E-commerce: un negozio digitale che, però proprio come quelli fisici deve rispondere ad alcune normative e regolamenti. Quali sono i punti principali con i quali confrontarsi, per essere a norma? Incomedia e Taxmen ci parlano di cinque aspetti legali-fiscali da non sottovalutare.
1. Diritto di reso
Nel tuo e-commerce devi specificare che gli utenti hanno diritto, entro quattordici giorni dalla data di ricevimento dei prodotti ordinati online, a fare il reso. Lo sancisce la legge.
Devi informare i tuoi clienti sulle condizioni: ad esempio, molti shop online effettuano una riduzione del prezzo rimborsabile se vengono rimosse targhe o cartellini sui capi di abbigliamento, oppure se i prodotti vengono disimballati senza cura, macchiati o rovinati.
2. Garanzia legale per prodotti difettosi
I tuoi potenziali clienti hanno diritto ad essere informati anche sulla garanzia legale, che copre due anni a parte dall’acquisto. Tutti i prodotti con difetti di conformità devono poter essere sostituiti o riparati, e per questo informare i tuoi utenti sulle modalità di esercizio dei loro diritti.
3. GPDR, dati personali e Cookies
Come già saprai, il GDPR segna l’obbligo di informare gli utenti sui loro diritti in merito ai dati che vengono acquisiti, trattati e archiviati dal sito che stanno navigando. Allo stesso modo, è d’obbligo informare gli utenti per quali scopi verranno trattati i loro dati, e quindi se quest’ultimi verranno trattati da eventuali “parti terze” collegate al tuo sito (ad esempio in riferimento a società esterne che utilizzano i dati dei tuoi clienti per intercettare un pubblico simile e farti pubblicità online). La legge impone che il consenso dell’utente debba avvenire in modo chiaro, pertanto ti consigliamo di inserire un banner ben visibile sul tuo sito, in modo che i tuoi utenti siano chiaramente informati su cookie e trattamento dei dati.
4. IVA
Per gli e-commerce non vige l’obbligo di emissione della fattura, a meno che questa non sia esplicitamente richiesta dal cliente al momento dell’acquisto online. Anche l’obbligo di certificazione fiscale delle operazioni con fattura, ricevuta o scontrino non si applica alle vendite di beni online verso privati.
Invece, per quanto riguarda le vendite a distanza verso consumatori UE, in base all’attuale normativa europea, l’IVA si applica nello stato UE di partenza dei prodotti, a meno che il merchant:
- ecceda il volume d’affari e-commerce annuo previsto nel relativo stato UE di destinazione dei prodotti (da 35.000 a 100.000 Euro, a seconda dello Stato); oppure
- esegua opzione per l’applicazione dell’IVA nello stato UE sulle spedizioni ivi destinate.
5. Contributi ambientali
Se le tue merci viaggiano in Europa, devi fare attenzione ai contributi ambientali previsti da molti Stati, dovuti per lo smaltimenti degli imballaggi.
Le autorità locali estere sono a conoscenza dei volumi di fatturato generato nel loro territorio e potrebbero avviare degli accertamenti, quindi è bene prestare attenzione alle normative su questo tema.
È vero, come in tutte le operazioni commerciali va fatta un po’ di attenzione, ma aprire un e-commerce può dare davvero grandi soddisfazioni, non solo dal punto di vista economico! Per un approfondimento sul tema si veda anche questo articolo.