In Italia la figura dell’imprenditore agricolo è definita dall’articolo 2135 del codice civile che dice:
“È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.
Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge.””
Cambiamenti grazie all’articolo 2135
A molti questo articolo non dice molto, ma per gli addetti del settore è stata una vera e propria rivoluzione che ha modernizzato l’intero comparto agricolo allargando le attività connesse all’agricoltura che di fatto ha ampliato le opportunità per le aziende agricole italiane.
In passato infatti solo chi allevava animali e coltivava la terra poteva beneficiare delle agevolazioni fiscali, mentre a seguito dell’ammodernamento del settore rientrano come attività agricole tutte quelle attività connesse alla produzione primaria.
Questo cambiamento legislativo ha permesso all’imprenditore agricolo di fornire servizi e produrre prodotti beneficiando delle agevolazioni fiscali.
Ecco quindi sorgere le attività agrituristiche, la produzione di marmellate, apertura di birrifici agricoli, produzione di liquori, conservazione di pesce, eccetera, eccetera.
Questa rivoluzione ha ovviamente allargato le opportunità imprenditoriali dell’imprenditore agricolo che ora può differenziare la sua produzione e conquistare nuovi segmenti di mercato.
Ora l’imprenditore agricolo non è costretto a rimanere succube delle logiche malsane della grande distribuzione, ma anzi deve e può rivolgersi al cliente finale con tutta una serie di prodotti destinati direttamente all’utilizzo senza inutili intermediari.
Ed è proprio questo quello che spiego nella mia guida Azienda Agricola 2.0 che ti consiglio di leggere.