Uno dei business più redditizi per un imprenditore agricolo è quello di coltivare piante officinali?
Hai un terreno agricolo, oppure hai intenzione di comprarne uno, e non sai come farlo fruttare al massimo?
Bene, sei giunto nel blog giusto, Aprire Azienda è pieno di idee e suggerimenti per aprire un’azienda agricola o diventare un imprenditore agricolo professionale.
Per trovare la lista completa segui il tag azienda agricola, mentre questa che hai di fronte è la guida per avviare una coltivazione di piante officinali.
L’articolo è composto da tre parti, nella prima vedremo cosa e quali sono le piante officinali secondo la normativa italiana, nella seconda parte vedremo come coltivare le piante officinali, mentre nella terza e ultima parte vedremo come avviare un’azienda agricola di successo.
L’articolo è lungo e pieno di dettagli, se vai di fretta, salvalo nei preferiti e ritorna con più calma.
Il settore delle piante officinali sta crescendo per via del rinnovato interesse del pubblico verso una vita più sana e una dieta equilibrata.
In un contesto simile, risulta ottimo l’avvio di un business agricolo impegnato nella produzione di preziose alleate della salute umana.
L’aumento della domanda interna avvenuto in questi ultimi anni è coperta per il 70% da importazioni estere, specialmente dai paesi dove la manodopera costa meno, ma la qualità e gli standard igienici non sono sempre all’altezza del mercato italiano.
A fronte della forte domanda, la produzione italiana stenta a decollare per colpa della concorrenza estera.
Nonostante le difficoltà, un imprenditore agricolo con forti legami sul territorio ha buone possibilità di vendere il suo prodotto “made in Italy” perché il mercato è aperto alla produzione a Km zero.
Cosa sono le piante officinali
Il termine “piante officinali” entra nella legislazione italiana a seguito di una legge del 1931, ancora in vigore, dove vennero denominate giuridicamente per la prima volta.
Le piante vennero denominate “officinali” per indicare le lavorazioni che vengono effettuate in laboratorio.
Infatti, per ottenere le proprietà e utilizzarle, le piante subiscono lavorazioni come l’essiccazione, la distillazione e la macerazione.
Ovviamente l’utilizzo delle piante officinali non inizia con l’emanazione della legge del 1931 ma è ben più radicata nel tempo, dove i primi utilizzi riportati derivano sin dall’antichità.
Se ami la storia, devi sapere che il primo documento che riporta l’utilizzo delle piante officinali è un papiro egiziano datato 2500 anni avanti Cristo.
Nell’antica Grecia, Ippocrate fu uno dei primi a lavorare sulle piante officinali, mentre Claudio Galeno, un medico greco che visse durante l’Impero Romano iniziò un’opera di catalogazione.
Non a caso, dal suo nome deriva l’arte Galenica di preparare le medicine in Farmacia.
Dal punto di vista agronomico, le piante officinali sono composte da un grande ed eterogeneo gruppo di specie vegetali che a loro volta vengono classificate in “piante medicinali“, “piante aromatiche” e “piante d’essenza“.
Ogni pianta officinale ha al suo interno delle sostanze con principi attivi che possono essere utilizzate ai vari scopi.
All’interno di ogni specie si va a ricercare la diversa tipologia di principio attivo presente, cioè sostanze biologicamente attive nel corpo umano.
Queste molecole appartengono a classi chimiche come alcaloidi, glicosidi, gomme, tannini, acidi organici, enzimi, vitamine, resine, balsami ed oli essenziali.
A seconda del tipo di sostanza presente, verranno impiegate diverse tecniche rivolte all’estrazione del principio da utilizzare.
A seconda della natura della molecola, la pianta sarà classificata come medicinale se il principio attivo presenta delle caratteristiche terapeutiche, mentre sarà classificata aromatica e/o d’essenza se il principio prevalente ha solamente attività gustative e odorose.
In verità, molte piante officinali hanno al loro interno diversi principi attivi con diverse proprietà, sia curative che aromatiche.
Leggi anche: avviare una coltivazione di frutti di bosco
Quali sono le piante officinali di interesse commerciale
Data la grande varietà, non tutte le piante officinali presentano le stesse potenzialità dal punto di vista commerciale. Solamente una piccola parte delle specie sono conosciute e ampiamente commercializzate.
Tuttavia, in un mercato che cambia, un imprenditore attento ha la possibilità di coltivare piante ancora poco conosciute e differenziarsi rispetto alla concorrenza.
Una buona strategia è associare alle piante tradizionali una serie di specie di nicchia poco conosciute.
In Europa ci sono attive 36.000 aziende agricole coinvolte nella coltivazione delle piante officinali per un totale di più di 200 mila ettari di terreno coltivato.
In Italia, le aziende attive nel settore sono circa 3000.
Ad un occhio inesperto queste cifre possono sembrare alte mentre in verità svelano che il settore è ancora piccolo e poco sviluppato.
Le aziende dedite alla coltivazione delle piante officinali variano dalle piccole alle grandi dimensioni.
Il maggior produttore mondiale di piante officinali nel mondo è l’India che gioca un ruolo primario in moltissime produzioni.
Altri paesi importanti dal punto di vista quantitativo sono la Cina, la Nigeria, l’Argentina, il Brasile, l’Indonesia e Turchia. A livello europeo, le nazioni più forti sono la Bulgaria e la Germania.
La coltivazione delle piante officinali presenta una forte specializzazione in quanto alcune tipologie sono concentrate in paesi specifici.
Un esempio viene dall’Anice indiano, il tè cinese e la Cannella indonesiana.
Ogni pianta ha delle caratteristiche biologiche che rende la sua produzione più facile in alcuni paesi piuttosto che altri.
In Italia sono presenti circa 300 specie di piante officinali, di cui circa la metà coltivate, un altro 25 % raccolte in natura e le restanti sia coltivate che raccolte.
Dai dati raccolti dal Ministero delle politiche Agricole, da AssoErbe, da Fippo e Siste, ricaviamo le 24 specie più importanti dal punto di vita economico in Italia.
- Mirtillo nero
- Vite rossa
- Zafferano
- Ginkgo
- Cardo mariano
- Finocchio
- Passiflora incarnata
- Camomilla
- Genziana
- Cipolla
- Origano
- Valeriana
- Rosmarino
- Cartamo
- Liquirizia
- Rabarbaro
- Assenzio romano
- Aglio
- Aloe
- Coriandolo
- Anice
- Meliloto
- Carciofo
- Echinacea angustifolia
Leggi anche: avviare una coltivazione di zafferano
Come vedete, la lista include piante molto differenti tra loro, passando da piante utilizzate solamente in cucina con altre impiegate in erboristeria e in medicina naturale.
Oltre al settore tradizionale, il biologico è quello che sta crescendo maggiormente in termini quantitativi e qualitativi.
In Italia, le specie più coltivate con il metodo biologico sono:
- Meliloto
- Lavanda
- Coriandolo
- Psillio
- Finocchioselvatico
- Camomilla
- Origano
- Passiflora
- Tarassaco
- Rosmarino
- Achillea
- Echinacea
- Salvia
- Melissa
- Liquirizia
- Elicriso
- Anice
- Timo
Viste le specie coltivabili in Italia con un mercato di destinazione importante, vediamo come coltivare le piante officinali.
Come coltivare le piante officinali
Abbiamo visto che uno dei problemi dello sviluppo delle aziende coltivatrici è la forte concorrenza estera.
Per un imprenditore italiano è necessario in fase progettuale trovare un modo per ridurre i costi e ottenere piante qualitativamente eccellenti per competere sul mercato di riferimento.
Per coltivare piante officinali in maniera redditizia, innanzitutto occorre valutare preventivamente le caratteristiche biologiche ed ecologiche proprie della pianta per ridurre i costi di produzione.
Infatti, una pianta coltivata nel proprio territorio d’origine necessita di un minor uso di tecnologie e spese come quelle dovute alle concimazioni, alle cure antiparassitarie, irrigazioni forzate eccessivamente e l’utilizzo di serre climatizzate necessarie per garantire la sopravvivenza a piante inadatte alle condizioni ambientali esterne.
Fai uno studio del clima della zona e analizza le piante d’interesse economico presenti in natura e fai la tua scelta all’interno del gruppo.
I passi per entrare nel settore sono diversi a seconda del tipo di capitale disponibile.
In primis, si deve decidere il tipo di coltivazione e di pianta che dipenderà dal terreno agricolo in possesso.
I prezzi dei terreni agricoli variano enormemente dalla tipologia, dall’accesso all’acqua e alla macchine agricole. I prezzi variano anche dalla Regione e dalla zona.
I fattori per valutare un terreno agricolo sono numerosi e variegati. La scelta non sarà dettata solo dal capitale ma anche dal futuro utilizzo.
Ogni pianta ha i suoi terreni idonei dove crescere sana e forte e per questo dovrai anche valutare il terreno dal punto di vista agronomico.
Scelta la specie (o più specie) da coltivare e trovato adatto, provvederai con la coltivazione vera e propria.
Ogni attività agricola inizia con la lavorazione del terreno per preparare la messa in dimora delle piantine o dei semi da coltivare. Gli attrezzi per la lavorazione della terra soni uguali a quelle di altre attività agricole.
Per riassumere gli step della produzione, possiamo distinguere tre momenti principali: produzione agricola e prima trasformazione, come selezione, lavaggio ed essiccazione; trasformazione secondaria, dove il raccolto viene tagliato e selezionato; trasformazione finale dalla quale si ottengono i prodotti finiti.
Per ridurre l’investimento, una giovane azienda può fermarsi ai primi stadi e rivendere la materia prima ad aziende specializzate nella trasformazione.
I problemi principali nella coltivazione di piante officinali sono i costi di produzione maggiore rispetto all’estero. L’impiego della manodopera è uno dei principali costi dell’azienda.
Esistono delle strategie per ridurre l’impegno finanziario come l’organizzazione di corsi rivolti all’insegnamento in cambio di aiuto in azienda.
Come avviare una coltivazione di piante officinali
Aprire un’azienda agricola è un processo fatto di scelte e step.
Ho scritto un ebook (www.aprireazienda.com/azienda-agricola-ebook/) che spiega perfettamente nei dettagli tutti i step per creare un’azienda agricola di successo.
Nell’ebook riporto tutti i casi che un aspirante imprenditore agricolo si troverà davanti.
Ricorda, è possibile attivare una coltivazione di piante officinali senza spendere grossi capitali se non si commercializza il prodotto così da apprendere le tecniche di coltivazione.
Infatti, prima di pensare ai progetti imprenditoriali, è meglio diventare esperti agricoli; ogni pianta ha le sue caratteristiche ecologiche che devono essere rispettate a prescindere dal lato economico e commerciale.
Una volta acquisite le competenze tecniche necessarie, analizza il mercato di sbocco e contatta le aziende che potrebbero essere interessate ai tuoi prodotti.
Se vivi in una zona idonea, puoi inoltre concentrarti sulla vendita diretta dei tuoi prodotti tramite un punto di vendita diretta.
Interessanti sono le opportunità di partecipare ai mercati e aderire alle cooperative per far gruppo e emergere sui mercati. Sull’ebook trovi diversi casi concreti su questo argomento.
Dal punto di vista burocratico, puoi scegliere se aprire un’azienda agricola diventando un imprenditore agricolo professionale oppure un coltivatore diretto.
La scelta dipenderà molto dai tuoi obiettivi e ambizioni nel futuro. Per approfondire, leggi:
Per far sviluppare il settore agricolo, l’Europa e le Regioni italiane rilasciano tutta una serie di finanziamenti rivolti allo sviluppo rurale nel nostro paese.
Se sei interessato, all’interno dell’ebook trovi consigli su come ottenere i finanziamenti europei che comunque non devono sostituire un piano imprenditoriale concreto e sostenibile.
Prima di imbarcarti in esperimenti costosi, considera la frequentazione di corsi di formazione e la partecipazione ad eventi di settore.
Il business delle piante officinali in Italia offre diverse opportunità di lavoro e sviluppo ma bisogna prima interagire con i vari attori del settore e ottenere tutta quella serie di informazioni dirette sul campo necessarie alla tua crescita professionale.
Coltivazione piante officinali: considerazioni finali
Avviare una coltivazione di piante officinali è certamente una possibilità imprenditoriale per chi è amante della natura e del lavoro all’aria aperta.
Data la grande variabilità e il numero si specie coinvolte, è impossibile riassumere tutte le varie situazioni. Se continui a frequentare il blog, ti assicuro che nei mesi futuri continuerò ad analizzare il settore in maniera più specifica per ogni pianta officinale.
I punti di forza del Made in Italy e della filiera corta è una garanzia di qualità che sta sempre di più interessando i consumatori italiani e esteri.
Un business agricolo per avere successo deve rispettare delle regole non scritte ma comuni a molte attività. La prima è ovviamente la qualità del prodotto.
La seconda caratteristica è l’accessibilità ai clienti finali mentre la terza è la giusta immagine aziendale.
Se hai un buon prodotto da vendere, se riesci ad avere un canale attraverso il quale farlo e riesci a presentare il prodotto in modo efficace al giusto target, un imprenditore italiano ha discrete possibilità di successo.
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Grazie,
Alessandro
Sono amante della natura, in particolare delle piante officinali e spontanee, ed ho letto con piacere questo tuo articolo. Pur non essendo molto giovane, ho 54 anni, vorrei dedicarmi alla coltivazione di una specie di pianta officinale, poichè mio suocero ha diversi terreni incolti essendo un coltivatore agricolo in pensione. Mi sto muovendo per vedere a livello formale cosa occorre e che impegno finanziario dovrei preventivare, quale pianta resiste di più e cresce di più nelle nostre zone, e quanto costa di più impiantare una coltivazione bio.
Grazie
Mi sono cimentato nella coltivazione di piante spontanee come ,asparagi selvatici,cicoria,rucola ,finocchietto,cardoncelli,procurandomi dei semi al naturale negli anni passati.vorrei sapere se c’è un interesse di mercato e quali canali poter contattare.
Grazie
Ciao ho appena aperto un’azienda agricola “alternativa” e voglio dedicare una parte del terreno proprio alla coltivazione delle piante officinali. Ho parecchie difficoltà a reperire le sementi di alcune piante, mi sai consigliare un buon sito ? Grazie
E’ importante sottolineare che, a parte le erbe aromatiche che si usano in cucina, quasi tutte le altre vanno distillate, operazione da farsi prima possibile sull’erba tagliata. Il problema sembra irrisolvibile perché la vecchia legge impone per la distillazione delle erbe officinali il diploma di erborista (o laurea in farmacia o agraria o scienze forestali, ecc). Non potendo distillare le erbe falciate, la coltivazione diventa impossibile. Alcune regioni, come la Valle d’Aosta, hanno approvato una legge regionale che prevede dei corsi abilitanti per potere anche senza laurea distillare le erbe officinali. Altre regioni non lo hanno fatto => maledetto chi ha fatto le regioni e chi ha conferito loro il potere di fare/non fare certe leggi.
Non si possono trasportare quintali di erbe falciate alla ricerca di un centro distillazione autorizzato. Se hai in merito altre informazioni fammele conoscere. Saluti
Salve ho letto con piacere il tuo articolo e sto pensando alla possibiltà di rendere produttivo un piccolo appezzamento di terreno di mia proprietà. Parlo della sicilia e di un clima a volte un pò in clemente x il caldo ma che ci da il sole x la maggior par te dell’anno. Sul mio terren o crescono già bene rosmarino , origano salvia ecc.
Ma renderlo produttivo economicamente non mi sembra cosa facile. Continuerò a leggere i tuoi consigli e speriamo bene. Saluti a tutti.
Grazie Alessandro, ho letto il tuo articolo con gran interesse.
🙂
Ciao Alessandro.
Mi chiamo Leonardo e sono un laureando in Farmacia. Ho letto con molto interesse i tuoi articoli. Vorrei realizzare un sogno e per questo motivo avrei piacere di ricevere consigli sulla fattibilità del mio progetto professionale. I miei genitori posseggono cinque ettari di terreno agricolo inserito in un’area di alto interesse naturalistico , in provincia di Ferrara . La mia idea è quella di coltivare piante officinali idonee per quell’area climatica e tipologia di terreno, lavorarle ed utilizzarle per vendita diretta .
Vorrei sapere, dopo la mia laurea, quali corsi devo intraprendere in merito alla mia progettualità.
Un caro Saluto
Leonardo
Salve, Mi chiamo Laura e ho 20 anni. Ho appena letto il tuo il tuo articolo e mi ha dato tante informazioni. Ma comunque, ho intenzione di aprire una azienda agricola basato sulle piante Officinali.
Ho un piccolo terreno di 3 ettari in Sicilia.Però ancora non ho un progetto ben definito. Sarei interessata se puoi fornirmi delle informazione del genere.
Saluti.
Ciao, ho letto con grande interesse gli articoli da te pubblicati su come avviare un’azienda agricola. Posso rivolgerti una piccola domanda? Vorrei investire un piccolo capitale nell’acquisto di una casa con un terreno agricolo, in modo da crearmi una professione: non ho idea però dell’entità dell’investimento iniziale (indicativo) e della resa in termini di guadagno, una volta avviata l’attività… a chi potrei rivolgermi per un’infarinatura generale, dati (sempre indicativi) alla mano? Grazie se vorrai rispondermi.
Oltre al mio ebook, ti consiglio di seguire i forum di agraria, e comunque i costi dipendono dalla zona
scrivimi in email con una richiesta più dettagliata delle cose che vorresti sapere
nella guida trovi tutto
Ciao Alessandro, ho letto i tuoi articoli con molto interesse ed è ovvio che piacerebbe anche a me intraprendere un attività agricola. Con l’aiuto dei miei, che coltivano la terra (pomodori, peperoni, cetrioli, fagioli, zucchine etc etc etc) da più di 40 anni e di un amico che stanco come me del proprio lavoro, vorremmo iniziare a coltivare e commercializzare piante officinali. Con riferimento alla richiesta che ti ha fatto Caterina Vorrei sapere i costi di investimento iniziale relativi alla Lombardia Bergamo/Milano. Ti ringrazio in anticipo. Ciao
Ciao, le liste di piante officinali che avete citato sono in ordine di importanza, di volumi di vendita o casuale? grazie
casuale
buongiorno,
ho iniziato da poco ad appassionarmi alle erbe…mio padre possiede un pezzo di terra e vorrei iniziare a coltivare alcune piante ,che qua in Sardegna, sono molto apprezzate per le loro proprietà curative come iperico ed elicriso..oltre alla lavanda,rosmarino,salvia ecc.
il mio sogno sarebbe quello di avere a disposizione queste piante per la produzione di oleoliti e olii essenziali…percio’ la mia curiosità sta nel sapere come mi conviene iniziare e soprattutto quale titolo professione bisogna avere per la trasformazione delle erbe.
le auguro buona giornata .
Sono in procinto di avviare un’azienda agricola su un terreno di 5 ettari. Ho previsto anche la costruzione di alcune serre. Mi farebbe piacere sapere quali piante officinali che abbiano una buona redditività coltivare. L’azienda è in provincia di Lecce. Grazie.
grazie delle info, sia qui che nell’ebook…..
Ciao , sono un Italiano residente all’ estero mi piacerebbe iniziare questo tipo di attivita’ . L’ idea sarebbe poi di commercializzare il tutto con l’ Italia , pensi sia una cosa fattibile ? Mi farebbe piacere sapere la tua opinione in merito . Grazie per la tua cortese disponibilita’ Beniamino
Ciao veramente interessante. Siamo due soci con un capitale di 10000 euro… cosa consigli?
la pianta di parietaria può essere classificata come pianta officiale? Vorrei aprire la mia impresa producendo polline di parietaria (con la quale si producono i medicinali), i miei genitori hanno già svolto questo lavoro ma non hanno alcuna certificazione a riguardo, volevo chiederti se è possibile produrre questo prodotto come semplici agricoltori?
Salve, ho letto l’articolo e sarei interessata da aprire un azienda agricola con l’erbe . Sono anche appassionata per fare agricoltura. Nei ultimi tre anni abbiamo prodotto la verdura come l’insalata, pomodori, carciofi, peperoni, melanzane, zucchine, cetrioli, verza, ecc.
Ciao, leggi la guida Azienda Agricola 2.0 🙂
Mi occupo di oli essenziali da alcune diecine d’anni ad imprenditori agricoli che vogliono avviarsi alla produzione, suggerisco sempre di partire a ritroso. Partire dal progetto di vendita per decidere le piante da coltivare. I limiti pedo climatici sono determinanti, ma ad es. è del tutto inutile investire un solo euro in alcune coltivazioni da destinare alla produzione di oli essenziali se, ad es., non si è a conoscenza che un numero importante di officinali è prodotta in Paesi con costi contro cui è inutile combattere. Come è rischioso investire un solo euro in piante che sia state migliorate in varietà negli ultimi anni perchè questo riporterebbe al punto di partenza : investire in piante della stessa specie ma di una varietà sorpassata o meno redditizia. Nonostante questo è possibile costruire progetti validi ed efficaci . La conoscenza di queste problematiche ha permesso ad alcuni agricoltori, ben seguiti, di arrivare a remunerazioni interessanti del proprio investimento.
Salve !Michiamo Ivon e aerei interessata di aprire là coti azione dell’erbe officinali in Sicilia, in particolare Calendula Officinale. Quale cosiglio potresti darmi per poter aprirla … Grazie
Salve !Mi Chiamo Ivon e serei interessata di aprire la coltiv
azione dell’erbe officinali in Sicilia, in particolare Calendula Officinale. Quale cosiglio potresti darmi per poter aprirla … Grazie
Salve ! Sarei interessata aprire la coltivazione delle Candelula Officinale in Sicilia. Vorrei sapere come partire col progetto è come si comporta il mercato italiano su questo campo. Grazie
Sto facendo coltivazione di rosmarino,vorrei venderlo a case farmaceutiche ma non ne conosco mi dai un consiglio grazie.mi chiami Giuliano
Amo la natura da sempre, peri’ mi trovo per seguire il cuore, aviverr in campagna. Ora la mia meta’ e’venuta a mancare e ho pensato che non e’ un caso vivere isolata dalla citta’, anche se in soli2000 mq di terreno, perlopiu’ piantumato. Anche in spazi ridotti mi piacerebbe capire se posso piantare piante aromatiche,officinali o ad uso culinario ( da insalata per esempio, come borragine, valeriana ecc). Immagino pero’ un prodotto da poter essicare. Cosa occorre per poter avere le necessarie aitorizzazioni ,pur in uno spazio tutto sommato non grande?
Tutto sta a cominciare per capire le possibili vie di sbocco, senza grossi investimenti.
Grazie di cuore
Buongiorno,se sei ancora interessata e alla ricerca di chi ti può aiutare e seguire in questa attività , allora chiamami, offriamo assistenza dall’inizio alla fine con fornitura delle piantine officinali e ritiro concordato del prodotto distillato o secco. Per saperne di più contatta il 3391954141 Paolo per AGRINUEVA.
Ciao mi chiamo Vittorio ho da poco iniziato una piccola attività nel mondo agricolo e mi son trovato a produrre quantita’ modiche di piante officinali principalmente salvia , origano, rosmarino, e piccole quantita’ di lavanda, issopo, timo.
Tutti questi prodotti li ho essiccati ma ho difficolta’ nella commercializzazione cosa potresti consigliarmi?
Molto interessante e dettagliato…. proprio quello che cercavo . Grazie
Mio fratello è un medico specialista in micro-biologia ritiene che con la sua laurea possa aprire una azienda di produzione di erbe officinali , e quindi possa anche effettuare la loro distillazione ?
COMPLIMENTI PER LA SUA CHIARA ESPOSIZIONE SULLEPIANTE OFFICINALI.