Chi è il coltivatore diretto e quali sono i vantaggi?
Lo sapevi che, insieme all’imprenditore agricolo, il coltivatore diretto può costruire su un terreno agricolo?
Questa è una delle tante domande che si ricercano in rete, molti aspitanti agricoltori infatti cercano informazioni sui coltivatori diretti proprio per capire se possono edificare nel terreno agricolo.
Nonostante questo sia possibile, ci sono delle regole stringenti da seguire, più tutti i vari vincoli comunali che riguardano il terreno nello specifico.
Quindi, se vuoi diventare coltivatore diretto solo perché desideri costruire una casa, devi prima valutare se possiedi i requisiti.
Ovviamente questo non è il solo motivo, molti altri vogliono diventare coltivatori diretti perché vogliono cambiae vita e sfuggire dalla stressante vita di città.
Anche qui bisogna prestare particolare attenzione prima di buttarsi in una nuova avventura, non sempre quello che appare facile, lo è poi veramente.
La verità infatti è che lavorare la terra è un impegno importante che ti occuperà gran parte della giornata. In cambio però, avrai delle gratificazioni importanti dalla tua attività.
Chi è il coltivatore diretto?
È definito coltivatore diretto “il piccolo imprenditore che svolge attività agricola, organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e della propria famiglia (art. 2083 c.c.) e che si dedica abitualmente alla coltivazione del fondo o all’allevamento del bestiame, sempre che la forza lavorativa totale del nucleo familiare non sia inferiore a 1/3 di quella necessaria per la corretta coltivazione del fondo stesso e per l’allevamento del bestiame”.
Egli quindi si dedica direttamente ed abitualmente alla manuale coltivazione dei fondi, in qualità di proprietario, affittuario, usufruttuario, enfiteuta, e/o all’allevamento e attività connesse (artt. 1 e 2 L. 1047/57, come integrati e modificati dalla L. 9/63) e deve esercitare l’attività per un periodo non inferiore a 104 giornate annue (art. 3 L. 9/63) facendo fronte autonomamente ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo annuo occorrente per la gestione dell’azienda (art. 2 L. 9/63).
Dalla definizione di coltivatore diretto, vediamo che la differenza principale tra questa figura professionale e l’imprenditore agricolo è la prevalenza dell’uso del proprio lavoro sull’attività agricola.
Per chi ha poche risorse e ridotte capacità terapeutiche, il coltivatore diretto è la strada da seguire.
Uno dei vantaggi di registrarsi come coltivatore diretto è quello di poter costruire sul proprio terreno in relazione alle dimensioni della terra coltivata.
Le dimensioni della casa dipende dalle dimensioni del terreno agricolo lavorato, e dal reddito generato secondo una serie di coefficienti.
Nella guida Azienda Agricola 2.0 (clicca il banner qui di fianco per leggerla) trovi tutti i dati di cui hai bisogno per capire se puoi trasformare il tuo sogno di vivere a contatto con la natura in realtà.
In Azienda Agricola 2.0 ho messo tutto il mio impegno ed entusiasmo per aiutarti, l’Italia ha infatti bisogno di una varia rete di piccoli imprenditori agricoli che creino ricchezza dal nostro magnifico territorio.
Le idee di sviluppo per il coltivatore sono molte, all’interno del blog troverai tante idee da sviluppare.
Alessandro Aprire Azienda
Leggi anche: differenze tra imprenditore agricolo e coltivatore diretto
nel nuovo anno apriro’ la partita iva come coltivatore diretto…. o in affitto o in comodato avro’ un po di terra e li coltivero’ un po di ortaggi , faro’ anche manutenzione giardini, mi chiedevo ! posso legare le due cose amministrativamente parlando ed essere legalmente a posto e coperto con inps e inail ? i contributi pensionistici del coltivatore diretto sono sufficienti x una pensione dignitosa ?