Sei qui perché vuoi investire sulla cannabis light? Anche tu hai visto uno dei tanti negozi di canapa legale e vorresti aprirne uno? Bene, mettiti comodo e leggi tutto l’articolo.
Ciclicamente, sui mercati di tutto il mondo, si aprono nuove opportunità di business. Dal boom del biologico, alla nicchia dei vegani, fino a passare alle sigarette elettroniche e ai servizi legati al bitcoin, non c’è periodo dell’anno che sia privo di novità e nuove tendenze di business.
Questi cicli sono sempre accompagnati da euforia e promesse di facili guadagni, quando la realtà è spesso più dura di quanto si dica: non a caso, circa l’80% delle nuove start up falliscono nel breve e medio periodo.
Il perché è presto detto, quando nuovi mercati si aprono e crescono, molti dilettanti allo sbaraglio senza nessuna competenza si butta sul nuovo mercato senza averne le competenze necessarie.
E’ successo in passato, succederà in futuro.
Ed è proprio quello che sta succedendo con il business del momento, mi riferisco al nuovo mondo rappresentato dalla cannabis light in Italia.
Ma cos’è la cannabis light?
Come si può investire su questo business in maniera efficace?
A queste e tante altre domande cercheremo di dare risposta attraverso questa breve guida.
Il mercato della cannabis light spiegato a un bambino di 3 anni
Prima di vedere come investire sulla cannabis light, voglio fare un piccolo passo indietro e spiegarti bene i vari aspetti da tenere in considerazione.
Innanzitutto facciamo un po’ di chiarezza circa la campagna diffamante e denigratoria che ruota intorno alla cannabis.
La cannabis è una pianta ingiustamente demonizzata da decenni perché ha delle caratteristiche fantastiche che preoccupano le multinazionali del petrolio e dei farmaci.
Le prime sono preoccupate perché dalla canapa si ricava bioplastica, biocarburanti e tessuti naturali da far impallidire le lobby della plastica e del nylon: non a caso l’attacco contro la cannabis è andata parallelamente allo sviluppo di questi materiali nel corso del secolo scorso.
Le seconde sono preoccupate perché le infiorescenze di cannabis contengono dei principi attivi denominati cannabinoidi, sostanze chimiche di origine naturale dai molti utilizzi medici e terapeutici riconosciuti da 30 anni di ricerca medico scientifica.
Le due principali sostanze sono il CBD e il THC, due cannabinoidi dalle numerose proprietà terapeutiche quali cura dell’insonnia, dell’inappetenza, anti-epilettico, analgesico, anti-infiammatorio, anti-ematico, anti-tumorale, ansiolitico e antiossidante.
Tra i due, il THC è la sola sostanza ad avere anche effetti psicoattivi quali una lieve euforia e pertanto la sua % è regolamentata.
Nel caso specifico dell’Italia, è avvenuta la regolamentazione attraverso la legge europea 242 del Dicembre del 2016 che stabilisce la concentrazione massima stabilita in 0,2 con tolleranza fino a 0,6.
Sostanza che, lo ripetiamo ancora, è contenuta solamente nei fiori.
Ecco quindi che è la % di THC contenuta nei fiori a stabilire il confine da normale cannabis e cannabis light: se inferiore a 0,6% parliamo di cannabis light, altrimenti di normale cannabis.
Per quanto riguarda il settore alimentare, per il momento la sola parte utilizzabile sono i semi e i suoi derivati come olio e farina che vengono usati per la realizzazione di moltissimi prodotti come piadine, pasta, biscotti, eccetera.
Nonostante sia ancora duro da abbattere, il lavaggio del cervello di massa esercitato dalle lobby inizia a vacillare, ingiustamente associata alle droghe, la cannabis sta lentamente assumendo il ruolo che si merita e cioè quello di una pianta utilissima e apprezzata in tantissimi campi.
Le evidenze stanno emergendo, dalla piena legalizzazione in California e Canada, fino allo sviluppo del mercato della cannabis light in Italia.
Strategie per investire sulla cannabis light
Ci sono moltissime strategie per investire sulla cannabis light, un mercato in piena espansione che saprà premiare coloro che lo faranno con competenza e professionalità.
Prima di passare nel dettaglio, volevo proporti una breve panoramica sul come dovresti investire non solo nella cannabis light, ma in tutti i settori.
Ti dico questo perché vedo nel mercato della cannabis light la classica bolla speculativa della novità simile al boom del passato come quelli dei compro oro e dei negozi di sigarette elettroniche.
Quando arriva una novità sul mercato infatti c’è una moltitudine di persone accecate dall’entusiasmo che investono sul mercato in maniera sbagliata pensando che basta aprire per guadagnare: non è affatto così.
Ecco allora aprire un negozio con un brand amatoriale, una location sbagliata, nessuna competenza di marketing, nessuna strategia di vendita e così via.
Non basta investire su un mercato in espansione per fare soldi, la professionalità serve sempre e comunque.
Professionalità che non si apprende con la frenesia di aprire, ma con un attento studio e riflessione sulle reali capacità di ognuno.
Coltivare canapa legale
Aprire Azienda è da sempre un blog molto attento ai bisogni degli imprenditori agricoli, ho dedicato centinaia di articoli circa la burocrazia e le strategie migliori per le aziende agricole italiane. Ovviamente non potevo non trattare questa fantastica opportunità rappresentata dalla cannabis light.
A seguito della legge del 2016 infatti, la coltivazione della canapa ha preso nuovo vigore ricordando i fasti del passato quando l’Italia era il secondo paese al mondo per produzione, produzione che purtroppo è stata stroncata per gli interessi sopra citati.
Ora, di nuovo e con ancora più vigore, il mercato agricolo della canapa sta rinascendo offrendo decine di migliaia di posti di lavoro nuovi e duraturi.
L’imprenditore agricolo ha davanti a se diverse opportunità d’impresa, vediamole.
La prima è la coltivazione di canapa tessile grazie alla scelta di varietà selezionate per questa produzione.
La fibra della canapa è una fibra tessile ottenuta dal floema o libro dei fusti delle piante che, prima dell’avvento del proibizionismo, era diffusa nel mondo come materia prima per la produzione di carta, tessuti e corde.
Essendo una delle coltivazioni più produttive al mondo, ci aspettiamo una nuova rinascita del settore che possa anche arginare l’assurdo inquinamento da fibre plastiche derivanti dai tessuti sintetici.
Seconda opportunità è la coltivazione di canapa alimentare per la produzione di semi. I semi infatti sono per il momento la sola parte della pianta permessa per usi alimentari.
I semi infatti non contiene il THC e possono essere utilizzati liberamente per la produzione di farine e olio.
Da questi derivati si possono dar vita a tutta una serie di prodotti quali pasta, dolciumi, eccetera molto apprezzati sia per il gusto che per le proprietà. I semi infatti contengono molte sostanze benefiche quali vitamine, sali minerali, aminoacidi, fitosteroli, eccetera.
La terza via è la coltivazione di canapa da infiorescenze. Questa è senza dubbio la scelta potenzialmente più redditizia, tuttavia è anche la più rischiosa per vari motivi.
Da una parte la legge ancora incerta, dall’altra la difficoltà nell’ottenere un fiore di qualità ricercato dal mercato.
La produzione di infiorescenze di qualità infatti necessita di una notevole esperienza sul campo difficilmente ottenibile nei primi anni di produzione. Serve concludere alcuni cicli di produzione prima di potersi definire capaci di competere sul mercato, mercato sempre più esigente.
Tuttavia, se vuoi approfondire il discorso sulla coltivazione della cannabis light, ti rimando al seguente articolo.
Aprire un negozio di cannabis light
Se non sei un produttore, non ne hai le capacità e tanto meno il desiderio, puoi diventare un rivenditore di cannabis light.
Il mercato dei negozi di cannabis light è in piena espansione, quasi tutte le città italiane vedono spuntare come funghi negozi specializzati in prodotti di canapa, ma la domanda è: dureranno?
La mia opinione è chiara, alcuni sì, altri in meno di un anno saranno solo una vetrina vuota con un cartello affittasi.
Perché?
Semplice, come per tutti i mercati in pieno boom economico, molti improvvisati si lanciano sul mercato senza un minimo di piano strategico, senza un business plan, senza una reale competenza del settore, si improvvisano animati dall’entusiasmo, ma non dalle capacità.
Il mondo della canapa è un mondo vasto e affascinante, le nozioni da apprendere sono molte e importanti, conoscenze che vanno associate alle capacità di marketing e vendita che non si ottengono nell’arco di una notte.
Ed allora ecco che il miglior modo per investire sulla cannabis light è quello di prepararsi a dovere sui diversi ambiti coinvolti.
Esistono essenzialmente due strategie per aprire un negozio, puoi fare tutto da solo oppure affidarti ad un franchising.
Entrambe le situazioni hanno svantaggi e vantaggi, credo che la scelta tra un opzione o l’altra dipende più che altro dalla tua situazione personale.
Se stai investendo da solo e se hai pochi fondi, forse ti conviene affidarti ad un franchising perché così riduci il grado di difficoltà di entrata sul mercato e ti aggreghi ad un network già funzionante.
Le fee d’ingresso variano dai 10.000 euro fino ad arrivare a cifre ben superiori, valuta attentamente l’offerta commerciale della casa madre e non avere paura di domandare l’assistenza che riceverai e la qualità dei prodotti.
Se invece siete una società composta da più persone, dove l’impegno e i capitali sono nettamente superiori, potresti anche decidere di creare il tuo marchio.
Questa è una strada difficile da intraprendere, ti offre libertà, ma l’impegno richiesto e le competenze necessarie sono nettamente maggiori rispetto a quello di affidarsi ad un brand già avviato.
Investire sulla cannabis in Italia: conclusioni
Investire sulla cannabis light non è solamente una scelta imprenditoriale, ma è anche e soprattutto un atto politico contro le lobby del petrolio, della plastica e dei farmaci.
La cannabis è una pianta ingiustamente condannata perché dava fastidio ai criminali che hanno e stanno inquinando il mondo con la loro merce tossica.
Gli oceani sono soffocati dalla plastica, l’aria è diventata irrespirabile per colpa dei combustibili fossili, molte persone assumono farmaci costosi quando le loro patologie potrebbero essere curate con la cannabis, è ora di dire basta alle mafie e alle lobby che soffocano il nostro paese.
La verità sulla cannabis sta venendo a galla, una pianta demonizzata perché è libera, democratica, accessibile a tutti.
Decenni di ricerche mediche hanno ormai stabilito l’utilità del CBD e del THC nella cura di tante patologie, la storia sull’uso della canapa dal punto di vista del materiale anche, la canapa tessile infatti può sostituire le fibre sintetiche e non solo, è ora di dire la verità ai bigotti e agli interessi nascosti, la cannabis è un mercato giusto e sostenibile e Aprire Azienda lo sostiene apertamente.
Alessandro