Il tuo sogno è diventare travel blogger o, come diremmo noi in Italia, scrittore di viaggi? Se la risposta è affermativa, mettiti comodo che qui troverai la verità dietro al circo mediatico. Buona lettura!!!
Dopo 5 anni di lavoro sul web posso affermare che qualcosina ormai l’ho imparata.
Tra le migliaia di cose che potrei raccontarti, la prima e più importante di tutte è che esiste tanta, tantissima fuffa.
Centinaia di blogger dalla dubbia fama che promettono guadagni stellari per poi scoprire che i guadagni che generano dal loro blog sono a mala pena sufficienti per pagarsi un pezzo di pizza al taglio.
Senza peccare di falsa modestia, per me è ormai facilissimo scovare la fuffa, dopo anni di lavoro sul web identifico immediatamente la realtà dalla menzogna.
Ma questo era altrettanto facile per il me di 5 anni fa, un ingenuo aspirante imprenditore online che non aveva gli strumenti per analizzare i contenuti che si trovava di fronte?
No, non lo era, come non lo è per te se ti stai affacciando ora in questo mondo.
Il me di 5 anni avrebbe desiderato leggere l’articolo che ti stai trovando di fronte perché posso assicurarti che non ti venderò false promesse, ma verità a volte amare, ma verità appunto.
Probabilmente ti sarai trovato a digitare la frase “come diventare travel blogger” dall’ennesimo articolo sensazionalistico su uno dei principali quotidiani online.
Questi articoli non hanno cognizione di causa, non servono a nulla se non ad aumentare l’alto livello di disinformazione di massa che gira in rete.
Devi sapere infatti che i giornali famosi non hanno nessun interesse a spiegare la realtà della cose, quello che a loro interessa è farti aprire l’articolo, leggere qualche riga, due commenti inutili per poi farti uscire dal sito cliccando l’ennesimo banner che ti proporrà guadagni facili e veloci su internet.
Questo è il percorso classico che segue la maggior parte degli utenti senza sapere di perdere un’occasione unica di vero guadagno.
Ma per farlo, bisogna studiare, approfondire, ma quanti sono veramente disposti ad investire su se stessi?
Siamo in pochi te lo assicuro.
Perché tutto questo pippone iniziale quando avrei potuto iniziare direttamente alle istruzioni per diventare travel blogger o, come preferisco io, scrittore di viaggi?
Il motivo è semplice, perché voglio sin da subito farti capire che il travel blogger non è il ragazzino che pubblica due foto su Instagram o Facebook, ma un professionista preparato che sa bene quello che fa.
Il tuo sogno è di lavorare e viaggiare seriamente, oppure ti accontenti di fantasticare dal divano di casa?
Se scegli la prima opzione, allora continua pure con la lettura.
Chi è il travel blogger?
Ti ho già detto che il travel blogger non è un ragazzino che pubblica foto sui social giusto?
Bene, te lo ripeto, il travel blogger non è un improvvisato che pubblica foto online, ma un professionista che sa quello che fa.
Certo, puoi autodefinirti travel blogger, pubblicare foto qua e là e pensare di essere diventato uno di loro, ma poi la realtà rimarrà sempre la stessa, cioè che non riesci a guadagnare grazie alla tua attività di blogger di viaggio.
In fondo non c’è niente di male nel sentirsi travel blogger, non fai male a nessuno se non a te stesso. Non voglio sembrare troppo cattivo, ma ho visto così tanti personaggi definirsi travel blogger che ho perso il conto, per poi scoprire che facevano sì e no 100 visite al mese e guadagnare 3 euro a settimana.
Non c’è nulla di male nell’avere un blog come hobby, ma se vuoi trasformare la tua passione di viaggi e scrittura in un lavoro vero e proprio, devi mettere il sedere su una sedia e studiare, studiare e studiare.
Non c’è successo senza fatica e sudore, se qualcuno ti dice il contrario significa che vuole rifilarti l’ennesimo ebook sensazionalistico che non ti insegna nulla.
Dai un’occhiata alla pagina di presentazione di ITS, la mia guida sul come costruire un blog di successo, vedi per caso la parola semplice, facile, veloce da qualche parte?
In questi anni ho aiutato decine, centinaia, di persone di tutte le età a crearsi una presenza reale sul web, nessuno si è mai sentito dire di quanto fosse facile costruire un business online dal nulla.
Non lo hanno sentito perché non lo è.
Venderei molte più guide promettendo facili guadagni, ma poi potrei guardarmi allo specchio?
Hai un sogno di libertà?
Vuoi lavorare e viaggiare come e quando credi?
Tutto questo ha un prezzo my friend!!!
E il prezzo da pagare è fatto di notti passate davanti allo schermo a studiare, leggere, ripetere, provare, riprovare, fallire, cadere, rialzarsi, ci saranno giornate in cui ti bruceranno gli occhi, ti faranno male le dita, ti sentirai il cervello fritto, ma alla fine il duro lavoro paga.
Capito questo, sei già a metà dell’opera.
Ed ecco quindi che finalmente ti rispondo alla domanda “chi è il travel blogger” e cioè colui che si paga la rata della macchina grazie al suo blog di viaggi.
Le competenze del travel blogger
Sto scrivendo questo articolo i primi di Settembre, mese importante perché rappresenta la fine dell’estate, il periodo dell’anno in cui si ritorna al lavoro dopo un periodo più o meno lungo di ferie.
C’è chi si dispera perché deve ritornare in ufficio o in fabbrica, chi invece non deve far altro che prenotare un biglietto aereo, fare la valigia e prepararsi per la prossima meta.
Nonostante questo sembri impossibile, questo è il lavoro del travel blogger, viaggiare e scrivere.
Pensi che questo sia impossibile?
No, non lo è, e i casi reali sono numerosi.
Fai una ricerca online di questi nomi (Giulia Raciti, Francesca di Pietro, Gianluca Orlandi) per renderti conto che tutto questo è vero e non me lo sto immaginando, c’è un notevole numero di persone che riescono a vivere viaggiando.
Vuoi diventare uno di loro?
Non c’è problema, a patto che tu sia disposto a formarti come professionista.
Ho raccolto la serie completa di risorse da studiare all’interno della mia guida ITS che ti consiglio di leggere se vuoi diventare travel blogger, qui ho deciso di elencarti le principali competenze da acquisire:
- Seo: la Seo è la disciplina che raccoglie tutte le attività che permettono di aumentare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca. Un mondo da esplorare, un viaggio che dura tutta una vita.
- WordPress: è la piattaforma più utilizzata, ma non la sola, per creare un sito internet capace di posizionarsi sui motori di ricerca.
- Social: tutti hanno un account Facebook, ma pochi lo sanno utilizzare come strumento di lavoro.
Quanto guadagna un travel blogger?
Diamo delle cifre, un travel blogger per definirsi tale deve guadagnare una cifra almeno sufficiente per pagarsi le proprie spese mensili.
Ad oggi, possiamo definire la soglia minima di sopravvivenza una cifra compresa tra i 600 e i 1000 euro netti al mese.
Se guadagni meno di queste cifre, hai un hobby niente male, ma comunque un hobby. Non esiste un tetto massimo di guadagno, un travel blogger può tranquillamente guadagnare diverse migliaia di euro al mese, conosco blogger che guadagnano cifre addirittura superiori, quello che conta alla fine dei giochi è il seguito che si ha e la capacità di convertirlo in denaro.
Un travel blogger guadagnerà infatti a seconda dei lettori che ha e della loro fedeltà. Puoi macinare migliaia di contatti al giorno, ma se la tua influenza su di loro è bassa saranno bassi anche i guadagni.
Ecco perché si sente parlare di influencer, cioè persone che hanno un seguito di persone affezionate che hanno fiducia nel proprio beniamino online.
Non si possono dare delle cifre valide per tutti, ma ti assicuro che guadagnare con un blog di viaggi è possibile e dipende essenzialmente dalla qualità del lavoro che si svolge.
Come guadagna un travel blogger?
Il blogger di viaggi guadagna essenzialmente in cinque modi: pubblicità, affiliazioni, sponsor, servizi e prodotti.
- Pubblicità: “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”. Esatto, Henry Ford ci avvertì dell’importanza della pubblicità circa 100 anni fa, la pubblicità è il motore di qualsiasi azienda sana, il budget miliardario per il marketing e la promozione è uno dei più alti da ormai un secolo. Diverse ricerche hanno evidenziato come la pubblicità online sia la più redditizia ed infatti da anni non vede cali, ma solo aumenti. Se hai un sito, puoi offrire i tuoi spazi alla pubblicità. Ci sono circuiti indiretti come Adsense, oppure puoi vendere direttamente all’azienda interessata.
- Affiliazioni: sono delle commissioni che ricevi se vendi un determinato prodotto o servizio attraverso un link di affiliazione appunto. Il programma più famoso è quello offerto da Amazon, ma è solo tra i moltissimi suddivisi per settori. Interessante per i blogger di viaggio è l’offerta del portale Booking e Skyscanner.
- Sponsor: chi ha un seguito importante può ottenere uno sponsor che finanzia il viaggio, penso ai blog specializzati dove un’azienda finanzia in cambio di visibilità. Quanto più specifico è il blog, tanto più facile sarà trovare uno sponsor tecnico.
- Servizi: hai delle competenze che possono interessare ai tuoi lettori? Puoi vendere consulenze. Penso all’insegnamento di lingue, di competenze tecniche e così via.
- Prodotti: hai presente la Lonely Planet? Chi ti vieta di scrivere la tua guida di viaggio e venderla online? Nessuno.
Come avviare un blog di viaggi di successo
I tempi d’oro del blog di viaggio sono ormai finiti, inutile prendersi in giro, ma questo non è certo motivo di arresa, il mondo è ancora grande per chi ha voglia di eccellere.
Ovviamente dieci anni fa era tutto più facile, la concorrenza era minore, ma se decidi di lavorare duro niente è impossibile. Conosco ragazzi che in un solo anno hanno raggiunto il mezzo milione di lettori mensili, puoi farlo anche tu se vuoi.
Prima considerazione che devi fare se vuoi ottenere risultati è capire che devi investire almeno un anno della tua vita a produrre contenuti eccezionali senza vedere un euro di ritorno.
Lo so, è dura da accettare, ma questo è il prezzo della libertà e dell’indipendenza.
Il blog è un lavoro vero e proprio che ti impegnerà moltissimo tempo, i primi due anni di vita del blog lavoravo circa 12 ore al giorno, dalla mattina alla notte, giusto il tempo di dormire e mangiare per poi ritornare al lavoro, non c’era via d’uscita, dovevo imparare un mestiere nuovo, dovevo leggere, studiare, applicare le nozioni apprese, tutto questo aveva un prezzo e si chiamava tempo di vita.
Dopo 5 anni posso prendermi anche due mesi consecutivi di vacanza, ma all’inizio questo era impossibile, accettalo e avrai successo.
Ma come impiegare questo tempo di vita?
Dopo due tre mesi di studio (considera che trovi tutto nella mia guida e risparmierai tempo prezioso), arriva il momento di passare all’azione.
Se parti da una nicchia puoi accelerare il processo, mentre un blog generalista soffre nel breve periodo, anzi ad essere sincero penso sia ormai tardi per buttarsi in questo settore, molto meglio prendere una nazione e partire da quella e diventare il punto di riferimento.
Travel blogger: considerazioni finali
Spero che l’articolo sia stato sufficientemente chiaro, comprendo che la verità faccia male, che spesso preferiamo una dolce bugia piuttosto che un’amara verità.
Purtroppo io non posso farlo.
Ho fondato la mia chiamiamola carriera da blogger sulla verità, non sarei capace di promettere falsità, non mi sentirei a mio agio a promettere guadagni che non arriveranno mai.
Devi stare attento, molto attento, non tutti si fanno i miei stessi scrupoli, anzi è vero il contrario, è sempre più difficile trovare persone disposte a sbatterti la verità in faccia, molto altri preferiscono aumentare i tassi di conversione e vendere di più promettendo quello che non possono mantenere.
Venderei molte più guide se ti dicessi che puoi guadagnare 1000 euro al mese con un blog dopo due settimane di lavoro piuttosto che dirti la verità, e cioè che sicuramente nel primo anno di lavoro quotidiano e incessante non vedrai mezzo euro di guadagno.
Dopo questo anno sicuramente guadagnerai?
No, forse guadagnerai, nessuno può prometterti dei risultati certi perché questi stessi risultati non dipendono da chissà quale forza esteriore, ma solamente dai tuoi sforzi.
Ora la palla passa a te, getti la spugna, o leggi ITS e ti metti a lavorare?
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