Un’azienda agricola è un’impresa che si occupa di agricoltura, e può essere aperta da un imprenditore agricolo.
Avviando tale attività ci si dedica alle pratiche agricole essenziali, che sono: coltivazione, allevamento di animali, e/o selvicoltura (cura e gestione del bosco, e ottenimento di prodotti dal bosco, come il legname).
Inoltre, in aggiunta è anche possibile dedicarsi alle pratiche agricole connesse. Si tratta di tutte quelle attività che in qualche modo sono correlate a quelle dette agricole essenziali.
Ad esempio, è considerata una pratica connessa all’agricoltura quella della produzione dei vini, se viene usato in prevalenza materia prima (l’uva in questo caso) proveniente dall’attività agricola essenziale.
Anche una panetteria può essere considerata un’attività agricola connessa, se nella produzione dei prodotti da forno si utilizzano ingredienti (come il grano) ricavati in prevalenza dall’attività agricola principale.
Per fare un altro esempio, è un’attività agricola connessa anche quella dell’agriturismo. Infatti, la legge prevede che tra le pratiche connesse vi siano anche quelle volte ad offrire beni e servizi sfruttando risorse e strutture di norma impiegate per l’attività agricola propriamente detta.
Insomma: in un’azienda agricola è possibile fare diverse cose, ciascuna delle quali può offrire un certo quantitativo di guadagni, o anche di perdite.
Cosa fare per aprire un’azienda agricola?
Avviare un’impresa agricola, piccola o grande che sia, non è molto diverso dall’aprire altri tipi di attività, dal punto di vista burocratico.
Infatti, ciò che occorre fare consiste in:
- Aprire una partita IVA.
- Registrare l’attività nel Registro delle Imprese alla Camera di Commercio.
- Aprire una posizione INPS, poiché è obbligatorio il pagamento dei contributi.
In certi casi, è necessario anche avere un permesso ASL. Per sapere se nel proprio specifico caso questo permesso è necessario (il tutto dipende dai tipi di attività da svolgere nell’azienda agricola), conviene rivolgersi a un consulente agrario o a un commercialista.
Vale la pena evidenziare anche che per poter avviare l’azienda non è necessario possedere un terreno o una fattoria. Possono, infatti, essere anche presi in affitto o in comodato (cioè in prestito gratuito per un certo periodo di tempo).
Tuttavia, se si è in possesso di un terreno, prima di avviare l’attività occorre allegare alla richiesta della partita Iva anche una visura di tale proprietà e il titolo di possesso.
I costi da affrontare nell’apertura di un’azienda agricola
Non è possibile indicare una somma precisa sui costi da affrontare per aprire un’azienda agricola, perché ci sono tante variabili da considerare: il tipo di attività che si desidera svolgere in tale azienda, i contributi da pagare, i costi dei macchinari, gli eventuali terreni da comprare o da prendere in affitto, le tasse, e altro ancora.
In generale comunque, le spese dal punto di vista di tasse e altri oneri non sono superiori a quelle che occorrono per altre tipologie di imprese.
Tra l’altro, per quanto concerne i contributi Inps, la quota minima da versare annualmente è pari a circa 1500 euro, mentre per altri tipi di aziende corrisponde a circa il doppio.
Per quanto riguarda le tasse, va detto che variano a seconda del regime fiscale a cui l’azienda appartiene, ma anche che in generale il settore agricolo gode di diverse agevolazioni. Inoltre, l’Irpef da versare non viene calcolata in base al reddito effettivo ma in relazione alla rendita catastale della proprietà, e questo può rappresentare un vantaggio di non poco conto.