Coltivare mango in Italia come attività agricola integrativa al reddito agrario. Vediamo come.
Il mango, insieme all’avocado, è un frutto tropicale sempre più consumato dalle famiglie italiane. Il motivo del successo è dovuto certamente al suo gusto particolare, ma anche e soprattutto dalle notevoli proprietà nutritive dello stesso.
Quello che un tempo non avrebbe mai avuto successo in Italia, oggi è una realtà che apre nuove opportunità imprenditoriali per i coltivatori italiani.
Come parlo all’interno del corso Azienda Agricola 2.0, uno dei segreti del successo di un imprenditore agricolo è la diversificazione delle attività agricole e il mango offre un incredibile opportunità di crescita.
Il mango è un albero da frutto di origine tropicale. Una delle caratteristiche principali del mango, è quella di essere in grado di produrre uno dei frutti più consumati al mondo.
Il più grande limite di questa pianta è però la resistenza al freddo: è infatti importante che la coltivazione della pianta avvenga in luoghi dove le temperature non scendono mai al di sotto degli 0°.
Per questa ragione, la coltivazione del mango in Italia, è maggiormente realizzabile nelle regioni del centro-sud, che hanno un clima più mite e con inverni generalmente meno rigidi rispetto al nord del Paese.
Il frutto del mango
La pianta di mango è di tipo autofertile, ossia può essere produttiva senza bisogno della presenza di un impollinatore (questa caratteristica è comune anche ad altre specie di piante fruttifere, come ad esempio i kiwi).
Ad ogni modo l’intervento delle api, ad esempio, rende più veloce l’impollinazione di questa specie di piante.
Il mango è un frutto di forma ovale, il cui colore e le cui dimensioni sono diverse a seconda della varietà. Generalmente, la buccia di questo frutto è inizialmente verde intenso, per poi, quando si avvicina alla piena maturazione, divenire verde-pallida, giallo-arancio oppure rossa.
Il frutto del mango al suo interno contiene la polpa e il nocciolo. Il nocciolo, è anche esso di forma ovale e contiene un solo seme. La polpa del mango è molto dolce, succosa e gustosa da assaporare. Si consuma fresca, ma può essere usata anche in cucina anche per la produzione di marmellate.
Le proprietà nutrienti del mango
Il mango è un frutto dall’altissimo valore nutrizionale. Infatti (sebbene essendo un frutto ad alto contenuto di zuccheri, è sconsigliato per chi soffre di diabete), il mango ha proprietà antiossidanti, diuretiche, lassative, anti-ritenzione idrica e rigeneranti.
Queste proprietà sono conferite al frutto dall’alto contenuto di fibre, Vitamina A, C, E, polifenoli e carotenoidi; ma anche dalla presenza delle vitamine del gruppo B, dalla vitamina K, dai sali minerali (soprattutto potassio, ferro e calcio) e dagli aminoacidi, che lo compongono.
Varietà coltivate nel mondo ed in Italia
Esistono diverse varietà di mango coltivate in giro per il mondo. Una delle varietà più coltivate è ad esempio il tipo “Glenn”, che matura nel mese di agosto, ed ha un frutto dal colore vivo e dal sapore equilibrato.
In Italia il mango si coltiva relativamente da poco tempo. Una delle prime varietà di questa pianta è stata coltivata in Sicilia, ed è la “Kensington Pride”. Questa è una delle varietà di piante di mango tra le più resistenti alle basse temperature.
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La coltivazione del mango
Il mango è una specie di origine tropicale, e, in quanto tale, è abbastanza adattabile a climi diversi.
Il mango è una pianta delicata da coltivare.
In primo luogo, la coltivazione deve avvenire su terreni profondi, che diano la possibilità alle radici di penetrare nel suolo. Per quanto riguarda l’irrigazione della pianta, questa deve essere stabilita in base al volume delle piogge stagionali, e, allo stesso tempo, richiede di premunirsi di un sistema di irrogazione di emergenza, nel caso di stagioni con estati secche e aride.
La potatura dell’albero di mango poi, è un’operazione alquanto complessa, che si differenzia a seconda dello stadio di vita della pianta su cui si interviene. Le tecniche più utilizzate, sono ad esempio la potatura di formazione, la cimatura o arieggiare la chioma.
I frutti dell’albero di mango non vanno raccolti quando sono pienamente maturi. Il frutto si conserva meglio infatti se lo si raccoglie quando inizia a cambiare il colore della buccia, passando dal verde a quello tipico della varietà impiantata, e se lo si conserva in un luogo fresco e non soleggiato.
Essendo la coltivazione del mango di recente introduzione nel nostro Paese, sono pochi gli agenti patogeni effettivamente conosciuti. Tuttavia, si è a conoscenza di numerose malattie che possono interessare la pianta, tipiche degli areali originari di coltivazione.
In ogni caso, il modo migliore per chi intende avviare una coltivazione di mango, al fine di evitare di acquistare piante già contaminate, è quello di acquistare piante provenienti da vivai locali, certificati e che nella riproduzione della pianta abbiano seguito rigidi standard sanitari.
Agevolazioni per chi inizia a coltivare mango in Italia
L’aumento delle coltivazioni di frutta tropicale in Italia è stato dovuto principalmente all’aumento delle temperature, che lo hanno concesso. D’altra parte i frutti tropicali rappresentano una vera e propria risorsa alimentare, soprattutto in considerazione dei valori nutrizionali e delle proprietà benefiche che essi hanno.
Chi vuole avviare una coltivazione di frutta tropicale in Italia, può essere agevolato nei costi di investimento iniziali mediante diversi interventi previsti dallo Stato.
Ad esempio ci si può rivolgere alla propria Regione (sono previsti infatti i Piani forestali regionali, che prevedono agevolazioni e sussidi per chi vuole avviare una coltivazione); ma è possibile anche chiedere aiuti e finanziamenti agevolati, rivolgendosi agli istituti di credito legati alle associazioni di categoria; oppure è possibile partecipare a bandi e appalti (ce ne sono diversi pubblicati appositamente per i giovani agricoltori).
Un esempio delle agevolazioni previste per chi vuole avviare una coltivazione di frutta in Italia, è senza dubbio rappresentato dalla nuova Politica di sviluppo rurale 2014-2020 (PAC), tramite la quale il Governo ha previsto l’erogazione di un budget di circa venti miliardi di euro da mettere a disposizione delle imprese agricole ed agroalimentari, fino al 2020.
I beneficiari sono le imprese agricole (e agroalimentari), che possono utilizzare tali fondi comunitari per aumentare la propria competitività nei mercati, in un’ottica di crescita sostenibile. Il finanziamento però non sostiene la totalità dei costi di investimento e l’imposta sul valore aggiunto a cui gli imprenditori devono fare fronte. Pertanto in tale contesto è stato previsto anche l’intervento delle banche, che possono erogare prestiti agevolati agli imprenditori.
In particolare, il credito agrario (mutuo e/o prestito) rappresenta uno strumento per permettere all’azienda agricola di portare a termine gli investimenti inseriti nell’ambito del progetto di miglioramento. Infatti le imprese agricole che non hanno liquidità propria per investire, possono ricorrere all’intervento di un istituto di credito.
Il primo passo per aprire un’azienda agricola di successo è certamente quello di leggere Azienda Agricola 2.0, il solo corso in Italia che ti da le basi per creare un business agricolo di successo.
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