Notizia recente è il discorso del presidente Boeri sui pensionati all’estero: sempre più italiani in pensione decidono di trasferire la propria pensione all’estero.
Fino a qui nessun problema, è lecito decidere dove vivere la propria vita grazie alla pensione legittimamente maturata in Italia.
La questione ha preso piede con gli ultimi numeri del fenomeno: 400.000 pensioni italiane pagate all’estero per una spesa complessiva di oltre un miliardo di euro.
Come immagino saprete, al fisco italiano non piace lasciarsi sfuggire contribuenti e pertanto il presidente dell’Inps ha rilanciato il dibattito sul tema.
Nonostante la lunga mano del fisco, un pensionato italiano ha (per ora) tutto il diritto di vedersi versata la propria pensione all’estero.
Vediamo come.
Dove vivere da pensionati all’estero
Se sei finalmente arrivato all’età della pensione, giustamente vorrai capire come e dove poter vivere al meglio.
Non è certo un mistero che la qualità della vita in Italia è drasticamente calata negli ultimi 20 anni.
Possiamo stare qui a discuterne i motivi, oppure capire quale strada intraprendere per migliorare la nostra situazione economica.
Il primo passo per capire dove passare la propria pensione è quella di fare una selezione iniziale dei paesi esteri a seconda delle proprie esigenze.
Con il passare degli anni infatti, il fattore ambientale diventa molto importante.
Come pensionato, immagino che le tue priorità siano queste:
- Clima temperato piacevole per la maggior parte dell’anno;
- Sanità pubblica o privata di discreto livello;
- Ambiente adatto per la socializzazione dei pensionati;
- Facilità di collegamento con l’Italia;
- Costo della vita medio-basso;
- Principali servizi presenti;
- Sicurezza e stabilità politica.
Anche se non sono ancora un pensionato (se tutto va bene mi mancano molti ma molti anni), sono però un attento viaggiatore e pertanto ho qualche esperienza nella ricerca di un paese.
Viste le varie esigenze comuni, chi più chi meno, questa potrebbe essere una lista provvisoria dei paesi più adatti per il pensionato all’estero:
- Isole Canarie;
- Andalusia;
- Isole Baleari;
- Isole delle Grecia;
- Portogallo del sud;
- Thailandia (unico svantaggio la distanza);
- Bulgaria;
- Tunisia (esistono delle zone turistiche relativamente sicure);
- Turchia (come sopra);
- Messico (come sopra);
- Costa Rica;
Dopo questa prima preselezione teorica, arriva il momento di passare all’azione vera e propria facendo dei ripetuti viaggi esplorativi.
Non limitarti a dei brevi soggiorni, ma anzi fai delle vacanze non inferiori al mese. Compra una Lonely Planet e inizia il tuo viaggio intorno al mondo.
Sarò sincero con te, dopo aver viaggiato in Africa e Asia, io da pensionato mi trasferirei solamente in una località europea per tutta una serie di motivi come la qualità dell’assistenza medica e la vicinanza con l’Italia, ma il mondo è bello perché vario.
Questo ovviamente non esclude dei viaggi esotici di tanto in tanto, ma dopo aver visitato certi paesi lontani, capirai perché ti dico questo.
Quello che sembra un paradiso esotico da una cartolina, in realtà nasconde una nazione piena di problemi come la gestione dei rifiuti, l’inquinamento ambientale e molto altro.
Pensionati all’estero e residenza fiscale
Dopo i viaggi, arriva il momento della scelta vera e propria.
Decisa la nazione, prima di avventurarti nelle varie pratiche burocratiche, prendi in affitto per sei mesi una casa e vivici da turista.
Se in Europa puoi farlo senza problemi, informati circa i vari visti per gli altri paesi.
Se questo primo periodo ha successo, inizia pure con le pratiche.
Davanti a te hai due percorsi possibili: rimanere residente in Italia, pagare le tasse sulla pensione in Italia e vivere all’estero come un semplice turista, oppure quello di trasferire la residenza e pagare le tasse nel paese di residenza.
Un primo potenziale approccio alla questione è quello di prendere appuntamento con l’ufficio dell’INPS e prenotare un appuntamento così da illustrare al meglio la propria situazione personale.
La scelta migliore varia da caso a caso.
Se ad esempio hai famiglia e prevedi di passare molti mesi in Italia, forse non conviene nemmeno spostare la residenza in quanto durante il periodo trascorso in Italia avrai accesso alla sanità pubblica solo in caso di emergenza.
Viceversa, se prevedi di passare la maggior parte del tuo tempo all’estero, allora il trasferimento della residenza potrebbe convenire.
Per vedersi pagata la pensione all’estero, devi per prima cosa spostare la tua residenza fiscale nel paese prescelto.
Come cita il sito dell’INPS:
“Per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:
- non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
- non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
- non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno.
Se manca anche una sola di queste condizioni si è considerati “residenti” in Italia.”
Informati circa le pratiche nel paese estero per ottenere la residenza fiscale e sulla situazione fiscale: non tutti i paesi esteri infatti hanno una tassazione migliore rispetto all’Italia.
Pensionati all’estero: pratiche INPS e tasse
Fatti i passaggi burocratici e ottenuta la residenza all’estero, puoi dare avvio alle pratiche con l’INPS italiano.
Per fare richiesta di esenzione delle tasse italiane sulla pensione, devi scaricare il modulo apposito, compilarlo e presentarlo all’ufficio INPS competente.
Al suo interno devi allegare la documentazione che attesta la tua residenza all’estero.
Per qualsiasi domanda riguardante la pensione all’estero, puoi inviare un’email a PensioniEstere-GDP@inps.it.
Le pensioni pagate dall’Italia ad un residente estero sono solo quelle contributive, se ricevi una pensione diversa da quest’ultima, considera che verrà sospesa.
Questo è il caso degli assegni sociali per reddito o malattia.
Puoi fare richiesta all’INPS di ricevere la tua pensione all’estero evitando la doppia tassazione con questo modulo.
Dopo questa procedura, sarai pronto a ricevere la tua pensione all’estero.
Pensionati in Spagna
Senza nessun timore mi sento di affermare che la Spagna sia la migliore nazione al mondo dove trasferirsi da pensionati.
La vicinanza con l’Italia è infatti solo uno dei numerosi vantaggi di trasferirsi in terra iberica.
Non devi infatti dimenticare la facilità dello spagnolo e il minor costo della vita.
La qualità della vita per un pensionato in Spagna è superiore rispetto ad altre nazioni proprio per questi motivi, aggiunti ad un sistema sanitario di standard europeo e tassazione minore rispetto all’Italia.
In un articolo di PMI, viene evidenziata la differenza di pressione fiscale all’interno dei vari paesi europei tra cui la Spagna.
Nel caso specifico della Spagna, per un assegno di 1500 euro mensili in Italia si pagano 4000 Euro annui mentre in Spagna 1700.
Ognuno si farà poi i suoi conti di convenienza.
Tra le varie zone da considerare, consiglio l’Andalusia e le Isole Canarie soprattutto per il clima mite rispetto al nord della Spagna.
Zone molto popolari per i pensionati sono la zona sud di Tenerife e di Gran Canaria più tutta la Costa del Sol intorno Malaga.
Se vuoi trasferirti in Spagna, ti consiglio il mio ebook Spagna facile dove troverai tutta la procedura per il trasferimento più la guida alle varie regioni.
Pensionati in Portogallo
Un’ottima alternativa alla Spagna è il vicino Portogallo.
Come per lo spagnolo, il portoghese è una lingua relativamente semplice da imparare, considera inoltre che il costo della vita è inferiore rispetto alla Spagna.
Non c’è da stupirsi, come riportato da Repubblica, del boom di pensionati italiani in Portogallo.
Il Portogallo ha avviato una politica atta proprio all’attrazione di tutti i giovani pensionati europei con la strategia delle tasse zero per i primo 10 anni.
Il tuo assegno rischi di aumentare di diversi punti percentuali in brevissimo tempo solo per questo motivo. Se poi aggiungi il minor costo della vita, detto tra me e te, chi te lo fa fare di rimanere in Italia?
Per rientrare negli incentivi, devi registrarti come “residente non abituale” avendo i seguenti requisiti:
- Non essere tassato come residente fiscale in Portogallo in nessuno dei cinque anni precedenti;
- Possedere i requisiti per essere considerato residente fiscale in Portogallo;
- Vivere in Portogallo almeno 183 giorni, di seguito o non continuativi;
La zona migliore per i pensionati è al zona sud sotto Lisbona sempre per via del clima mite tutto l’anno.
Pensionati in Bulgaria
Per i pensionati più intraprendenti, la Bulgaria è un’ottima scelta low cost.
Nell’immaginario comune, la Bulgaria è vista come un freddo e inospitale paese dell’ex Unione Sovietica. In realtà, è un moderno e piacevole paese con molte attrazioni e un costo della vita immensamente minore rispetto all’Italia.
Non a caso, sempre più italiani hanno scelto la Bulgaria come la nazione per la loro pensione.
Tutta la zona costiera sul Mar Nero è la meta preferita dei pensionati.
Se conoscere il bulgaro potrebbe essere un problema, qui l’inglese è molto conosciuto.
Per trasferirsi in Bulgaria dovrai richiedere il permesso di soggiorno presentandoti presso un Ufficio dell’Immigrazione con carta d’identità o passaporto, tessera sanitaria europea, un contratto d’affitto per un alloggio e un estratto conto della banca con almeno 500 euro.
Pensionati all’estero: mete extraeuropee
Molti pensionati italiani, magari con legami familiari meno forti, decidono di lasciare l’Europa una volta per tutte e dirigersi verso una delle numerose mete esotiche come Thailandia, Filippine, Panama, Repubblica Domenicana e così via.
Se questa è la tua scelta, valuta attentamente la qualità dell’assistenza sanitaria in loco e le leggi sull’immigrazione, probabilmente dovrai ottenere un visto speciale per pensionati all’estero.
Molti paesi hanno già implementato delle procedure specifiche per questo tipo di situazioni.
Pensionati all’estero: considerazioni finali
Non ho molto da aggiungere, se hai la fortuna di avere una pensione e la salute per godertela, parti, viaggia e scopri il mondo che magari non hai avuto l’occasione di visitare per via del lavoro.
D’altronde, la libertà di essere in pensione e in salute viene una volta sola nella vita:)
ciao Alessandro,
mi sono trasferita da Genova a Londra da circa 3 anni .
NN voglio restare qui piu di tanto e l idea delle Canarie e` nata da una recente vacanza fatta da mia figlia a Fuerteventura.
ho sempre lavorato nel campo del catering e attualmente alla reception in un ufficio dove mi annoio particolarmente.
secondo te l idea di un catering potrebbe funzionare per l organizzazione di matrimony ed eventi?
Grazie in anticipo e spero di sentirti presto
Molta concorrenza alle canarie