenitore riempito di terriccio, da riporre in un posto ombreggiato: la cannella non ha bisogno della luce solare diretta. Il terriccio dovrebbe risultare sempre umido, bagnandolo all’occorrenza.
Se si usa un contenitore piccolo, col tempo il vegetale potrebbe aver bisogno di un recipiente più grande in cui stare. Per quanto riguarda l’irrigazione di questa pianta, il terreno va bagnato solo se asciutto, ma senza esagerare, al fine di evitare i ristagni, che potrebbero far marcire le radici.
Il raccolto potrà essere fatto in qualsiasi momento, una volta che la pianta sarà cresciuta a sufficienza.
La cannella, intesa come spezia, si ottiene dai ramoscelli o dal fusto.
Nel caso in cui la si voglia ricavare dal fusto, la pianta potrà essere capitozzata a partire da quando avrà un’età di due anni.
Una volta raccolto il materiale per ottenere la spezia, bisogna farlo essiccare. Durante questo processo, va tolta la parte esterna della corteccia per poi aspettare alcuni giorni, finché la parte interna non diventerà simile a un bastoncino di color nocciola.
Come coltivare il peperoncino
Il peperoncino rappresenta una spezia piccante largamente utilizzata in cucina. La sua pianta può essere coltivata anche in casa, all’interno di un vaso o un altro contenitore.
Esistono diverse varietà di piante di peperoncino, alcune delle quali anche molto belle a vedersi, e che dunque vengono usate anche a scopo ornamentale.
Come procedere alla coltivazione? Il periodo più indicato, solitamente è l’inverno, per la precisione i primi tre mesi dell’anno. Tuttavia, alcune specie possono essere piantate anche ad aprile o in altri mesi, per cui occorre informarsi bene quando procedere, a seconda dei semi acquistati.
I semi si possono reperire online o presso i negozi fisici specializzati in giardinaggio e piante. In alternativa, si possono ottenere direttamente dai frutti. La germinabilità di tali semi può durare alcuni anni, ma tende a diminuire gradualmente col passare del tempo.
Per la loro coltivazione, consigliamo di usare un vaso abbastanza capiente, dentro al quale far germinare 4 o 5 semi, ma ben distanziati tra loro: in questo modo, non si corre il rischio di avere dei vasi vuoti qualora alcuni semi non dovessero spuntare.
Un modo più efficace per favorire la nascita dei germogli, consiste nel conservare i semi all’interno di ovatta inumidita, e di bagnarla ogni volta che si asciugherà. Poi, sarà possibile introdurli in un vaso appena saranno spuntati. Fatto ciò, occorrerà annaffiare il terreno, e ripetere l’operazione ogni volta che la terra si asciugherà del tutto.
Quando le piantine saranno cresciute in modo significativo, sarà possibile spostarle in vasi più grandi. In quest’ultimo caso, converrà usare un vaso per ciascuna singola piantina.
Molto importante è evitare che le piantine siano sottoposte a sbalzi termici, specialmente quando sono ancora dei germogli o risultano ancora molto piccole.
Il terriccio da utilizzare dovrebbe essere ricco di elementi nutritivi, e possibilmente mescolato con del compost.
Se i vasi (o altri contenitori) vengono collocati all’aperto, è possibile proteggere le piante, specialmente se sono ancora molto giovani, avvolgendo dei teli di plastica trasparenti attorno a tali contenitori.
I frutti della pianta, ovvero i peperoncini, maturano a fine estate o a inizio autunno. Possono essere raccolti quando sono ancora acerbi, oppure a maturazione ultimata.
Una volta raccolti, è possibile conservarli in molti modi. Per esempio, si possono tenere in frigo per essere consumati freschi all’occorrenza. In alternativa, si possono conservare a lungo tenendoli sott’olio, oppure essiccandoli. L’essiccazione si può fare con varie tecniche, come ad esempio quella che consiste nell’esporli alla luce diretta del sole.