Coltivare olivi: diventa imprenditore agricolo di successo

L’olivo rappresenta una delle colture più diffuse in Italia, specialmente al sud.

Da questo albero si ricavano le olive, che sono una fonte di grassi buoni, ma anche di niacina (vitamina B3), ferro e potassio. Vengono utilizzate anche per la preparazione dell’olio, inclusi i celebri extravergini italiani.

L’albero delle olive può avere anche una funzione decorativa, se viene curato adeguatamente tramite potature periodiche. Per questo motivo, lo si può trovare anche nei giardini ornamentali, o addirittura in vaso (in quest’ultima condizione, però, non è in grado di produrre frutti).

Nel presente articolo, a partire dal prossimo paragrafo, vogliamo dare delle utili indicazioni su come coltivarlo in pieno campo nel migliore dei modi.

Terreno adatto per la coltivazione

coltivare oliviL’olivo è un vegetale che si adatta a diversi tipi di suolo, compresi quelli abbastanza aridi e poveri di nutrienti. Tuttavia, per ottenere buoni risultati in termini di produzione dei frutti, occorre un terreno sciolto e fertilizzato, e che non sia compatto.

A tale scopo, bisogna anche ridurre al minimo necessario le lavorazioni attorno all’area che circonda il vegetale, e possibilmente procedere soltanto quando la terra è asciutta.

Messa a dimora

Le piante di olive vengono messe a dimora in primavera, ma conviene preparare il terreno in autunno, tramite aratura, allo scopo di consentire un buon drenaggio dell’acqua e permettere alle radici di entrare facilmente nel suolo.

Per procedere con la messa a dimora, è necessario scavare una buca di 50 centimetri. In questa fase, conviene anche effettuare una concimazione di fondo, per rendere il terreno più fertile.

La piantina da introdurre nella buca scavata, dovrebbe essere sana e adeguatamente certificata, per non correre il rischio che abbia delle malattie.

Nel caso in cui si piantino più alberi, la distanza che deve separarli è pari a 5×5 metri. Negli impianti intensivi questa distanza può diminuire, ma se si desidera ottenere coltivazioni biologiche, è bene sapere che più le piante sono vicine, più facilmente possono trasmettersi delle eventuali patologie l’una con l’altra.

Gestione del terreno

Il coltivatore che si occupa di un albero di olive o di un uliveto, si preoccupa anche di gestire il terreno al meglio, facendo il possibile affinché non si compatti. Un terreno troppo compatto, infatti, può contribuire al suo inaridimento.

È buona norma lavorare solo se il terreno è asciutto, e limitarsi a pochi interventi, tra cui l’aratura e la riduzione di eventuali zolle di terra che risultano grandi e compatte.

Occorre anche contenere lo sviluppo delle piante infestanti, altrimenti dette erbacce, perché rubano l’acqua e gli elementi nutritivi agli alberi di olive.

Se non si coltivano molti alberi, la rimozione delle infestanti può essere effettuata manualmente. Per uliveti grandi, a volte si usa il pirodiserbo, una tecnica che consiste nel bruciare le erbacce col fuoco, tramite strumenti a gas.

Ma è anche possibile ricorrere alla pacciamatura: consiste nel ricoprire il terreno con uno strato di un qualche materiale, ed è una pratica che ha diverse utilità, tra cui appunto l’impedimento della crescita delle malerbe, oltre alla riduzione del compattamento del terreno, e al mantenimento di un giusto livello di umidità nel suolo.

Un’altra possibilità per evitare la crescita delle erbacce, mantenere la giusta umidità del suolo, e impedire che il terreno diventi troppo compatto, è l’inerbimento: consiste nel rivestire il terreno circostante alla coltura principale con una copertura di erba, controllata attraverso degli sfalci periodici, ovvero tagliandola con una certa frequenza. Tuttavia, questa tecnica andrebbe eseguita soltanto nei luoghi in cui non c’è un pericolo di siccità, e in cui l’acqua è ampiamente disponibile.

L’olivo riesce a sopravvivere anche se l’acqua è carente, ma per avere livelli di produttività soddisfacenti occorre irrigarlo quando necessario, regolandosi a seconda delle condizioni del terreno. Il modo migliore per farlo è quello localizzato: per esempio, usando un impianto a goccia, che evita di bagnargli la chioma.

Potatura

L’albero di olive necessita di essere potato periodicamente, allo scopo di fargli assumere una forma ottimale, e di mantenerla nel tempo.

La potatura è utile anche ad equilibrare la produzione, in modo che i rami possano offrire frutti costantemente, e non ad anni alterni come avverrebbe con le piante non curate.

Gli interventi di taglio servono anche a far circolare l’aria, e a consentire il passaggio della luce solare all’interno della chioma, così da evitare i ristagni di umidità che potrebbero causare delle malattie all’albero.

I tagli sono da effettuare con attenzione e senza lasciare ferite, che potrebbero favorire alcune patologie al vegetale.

Malattie dell’olivo

Gli olivi possono avere diversi tipi di malattie, ed è anche questa la ragione per la quale occorre prendersi molta cura dei propri alberi coltivati.

In genere, le malattie si sviluppano più difficilmente se attorno agli ulivi sono presenti molte specie biologiche diverse: un ambiente ricco di biodiversità è molto equilibrato, e limita al massimo l’intervento umano nella prevenzione delle possibili patologie di questo vegetale.

Qualora un olivo si ammali, occorre intervenire tempestivamente rimuovendo tutti i rami danneggiati, per poi disinfettare gli strumenti di taglio adoperati per l’operazione. A volte però sono necessari trattamenti aggiuntivi.

Talvolta inoltre, potrebbe addirittura essere necessario eliminare l’intera pianta, come nel caso della malattia del batterio xylella fastidiosa.

In agricoltura biologica, gli unici interventi consentiti sono quelli contro le malattie fungine, come ad esempio l’occhio di pavone: in questo caso, per risolvere il problema di solito si ricorre al rame.

Raccolta delle olive

Di norma, la raccolta delle olive avviene in autunno, quando si manifesta l’invaiatura, un fenomeno che consiste nel cambiamento di colore da parte dei frutti.

Esistono vari metodi raccoglierle, ciascuno dei quali ha determinati effetti sul frutto. Per cui, prima di procedere conviene valutare con attenzione il sistema da adoperare, a seconda delle proprie necessità.

La tecnica manuale è più lenta, ma permette di selezionare con attenzione le olive. Conviene utilizzarla quando si hanno a disposizione uno o pochi alberi.

La bacchettatura è usata negli impianti di produzione di dimensioni più piccole, e prevede di bacchettare i rami dell’ulivo con dei bastoni, per far cadere i frutti, che finiranno su delle reti poste sotto alla chioma del vegetale.

Gli strumenti meccanici, invece, simulano le principali tecniche di raccolta manuale, in modo automatico, e si utilizzano specialmente negli uliveti molto grandi. In tempi più recenti si sta diffondendo l’uso di pettini pneumatici, che consentono un risultato più attento e accurato.