Oggi le aziende agricole italiane hanno bisogno di innovazione, comunicazione e vendite dirette con il suo cliente finale. Tutto ciò è possibile e dimostrabile come spiego nel mio libro Azienda Agricola 2.0, un manuale che insegna come si diventa imprenditori agricoli di successo.
Uno dei segreti del successo è certamente la diversificazione delle attività e un aiuto può venire dalle nuove colture come quella del melograno.
Il melograno è un piccolo albero appartenente alla famiglia delle punicacee.
Questa pianta, ritenuta originaria della zona compresa tra il medio oriente e il sub continente indiano (Iran, Nord Africa e Asia occidentale), è presente in Europa, in America e in Australia.
In particolare, attualmente la coltivazione del melograno è largamente estesa in Messico, negli USA, in Arizona ed in California.
In Italia, viene coltivato sia per i suoi frutti, sia a fini ornamentali.
Il frutto di melograno è uno dei cibi più ricchi di proprietà nutritive, come: la vitamina A, la vitamina C, ma anche acqua, fibre, fruttosio, sali minerali e antiossidanti.
Ed infatti, nonostante soltanto la scienza contemporanea ha potuto rilevare l’effettiva composizione del frutto, già numerose culture antiche (greche, ebraiche, cristiane e babilonesi) reputavano il melograno un vero e proprio frutto miracoloso, per via delle sue virtù medicamentose.
Il melograno, definito “melagrana” (o in ambito scientifico balausta), è una bacca dalla polpa succosa, unica nel suo genere perché si sviluppa congiuntamente al calice florale del frutto.
Il melograno si mangia prevalentemente crudo, ed essendo impegnativo da sbucciare è molto diffuso il consumo del succo di melograno o della spremuta.
Inoltre, il succo di questo frutto può essere utilizzato per ricette elaborate, o anche per produrre bevande alcoliche.
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Varietà di melograno coltivate in Italia
Premesso che esistono piante da fiore e da frutto, la profumazione, il gusto, la forma ed il colore del melograno sono fortemente condizionati dalla varietà coltivata.
Ne esistono diverse, e tra le più diffuse ci sono: la “wonderful”, di origine americana, caratterizzata dal sapore dolciastro inconfondibile; il tipo “acco” (anche detta “ako”), il cui succo è ideale per le spremute; un’altra varietà degna di nota è poi la “gigante del convento”, famosa per i frutti enormi, che possono superare anche i settecento grammi di peso.
In Italia la coltivazione del melograno è ampiamente diffusa al sud, ad esempio nella zona di Messina, in cui viene allevata la varietà “neirana”; o Agrigento, in cui viene generalmente coltivata la varietà “selinunte”.
Proprietà del melograno
I frutti di melograno possono rientrare nella maggior parte dei regimi alimentari. Tuttavia, fanno eccezione le persone obese o malate, perché questo frutto contiene fruttosio, e dunque non è compatibile con patologie quali ad esempio il diabete.
Inoltre non tutti sanno che la corteccia dell’albero di melograno contiene sostanze tossiche, e per questo motivo l’assunzione dei suoi frutti in grandi quantità è sconsigliabile perché può comportare sintomi quali sonnolenza, cefalea, vertigini e, in alcuni casi, difficoltà respiratoria.
Eccetto le controindicazioni appena elencate, il melograno è un frutto famoso per la sua salubrità.
Al melograno vengono attribuite infatti diverse proprietà (alcune effettivamente dimostrate, altre che rimangono tuttora un’incognita), come: proprietà astringenti dei vasi dilatatori; proprietà antidiarroiche proprietà gastro-protettive; proprietà diuretiche; ma soprattutto, vengono attribuite a questo frutto proprietà antiossidanti (dovute alla presenza di numerosissimi polifenoli e vitamina C).
Negli ultimi anni la comunità scientifica ha molto dibattuto sugli effetti anticancro del melograno. Quello che è certo è che questo frutto rappresenta un valido alimento nella lotta contro lo stress ossidativo, che è uno dei fattori predisponenti l’invecchiamento cellulare.
Coltivare il melograno in Italia
Il melograno è una pianta che necessita di climi temperati per crescere bene. In Italia può produrre frutti in tutta la penisola, ma soffre le basse temperature e smette di essere produttiva con temperature inferiori allo zero (soffre molto intorno a -10 °C, e muore a -20 °C). Coltivare il melograno è dunque possibile in tutta Italia, anche se, chi abita al centro o al sud, potrà ottenere fioriture e raccolti più abbondanti.
Il periodo migliore per piantare il melograno e iniziare la coltivazione nella penisola italiana dunque, varia a seconda della zona in cui si coltiva: al centro e al sud, si può piantare dall’autunno fino agli ultimi mesi invernali; al nord invece, è consigliabile avviare la coltivazione di questo frutto in primavera, dopo il freddo dell’inverno.
Il melograno produce buoni frutti, ma è considerata anche una bellissima pianta ornamentale. Esistono varietà di melograno nano coltivate per la fioritura, con forma di allevamento ad alberello o addirittura con la tecnica del bonsai.
Per avviare una coltivazione di melograno, è possibile sia acquistare la pianta, ad esempio in un vivaio; sia procedere piantando il seme, ma in questo caso portare a frutto la pianta sarà un’operazione lunga, difficile e non è detto che riesca. Tuttavia sarà possibile fare un’esperienza completa di coltivazione.
Inoltre la coltivazione del melograno può avvenire sia in terra, che in vaso. Nel caso si scelga la seconda opzione è consigliabile scegliere la varietà del melograno nano, che generalmente non supera i 100 cm di altezza; oppure, allevare la pianta dandole una forma ad alberello, operando adeguate potature.
La scelta del terreno in cui avviare una coltivazione di melograno, deve essere orientata sui tipi di terreno sabbiosi e che permettono alle radici della pianta di andare in profondità.
Il melograno mal sopporta i ristagni idrici, ed ha poca resistenza alla siccità (per questo è necessario irrigare il melograno anche durante l’estate, per migliorare la quantità e la qualità dei frutti prodotti in autunno).
Un’operazione essenziale per la buona crescita del melograno, è poi la potatura.
Nei primi anni la pianta necessita di piccoli tagli per darle la struttura; in seguito sono necessarie periodiche potature di contenimento.
È molto importante che nel potare la pianta si faccia molta attenzione a non accorciare eccessivamente i rami, poiché i fiori e i frutti del melograno sono situati nella zona terminale di questi, e si rischierebbe di sacrificarli. Il periodo ideale per potare un albero di melograno è compreso tra i mesi di gennaio, febbraio e marzo. Inoltre ci sono varie tecniche che si possono scegliere per procedere con le operazioni di potatura di questa pianta, come ad esempio la forma ad alberello; o la forma libera (che è la forma libera consente di massimizzare la produzione di frutti).
Per quanto concerne la raccolta dei frutti di melograno infine, questa avviene prevalentemente nei mesi di settembre, ottobre e novembre.