Le migliori razze di polli da carne per un allevamento di successo

L’allevamento di polli è di fondamentale importanza per le richieste di mercato: si tratta infatti di una delle carni più consumate al mondo

La carne di pollo rappresenta indubbiamente una delle carni più consumate nel mondo occidentale.

In particolar modo in America rappresenta la proteina animale maggiormente scelta.

In Italia è seconda, dopo la carne suina preferita dagli italiani, il cui consumo però è rimasto stabile negli ultimi 20 anni.

Quello della carne avicola invece ha visto una gran crescita.

Crescita che è quasi raddoppiata dagli anni 2000, dovuta a una predilezione degli italiani nel consumo di carne meno grassa e più digeribile, ma anche per i prezzi di acquisto che sono più moderati rispetto le altre carni.

Sicuramente aprire un allevamento di polli è un’ottima idea di business agricolo.

Non tutte le carni di pollo sono uguali

razze di polli da carnePrezzi bassi dovuti ad allevamenti di razze a rapido accrescimento, i polli cosiddetti broiler, che in soli 40 giorni raggiungono il peso di quasi 3 kg.

I broiler, a differenza di quanto si pensi generalmente dell’allevamento avicolo, vengono allevati a terra, e non in batterie come si faceva 40 anni fa, perché si è notato che l’allevamento a terra permette ai polli di avere una carne non esageratamente flaccida, come risultava essere quella dei polli allevati in gabbia e che il consumatore medio non apprezzava. 

Questi polli rapidi sono stati ottenuti, già a partire dagli anni Sessanta, da alcuni ricercatori canadesi che hanno incrociato 2 particolari razze con alti tassi di crescita, i Ross 308 e i Cobb 500.

Negli ultimi decenni, con incroci sempre più mirati, la velocità di crescita è stata aumentata di 4 volte. E proprio l’ottimizzazione del mangime ha consentito di far decrescere sempre più i prezzi.

La carne ottenuta è quindi carne tenera, ricca di proteine e povera di grassi, ma soprattutto economica. L’unico difetto risiede nel sapore, poco caratterizzato e molto lontano dal pollo ruspante di una volta.

Le varie tipologie di allevamento

Se la maggior parte del mercato è conquistato dai polli broiler esiste anche una porzione di mercato destinata al pollo ruspante che viene cresciuto libero, secondo ritmi naturali, più lenti, che mirano a un prodotto con un sapore decisamente più deciso, rispondendo quindi a particolari esigenze del consumatore.

Esistono 4 categorie di pollo dalla crescita più lenta, differenziate dal tipo di allevamento:

  • Estensivo al coperto: in cui i polli sono tenuti al coperto in un capannone, la cui densità deve essere mantenuta tra i 30 e i 35 kg per metro quadro. Non possono essere macellati prima di 56 giorni e il loro prezzo è del 20% superiore rispetto il pollo broiler.
  • Estensivo all’aperto: i polli sono tenuti di notte nei capannoni e di giorno in ambienti aperti e ricchi di vegetazione, con la possibilità di razzolare e cibarsi anche di vermi insetti ed erba. La loro macellazione avviene, ugualmente, non prima dei 56 giorni.
  • Rurale all’aperto: che è simile a quella estensiva all’aperto con la differenza che c’è un limite di 4800 animali per capannone e la macellazione avviene almeno dopo 81 giorni.
  • In agricoltura biologica: che si differenzia dalla precedente per due fondamentali ragioni: il mangime utilizzato, che è rigorosamente biologico e privo di residui chimici, e l’utilizzo di antibiotici, che è nullo o limitato ad un numero preciso di volte l’anno e rigorosamente usato solo per curare l’animale e non a fini preventivi. Ovviamente, per questioni legate ai trattamenti terapeutici, alla qualità del mangime e ai tempi di allevamento, che sono notevolmente più lunghi, la differenza di prezzo tra il pollo biologico e quello tradizionale è nettamente diversa.

Parlando invece di razze autoctone del nostro paese, c’è da dire che alcune sono tutelate perché a rischio di estinzione mentre altre sono purtroppo già estinte. La salvaguarda e tutela la si deve ad allevatori, studiosi e appassionati di avicoltura grazie al cui lavoro si è potuta mantenere viva la biodiversità avicola.

Quali sono le razze italiane più note?

  • Una razza molto diffusa, definita “pollo italiano” è la razza Livornese, originaria dell’Italia centrale. Può presentare mantelli variamente colorati dal bianco al nero, argento e oro, un corpo molto snello e vigoroso con un portamento elegante, e con una crescita molto rapida.
  • Antica razza italiana è la Padovana, probabilmente originaria della Polonia, ha un caratteristico ciuffo a forma circolare, barba, pelle bianca e un piumaggio folto con colorazioni varie. La carne è magra, molto delicata e dal colore rosato.
  • Della provincia di Padova è il Collo nudo, diffusasi dopo la Prima guerra mondiale da un incrocio del Collo nudo della Transilvania con una razza comune in Italia. Presenta un collo nudo ornato con alla base una folta cravatta piumata e dei tipici orecchioni bianchi, pelle gialla e zampe gialle. Razza produttrice oltre che di grosse uova anche di carne molto saporita.
  • L’Ancona è invece una razza tipica dell’Italia centrale. Importata dall’Inghilterra nel 1800 dal porto di Ancona, da cui prende il nome, ha un piumaggio scuro picchiettato di penne bianche disposte irregolarmente, cresta rossa/rosa e con un carattere vivace e forte.
  • L’Ermellinata di Rovigo, ha un tipico piumaggio bianco con mantellina e lancette delle reni con fiamme nere, coda nera, pelle gialla, selezionata negli anni ’50 dalla stazione sperimentale di pollicoltura di Rovigo. Si presta bene per l’allevamento estensivo e biologico e la carne è di qualità pregiata.
  • Tipica del Piemonte è La Bionda Piemontese e recuperata dall’istituto Professionale per l’Agricoltura Verzuolo. È una razza rustica, dal piumaggio fulvo, cresta rossa e dalla coda nera o blu. Ha uno sviluppo precoce e in genere raggiunge gli 1,5 kg dopo circa 2 mesi con una buona resa di carne in quantità e qualità.
  • La Valdarno è un pollo campagnolo, robusto, molto precoce nella crescita. Comunemente allevato in Toscana per l’ottima qualità della carne, presenta un piumaggio largo ma senza rigonfiamenti, dalla colorazione nera intensa con riflessi versi e cresta rossa viva. È molto sensibile alle basse temperature.
  • La Siciliana è un’antichissima razza italiana frutto dell’incrocio di polli autoctoni siciliani e polli libici. Razza di piccola taglia, rustica e resistente ai climi freddi, con indole vagabonda, dal piumaggio abbondante che presenta colorazioni che vanno dal nero intenso al blu piccione, dal giallo oro fino ad un bianco purissimo. La carne è tendenzialmente molto sapida e gustosa.
  • Razza diffusa nell’Emilia Romagna è la Romagnola, una razza primitiva, di taglia media, con colorazioni molto diverse ma che con maggior frequenza sono color Oro e Argento con fiocchi neri, collo molto scuro, pelle tendenzialmente bianca. Selezionata dalla stazione sperimentale di pollicoltura di Rovigo e dall’Ispettorato Provinciale dell’Agricoltura di Ravenna ed è al centro di un progetto di tutela della Provincia di Parma.
  • Pepoi è invece il nome di una razza tipica del Veneto e del Friuli. Una razza facilmente allevabile, dal piumaggio color oro, pelle gialla e cresta rossa. Le carni sono molto saporite e ottime per lo spiedo.
  • Quasi scomparsa è la Storza, razza campana data dall’incrocio di polli italiani con la cocincina cinese, di cui si contano poche decine di esemplari ma per cui è attivo un recupero dal 2014. Hanno piume bianche con una lunga cresta rossa e delle zampe slanciate di colore giallognolo.
  • La Cucula, chiamata così per il colore delle piume che ricordano il cuculo, è anch’essa una razza in via di recupero. In passato era diffusa in tutta la penisola e aveva differenze sostanziali da regione a regione. Quella campana, detta anche Cenerina è color cenere ed ha un rapido accrescimento, ma tendenzialmente ha un piumaggio sparviero con tarsi gialli macchiati di nero.