Quanto guadagna un imprenditore agricolo?
La risposta è dipende dal tipo di azienda che ha creato e dalle sue capacità manageriali.
Risposte che trovi anche all’interno del manuale Azienda Agricola 2.0, il manuale dell’imprenditore agricolo di successo.
Il codice civile italiano riconosce due principali figure di imprenditore agricolo: il piccolo imprenditore agricolo e l’imprenditore agricolo professionale (IAP).
A quest’ultima categoria possono rientrare anche delle società, e dunque non soltanto le persone fisiche, purché al loro interno siano presenti delle persone fisiche IAP (in diverse tipologie di imprese, è sufficiente che via sia anche soltanto un unico socio con la qualifica di IAP).
L’imprenditore agricolo, in generale, è colui che in possesso di una partita IVA gestisce una azienda agricola, da solo o con altri soci, e si dedica alle pratiche agricole essenziali, ed eventualmente anche a quelle strettamente connesse.
Le pratiche agricole essenziali sono la coltivazione, l’allevamento di animali, e la selvicoltura (cura e gestione del bosco, e ottenimento di prodotti dal bosco).
Le pratiche agricole connesse sono invece quelle che riguardano la produzione e la commercializzazione di beni ottenuti (tramite manipolazione, trasformazione, ecc.) in prevalenza con prodotti provenienti dalle attività agricole essenziali (vini, formaggi, liquori, pasta, ecc.).
Ma sono anche quelle volte ad offrire beni e servizi mediante strutture e strumenti impiegati principalmente per le pratiche agricole essenziali.
Da come si evince in base a quanto appena esposto, sono davvero tante le attività a cui un imprenditore agricolo può dedicarsi.
Il guadagno di un imprenditore agricolo
Un imprenditore agricolo che gestisce una sua azienda agricola (essendo un piccolo imprenditore agricolo, o anche un imprenditore agricolo professionale), oppure che collabora con altri soci (nel caso in cui abbia il titolo di imprenditore agricolo professionale), può avere diverse possibilità di guadagni o di perdite, in base a molteplici fattori.
Infatti, dato che quella dell’imprenditore agricolo è una categoria professionale molto vasta, è impossibile determinare a priori quanto possa guadagnare mensilmente. Le variabili in gioco sono davvero tante.
Del resto, un conto è vendere le uova delle proprie galline, un altro è vendere il latte, un altro ancora è commercializzare frutta e verdura, un altro è curare il bosco e ricavarne legname, un altro ancora è gestire un agriturismo o un forno agricolo. E così via.
Nel prossimo paragrafo, però, descriviamo alcune caratteristiche comuni di imprese agricole che ottengono successo, e quelle di imprese agricole che invece tendono a subire delle perdite.
Caratteristiche comuni delle imprese agricole di successo e di quelle che non hanno successo
Generalmente, le imprese agricole di successo, ossia che riescono a ottenere guadagni considerevoli, possiedono le seguenti caratteristiche:
- Hanno almeno un prodotto di nicchia (che interessa a un ristretto gruppo di persone) di qualità.
- Riescono ad esportare all’estero, facendo leva sul marchio del Made in Italy.
- In genere vendono i loro prodotti direttamente ai consumatori finali.
- Si associano con altre aziende, formando un cartello comune, così da risultare più visibili e competitive sul mercato.
Le caratteristiche appena esposte sono tipiche delle aziende vinicole, le quali rappresentano il principale esempio di settore agricolo virtuoso, generando tanto fatturato e dunque guadagno.
Le imprese che invece non hanno successo presentano, di solito, tali caratteristiche:
- Dipendono dalla grande distribuzione
- Sono prive di un marchio prestigioso
- Si fanno concorrenza tra di loro con prezzi al ribasso.
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