Fondi europei e regionali per le aziende agricole italiane

Il settore agricolo rappresenta, sia per l’Unione europea che per il nostro Paese, una risorsa fondamentale per l’economia che deve essere tutelata da politiche europee, nazionali e regionali.

In Italia il settore agroalimentare, o settore primario, rappresenta oltre 250 miliardi di euro di fatturata, e, secondo Coldiretti, un’impresa su tre sarebbe nata negli ultimi dieci anni, con il 7% circa di titolari aventi meno di 35 anni.

Insomma, si tratta di una parte fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese che l’Ue si è impegnata, negli anni, a promuovere attraverso finanziamenti con specifiche finalità e bandi sia statali che regionali, contenenti le informazioni per accedere agli investimento, gli interventi finanziabili e le procedure da seguire.

Cosa sono i finanziamenti a fondo perduto per l’agricoltura

fondi azienda agricolaCome detto, l’Ue supporta il settore agricolo italiano attraverso i cosiddetti finanziamenti a fondo perduto, si tratta di fondi, solitamente gestiti in collaborazione con gli Stati membri, concessi con lo scopo di dare nuova linfa vitale al settore agricolo. Essi sono inoltre operanti in coordinazione con il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale.

Sono essenziali per gli imprenditori agricoli italiani che vogliono aprire un’azienda agricola, oppure ampliarne o rinnovarne una già esistente.

In Italia questi finanziamenti sono disciplinati dalla legge 135/97, essa regola gli incentivi di chi voglia avviare un’impresa agricola, facendo particolare attenzione ai giovani residenti nelle zone rurali svantaggiate del Paese.

È importante sottolineare che si tratta di finanziamenti a fondo perduto: ossia è prevista la restituzione del solo 50% del capitale, con anche un tasso agevolato; il restante 50%, dunque, rimane a carico delle istituzioni.

Proprio questi incentivi attirano giovani imprenditori che vogliono orientarsi e sviluppare un’attività in quest’ambito.

Chi può usufruire dei finanziamenti agricoli a fondo perduto?

I finanziamenti europei per l’agricoltura destinati ai giovani riguardano i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 36 anni e già in possesso della qualifica di imprenditore agricolo o aventi l’intenzione di conseguirla entro due anni dalla presentazione della domanda.

Il reddito lavorativo di chi richiede il finanziamento deve provenire esclusivamente dall’impresa agricola definita nella domanda, quest’ultima si deve inoltre trovare – assieme alla residenza dell’imprenditore – in una delle zone segnalate dalle linee guida europee.

Le spese finanziabili con i contributi a fondo perduto

Come specificato, la spesa preventiva dell’imprenditore agricolo viene coperta al cento per cento dal finanziamento, ma le spese dello stesso devono rientrare in determinate categorie meglio espresse nei diversi bandi.

Queste comprendono, ad esempio, l’acquisto di terreni agricoli o di servizi e beni strumentali per avviare l’attività, compresi anche di quelli riguardanti la produzione e la commercializzazione dei prodotti. Tutte queste dovranno essere presentate nel cosiddetto business plan da allegare alla domanda di finanziamento.

Una volta individuato il bando di interesse, dunque, bisogna assicurarsi delle voci comprendenti le spese finanziabili e preparare preventivamente la documentazione, da inviare in tempo prima della scadenza e seguendo le modalità indicate dall’ente di riferimento.

Il bonus per giovani imprenditori agricoli

Un grande aiuto arriva poi ai giovani imprenditori agricoli under 40 che, per la prima volta, si iscrivono alla previdenza agricola, essi saranno infatti agevolati grazie a un esonero contributivo del 100% per i primi tre anni – ossia non dovranno pagare nulla – e, inoltre, potranno usufruire di uno sgravio fiscale del 66% per il quarto anno e di uno del 50% per il quinto.

Per usufruire delle agevolazioni, inoltre, gli imprenditori dovranno essere in regola con gli obblighi contributivi e dovranno tenere conto degli aiuti “de minimis”, ossia i limiti previsti dai regolamenti europei, che si aggirano per il settore primario intorno ai 15mila euro.

Il contratto di affiancamento nel settore agricolo

Questa tipologia di contratto può essere stipulata tra imprenditori agricoli over 65 (o già in pensione) e giovani con età compresa tra i 18 e i 40 anni. In questo modo si intende agevolare il settore primario e in particolare l’attività giovanile in agricoltura, semplificando il passaggio generazionale e indirizzando il “giovane” grazie alle competenze dell’” esperto” che, in questo modo, contribuirà alla gestione – almeno iniziale – della nuova impresa.

Il contratto di affiancamento serve, dunque, a favorire lo sviluppo del settore con innovazioni gestionali e ha una durata massima di tre anni. Ai giovani è concessa, in questo senso, una partecipazione agli utili compresa tra il 30 e il 50 percentuale e, inoltre, nel caso della vendita, gli consentirà un diritto di prelazione.

Ulteriori agevolazioni fiscali per l’agricoltura

Esistono, inoltre, ulteriori finanziamenti in campo agricolo che riguardano la manutenzione, il restauro e la riqualificazione del patrimonio naturale del paesaggio rurale e dei siti ad alto valore naturalistico. I beneficiari saranno gli enti locali e gli enti pubblici attivi nel settore dell’ambiente che vogliano investire in questi obiettivi. Si parla di un’agevolazione del cento per cento delle spese ammesse al finanziamento oltre che il sostegno per la formazione dei gruppi operativi.

Potranno quindi beneficiarne ricercatori, organismi di ricerca e aziende agricole aventi progetti che non superino i 5.000 euro.

È inoltre previsto un sostegno agli investimenti per il ripristino dei terreni agricoli danneggiati da calamità naturali, eventi catastrofici o avversità atmosferiche a cui possono accedere gli agricoltori e gli enti pubblici che intendono fare degli investimenti per ripristinare i terreni e il potenziale produttivo che sono stati messi a rischio. Si parla di un’agevolazione pari, ancora, al 100% delle spese.

Finanziamenti agricoli nelle regioni italiane

Alcune regioni italiane sono tenute in particolare considerazione per quanto riguarda il settore primario, poiché considerate zone rurali in difficoltà, a causa di danni ambientali o umani.

Ad esempio, per la Puglia esiste la possibilità di dichiarare il carattere di eccezionalità per i danni procurati da organismi nocivi. Le imprese locali che hanno subito danni potranno avere diritto a prestiti agevolati e agevolazioni previdenziali, l’obiettivo è aiutare la promozione dei prodotti ortofrutticoli pugliesi commercializzati e la loro vendita anche su Paesi terzi.

Anche nella Regione Lazio sono disponibili finanziamenti agricoltura. Un esempio è il fondo per la riduzione della pressione fiscale per le start-up innovative attive nel settore primario (compresa pesca, ambiente ed energia). Oppure, esiste anche un bonus d’assunzione per le imprese che vogliano assumere, sempre nell’ambito agricolo, lavoratori a tempo determinato o indeterminato.